La tesi si propone di analizzare, a livello teorico e pratico, la storia e le connessioni tra la multidimensionalità della cultura e dello sviluppo. Dopo aver definito separatamente i due concetti di cultura e sviluppo, si studia il ruolo che le Organizzazioni Internazionali hanno rivestito nel riconoscere l'importanza di uno sviluppo culturalmente sensibile e si racconta la nascita e la storia del legame tra la cultura e lo sviluppo. Innanzitutto, si nota come l'Unesco sia l'unica Agenzia delle Nazioni Unite a possedere un mandato esplicitamente culturale e, quindi, a poter ideare politiche e azioni volte a dimostrare il contributo della cultura allo sviluppo; in secondo luogo, dall'analisi emerge come per anche l'Unione Europea sia rilevante tener conto della cultura nell'elaborazione delle strategie di sviluppo, tanto che l'impegno degli Stati membri verso la cultura è sancito nel Trattato istitutivo delle Comunità Europee e la Commissione Europea incita alla preparazione di un'Agenda Culturale Europea; infine, si dà risalto allo Human Development Report del 2004, il quale specifica che per rispettare la diversità e per costruire società inclusive, bisogna creare politiche multiculturali che esplicitamente riconoscono l'importanza delle differenze culturali. Analizzando le connessioni tra la dimensione culturale e lo sviluppo economico, sociale e ambientale, la tesi si concentra su come lo sfruttamento dell'identità culturale e creativa di una comunità conduca a nuove opportunità lavorative e nuovi redditi. Per far sì che la cultura diventi risorsa e fonte di sviluppo economico, viene sostenuto che materializzando la creatività locale e l'espressione artistica, attraverso la filiera di produzione dei beni culturali, si originano attività economiche che si basano sulla creatività e che sono in grado di rinnovare la cultura. Nel settembre del 2000, con la sottoscrizione della Dichiarazione del Millennio da parte di 189 Stati membri delle Nazioni Unite, lo sviluppo viene concepito come gli otto Obiettivi del Millennio, da dover raggiungere entro il 2015. Data la dinamicità e la multidimensionalità della cultura, questa contribuisce in gran misura al raggiungimento degli otto Obiettivi, seppur in nessuno di essi venga esplicitamente inserita la dimensione culturale. Parlando di misura, è possibile quantificare il contributo della sfera culturale ai processi di sviluppo di una comunità? La tesi enuncia la letteratura disponibile sugli indicatori culturali dello sviluppo e sugli indicatori dello sviluppo culturale. Lo studio, su un livello pratico, mira all'analisi di quattro (in Mauritania, Senegal, Mozambico e Namibia) dei 18 joint programmes, finanziati dal Millennium Development Fund e aventi lo scopo di promuovere la funzione della cultura nella multidimensionalità dello sviluppo. La dissertazione cerca di rispondere ad una precisa domanda: quali potrebbero essere i settori chiave di un joint programme o di un progetto di sviluppo che ha il fine di sfruttare il potenziale culturale per promuovere lo sviluppo con lo scopo di accelerare il raggiungimento degli Obiettivi del Millennio? La risposta viene utilizzata per analizzare e commentare i quattro programmi culturali in Africa Subsahariana. Infine, si individuano le buone prassi che un progetto di stampo culturale, il quale si occupa dei settori individuati in precedenza, dovrebbe seguire per garantirne la buona riuscita.
LA DIMENSIONE CULTURALE DELLO SVILUPPO
TOTARO, VALERIA
2011/2012
Abstract
La tesi si propone di analizzare, a livello teorico e pratico, la storia e le connessioni tra la multidimensionalità della cultura e dello sviluppo. Dopo aver definito separatamente i due concetti di cultura e sviluppo, si studia il ruolo che le Organizzazioni Internazionali hanno rivestito nel riconoscere l'importanza di uno sviluppo culturalmente sensibile e si racconta la nascita e la storia del legame tra la cultura e lo sviluppo. Innanzitutto, si nota come l'Unesco sia l'unica Agenzia delle Nazioni Unite a possedere un mandato esplicitamente culturale e, quindi, a poter ideare politiche e azioni volte a dimostrare il contributo della cultura allo sviluppo; in secondo luogo, dall'analisi emerge come per anche l'Unione Europea sia rilevante tener conto della cultura nell'elaborazione delle strategie di sviluppo, tanto che l'impegno degli Stati membri verso la cultura è sancito nel Trattato istitutivo delle Comunità Europee e la Commissione Europea incita alla preparazione di un'Agenda Culturale Europea; infine, si dà risalto allo Human Development Report del 2004, il quale specifica che per rispettare la diversità e per costruire società inclusive, bisogna creare politiche multiculturali che esplicitamente riconoscono l'importanza delle differenze culturali. Analizzando le connessioni tra la dimensione culturale e lo sviluppo economico, sociale e ambientale, la tesi si concentra su come lo sfruttamento dell'identità culturale e creativa di una comunità conduca a nuove opportunità lavorative e nuovi redditi. Per far sì che la cultura diventi risorsa e fonte di sviluppo economico, viene sostenuto che materializzando la creatività locale e l'espressione artistica, attraverso la filiera di produzione dei beni culturali, si originano attività economiche che si basano sulla creatività e che sono in grado di rinnovare la cultura. Nel settembre del 2000, con la sottoscrizione della Dichiarazione del Millennio da parte di 189 Stati membri delle Nazioni Unite, lo sviluppo viene concepito come gli otto Obiettivi del Millennio, da dover raggiungere entro il 2015. Data la dinamicità e la multidimensionalità della cultura, questa contribuisce in gran misura al raggiungimento degli otto Obiettivi, seppur in nessuno di essi venga esplicitamente inserita la dimensione culturale. Parlando di misura, è possibile quantificare il contributo della sfera culturale ai processi di sviluppo di una comunità? La tesi enuncia la letteratura disponibile sugli indicatori culturali dello sviluppo e sugli indicatori dello sviluppo culturale. Lo studio, su un livello pratico, mira all'analisi di quattro (in Mauritania, Senegal, Mozambico e Namibia) dei 18 joint programmes, finanziati dal Millennium Development Fund e aventi lo scopo di promuovere la funzione della cultura nella multidimensionalità dello sviluppo. La dissertazione cerca di rispondere ad una precisa domanda: quali potrebbero essere i settori chiave di un joint programme o di un progetto di sviluppo che ha il fine di sfruttare il potenziale culturale per promuovere lo sviluppo con lo scopo di accelerare il raggiungimento degli Obiettivi del Millennio? La risposta viene utilizzata per analizzare e commentare i quattro programmi culturali in Africa Subsahariana. Infine, si individuano le buone prassi che un progetto di stampo culturale, il quale si occupa dei settori individuati in precedenza, dovrebbe seguire per garantirne la buona riuscita.File | Dimensione | Formato | |
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