The appearance of exotic species is an extremely topical issue. In the recent decades because of the intensification of trade between all continents, many of these species have been accidentally introduced into different countries, causing damage to agricultural productions. To limit these pests in the newly invaded areas, studies are required to develop and implement effective control strategies. Halyomorpha halys (Stål) (Hemiptera: Pentatomidae) is native to Asia, but since the second half of the '90s it has been in America and since 2004 in Europe. In Italy it was found the first time in Emilia-Romagna in 2012, and subsequent years it has spread to different regions of the North, including Piedmont. Brown marmorated stink bug (BMSB) is a polyphagous species able to cause damage to the yield and quality of agricultural crops (corn, soybean, apple, pear, peach and many ornamentals). It is highly invasive causing many problems to man when it overwinters in house. In this work the distribution of H. halys in Piedmont was assessed by sampling on ornamental and fruit plants. Furthermore, monitoring was carried out by beating plants and by using pheromone traps (ResCue®) in 5 fruit orchards in the Cuneo province to evaluate the reliability of traps to estimate the real presence of bugs. To investigate developmental time, individuals were reared from egg-hatching to adulthood in laboratory under controlled conditions (T 25 ±1°C, RH 70±5%, photoperiod 16 h). In summer, indigenous egg-parasitoids that can adapt to H. halys were searched, by exposing fresh egg masses on fruit plants to attract the natural enemies and by collecting egg masses laid in the field. In late summer, in semi-field insecticidal trials on apple trees some active ingredients commonly used in integrated pest management were tested to evaluate their effect on the new pest. During field surveys, the presence of H. halys was confirmed in all monitored areas, on ornamental and and fruit plants, with the exception of apple systems. Monitoring by beating plants and by pheromone traps showed that the traps captured a large number of individuals only, with a high infestation detected with plant beating. In laboratory under controlled conditions, the development from egg-hatching to adulthood took 69 days for males and 70 days for females. Concerning indigenous egg-parasitoids, from exposed egg masses (2735 eggs) only one individual of Trissolcus sp (Hymenoptera: Scelionidae) emerged, whereas from egg masses collected in field (4125 eggs) emerged 671 individuals of Anastatus bifasciatus (Goeffroy) (Hymenoptera: Eupelmidae). In semi-field insecticidal trials, lambda-cyhalothrin caused the highest mortality of 60% of bugs, followed by chlorpyrifos-methyl (30%), and thiamethoxam (20%). The high harmfulness of H. halys on crops and the poor efficacy of the tested active ingredients make it necessary to adopt different defense strategies, such as the use of parasitoids and of insect exclusion nets, both subject of recent investigations.
L'introduzione di specie esotiche è una problematica estremamente attuale. Negli ultimi decenni a causa dell'intensificarsi degli scambi commerciali tra i continenti, sono state introdotte accidentalmente moltissime specie, con elevati danni alle produzioni agrarie. Per il contenimento di questi fitofagi nelle aree di introduzione sono richiesti studi volti a sviluppare e applicare efficaci strategie di difesa. Halyomorpha halys (Stål) è una cimice originaria dell'Asia, che è presente in America da metà degli anni '90 e in Europa dal 2004. In Italia è stata ritrovata per la prima volta in Emilia-Romagna nel 2012 e negli anni successivi si è diffusa in diverse regioni del Nord, tra cui il Piemonte. La cimice asiatica è una specie estremamente polifaga che, con l'attività trofica, può causare danni quantitativi e qualitativi alle produzioni agrarie (mais, soia, melo, pero, pesco e numerose ornamentali). Inoltre è una specie molto invasiva, in grado di arrecare notevole disturbo all'uomo svernando nelle abitazioni. Nel lavoro svolto è stata indagata la distribuzione di H. halys sul territorio piemontese mediante campionamento su piante ornamentali e fruttiferi. Inoltre è stato condotto un monitoraggio mediante scuotimento delle piante e impiego di trappole a feromone (ResCue®) in 5 frutteti della provincia di Cuneo, per valutare la capacità delle trappole di stimare la reale presenza della cimice. Per accertare la durata del ciclo biologico, sono stati allevati in laboratorio in condizioni controllate (T 25±1°C, UR 70±5% fotoperiodo 16 h) individui dalla nascita allo sfarfallamento. Durante l'estate è stata svolta una ricerca sui parassitoidi oofagi indigeni in grado di adattarsi ad H. halys, esponendo su fruttiferi ovature fresche per attrarre i limitatori naturali e raccogliendo direttamente le ovature in campo. Infine, in una prova di lotta in semicampo effettuata su melo a fine estate sono stati saggiati alcuni principi attivi abitualmente impiegati nella difesa integrata dei fruttiferi per valutarne l'effetto sul nuovo fitofago. Durante i sopralluoghi sul territorio piemontese è stata confermata la presenza di H. halys in tutte le zone indagate, sulle specie ornamentali e sui fruttiferi, ad eccezione degli impianti di melo. Nel monitoraggio mediante scuotimento delle piante e impiego di trappole a feromoni è emerso che, le trappole catturavano un buon numero di individui soltanto in corrispondenza di un elevato livello di popolazione rilevato con scuotimento delle piante. In laboratorio in condizioni controllate dalla deposizione delle uova allo sfarfallamento dell'adulto sono stati necessari mediamente 69 giorni per i maschi e 70 giorni per le femmine. Per quanto riguarda i parassitoidi oofagi, dalle ovature fresche esposte (2735 uova) è stato ottenuto un solo individuo di Trissolcus sp., mentre dalle ovature raccolte in campo (4125 uova) sono sfarfallati 671 individui di Anastatus bifasciatus (Goeffroy). Nelle prove di lotta in semicampo lambda-cialotrina ha causato la mortalità maggiore pari a 60%, seguita da clorpirifos-metile (30%) e tiametoxam (22%). L'elevata dannosità di H. halys sulle colture agrarie e la scarsa efficacia dei principi attivi saggiati, rendono necessaria l'adozione di diverse strategie di difesa, come ad esempio l'utilizzo di parassitoidi e di reti anti-insetto, oggetto di recenti indagini.
Indagine su diffusione e controllo della cimice asiatica Halyomorpha halys (Hemiptera: Pentatomidae) in Piemonte
FIORITO, MAURIZIO
2015/2016
Abstract
L'introduzione di specie esotiche è una problematica estremamente attuale. Negli ultimi decenni a causa dell'intensificarsi degli scambi commerciali tra i continenti, sono state introdotte accidentalmente moltissime specie, con elevati danni alle produzioni agrarie. Per il contenimento di questi fitofagi nelle aree di introduzione sono richiesti studi volti a sviluppare e applicare efficaci strategie di difesa. Halyomorpha halys (Stål) è una cimice originaria dell'Asia, che è presente in America da metà degli anni '90 e in Europa dal 2004. In Italia è stata ritrovata per la prima volta in Emilia-Romagna nel 2012 e negli anni successivi si è diffusa in diverse regioni del Nord, tra cui il Piemonte. La cimice asiatica è una specie estremamente polifaga che, con l'attività trofica, può causare danni quantitativi e qualitativi alle produzioni agrarie (mais, soia, melo, pero, pesco e numerose ornamentali). Inoltre è una specie molto invasiva, in grado di arrecare notevole disturbo all'uomo svernando nelle abitazioni. Nel lavoro svolto è stata indagata la distribuzione di H. halys sul territorio piemontese mediante campionamento su piante ornamentali e fruttiferi. Inoltre è stato condotto un monitoraggio mediante scuotimento delle piante e impiego di trappole a feromone (ResCue®) in 5 frutteti della provincia di Cuneo, per valutare la capacità delle trappole di stimare la reale presenza della cimice. Per accertare la durata del ciclo biologico, sono stati allevati in laboratorio in condizioni controllate (T 25±1°C, UR 70±5% fotoperiodo 16 h) individui dalla nascita allo sfarfallamento. Durante l'estate è stata svolta una ricerca sui parassitoidi oofagi indigeni in grado di adattarsi ad H. halys, esponendo su fruttiferi ovature fresche per attrarre i limitatori naturali e raccogliendo direttamente le ovature in campo. Infine, in una prova di lotta in semicampo effettuata su melo a fine estate sono stati saggiati alcuni principi attivi abitualmente impiegati nella difesa integrata dei fruttiferi per valutarne l'effetto sul nuovo fitofago. Durante i sopralluoghi sul territorio piemontese è stata confermata la presenza di H. halys in tutte le zone indagate, sulle specie ornamentali e sui fruttiferi, ad eccezione degli impianti di melo. Nel monitoraggio mediante scuotimento delle piante e impiego di trappole a feromoni è emerso che, le trappole catturavano un buon numero di individui soltanto in corrispondenza di un elevato livello di popolazione rilevato con scuotimento delle piante. In laboratorio in condizioni controllate dalla deposizione delle uova allo sfarfallamento dell'adulto sono stati necessari mediamente 69 giorni per i maschi e 70 giorni per le femmine. Per quanto riguarda i parassitoidi oofagi, dalle ovature fresche esposte (2735 uova) è stato ottenuto un solo individuo di Trissolcus sp., mentre dalle ovature raccolte in campo (4125 uova) sono sfarfallati 671 individui di Anastatus bifasciatus (Goeffroy). Nelle prove di lotta in semicampo lambda-cialotrina ha causato la mortalità maggiore pari a 60%, seguita da clorpirifos-metile (30%) e tiametoxam (22%). L'elevata dannosità di H. halys sulle colture agrarie e la scarsa efficacia dei principi attivi saggiati, rendono necessaria l'adozione di diverse strategie di difesa, come ad esempio l'utilizzo di parassitoidi e di reti anti-insetto, oggetto di recenti indagini.File | Dimensione | Formato | |
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