In the last decades there is a positive trend in the number of farms rearing donkeys. The animal is appreciated for the docile temperament that make it suitable for assisted therapy. Furthermore, thank to its high qualitative characteristics, there is a growing demand for donkey milk and derived products (eg, cosmetics). The aim of the present work was to monitor donkey's lactation in order to increase production and quality of milk by improving animal feeding and management. The experimental trial was carried out in a farm located in the Canavese area that reared approximately 70 jennies. Between October 2015 and June 2016, individual milk yield of 20 jennies was recorded on a weekly basis for a total of 187 measurements. Furthermore, milk samples were fortnight collected from 5 jennies during their lactations, for a total of 52 individual samples. Each collected sample was analysed for fat, protein, lactose and somatic cell count content. After two months from lactation's start, jennies were milked once a day in the morning and foals were separated from their mothers 8 hrs before milking. Otherwise, the foals were allowed to stay with their mothers and directly drink the milk for their needs. The farm is equipped with a milking parlour designed for donkeys with 4 milking stalls and 2 milking groups. Milk is then transported via milkline to a refrigerated bulk tank. Feeds samples were collected and analysed in order to check ration balancing. The obtained results on milk yield and quality confirmed the data available in the literature. However, we highlighted some critical issues in farm management that can affect production and quality of donkey milk. Firstly, one milking a day reduces both quantity and quality of milk because, if compared to cow, jenny has alveolar milk only. Secondly, foals should not be separated from their mothers more than 6 hrs per day. Lastly, fresh and conserved forages need to be integrated with 1 to 2 kg/head/day of cereals such as barley, oats or maize as integer or coarsely grounded seeds. The amount has to be administrated according to milk yield (milked plus directly sucked by foal) that can reach 4 to 5 l/d for a medium sized jenny. The results of analyses confirmed that donkey milk represents an important and healthy food, characterised by low fat content, averaged protein percentage, and high lactose content that makes it more similar to human milk than cow milk. This thesis allowed to better investigate donkey milk characteristics and its potentiality: an animal derived product that, because of its relevant qualities, is now used in pediatric nutrition, but it can be used in geriatric nutrition, in pharmaceutical industry, and cosmetics.
Animale in fase di riscoperta a livello zootecnico, l'asino negli ultimi anni viene scelto sempre di più dagli allevatori per il suo temperamento docile e mansueto che lo rende adatto a diversi utilizzi, dall'onoterapia alla produzione di latte, utilizzato sia come alimento per le ottime caratteristiche compositive ed organolettiche sia per produrre cosmetici. Scopo del presente lavoro è stato quello di monitorare la lattazione dell'asina al fine di incrementare la quantità e la qualità del latte prodotto attraverso una migliore gestione dell'allevamento. È stata individuata un'azienda del Canavese nella quale sono stati approfonditi gli aspetti relativi alle pratiche di allevamento. L'azienda è composta da circa 70 asine allevate anche per la produzione di latte. La studio è stato realizzato tra ottobre 2015 e giugno 2016. Nel corso della prova è stata controllata la produzione di latte di venti asine mediante controlli settimanali con l'ausilio di vasi misuratori per un totale di 187 controlli. Durante la lattazione, su cinque asine, sono stati anche effettuati prelievi di latte ogni 15 giorni, per un totale di 52 campionamenti, al fine di valutare le variazioni delle caratteristiche compositive in termini di grasso, proteine, lattosio e cellule somatiche. Dall'inizio del secondo mese di lattazione le asine cominciavano ad essere munte dall'allevatore e i puledri venivano separati dalla madre 8 ore prima della mungitura. L'allevatore effettuava una sola mungitura al giorno per garantire ai puledri il nutrimento necessario al loro accrescimento. L'azienda possiede una sala di mungitura con impianto a 4 posti e 2 gruppi di mungitura, e lattodotto collegato col tank di raccolta del latte. Inoltre sono stati prelevati e analizzati campioni degli alimenti per controllare il bilanciamento della razione. I risultati ottenuti avvalorano quanto già riportato in letteratura. Tuttavia, sono state evidenziate alcune criticità gestionali che, come osservato in diversi studi, possono influenzare negativamente la produttività aziendale: 1) effettuare una sola mungitura al giorno riduce sia la quantità che la qualità del latte non essendoci latte cisternale, ma solo alveolare; 2) non rispettare il corretto periodo di separazione giornaliera del puledro dalla madre, che non deve superare le 6 ore, per consentire l'accumulo di latte in mammella; 3) non garantire sempre una corretta integrazione alimentare della base foraggera, specialmente nei primi 3-4 mesi di lattazione, con 1-2 kg/capo/d di orzo, avena o mais, interi o macinati grossolanamente. Tale quantità va somministrata in funzione del latte prodotto, quello munto più quello poppato dal puledro che può raggiungere i 4-5 l/d per un'asina di taglia media. Le analisi effettuate confermano che il latte di asina rappresenta un importante alimento dal punto di vista salutistico, con un bassissimo contenuto di grasso, un tenore proteico medio e ricco di lattosio, molto vicino a quello umano, rispetto a quello vaccino. La realizzazione di questa tesi ha inoltre permesso di conoscere e studiare le caratteristiche di un prodotto dalle svariate potenzialità: un alimento di origine animale le cui peculiarità e possibilità di impiego non si limitano al campo pediatrico, ma si estendono sempre di più anche all'alimentazione geriatrica, all'industria farmaceutica e a quella dei cosmetici.
Aspetti quanti-qualitativi del latte di asina
GIOANNINI, VITTORIA
2015/2016
Abstract
Animale in fase di riscoperta a livello zootecnico, l'asino negli ultimi anni viene scelto sempre di più dagli allevatori per il suo temperamento docile e mansueto che lo rende adatto a diversi utilizzi, dall'onoterapia alla produzione di latte, utilizzato sia come alimento per le ottime caratteristiche compositive ed organolettiche sia per produrre cosmetici. Scopo del presente lavoro è stato quello di monitorare la lattazione dell'asina al fine di incrementare la quantità e la qualità del latte prodotto attraverso una migliore gestione dell'allevamento. È stata individuata un'azienda del Canavese nella quale sono stati approfonditi gli aspetti relativi alle pratiche di allevamento. L'azienda è composta da circa 70 asine allevate anche per la produzione di latte. La studio è stato realizzato tra ottobre 2015 e giugno 2016. Nel corso della prova è stata controllata la produzione di latte di venti asine mediante controlli settimanali con l'ausilio di vasi misuratori per un totale di 187 controlli. Durante la lattazione, su cinque asine, sono stati anche effettuati prelievi di latte ogni 15 giorni, per un totale di 52 campionamenti, al fine di valutare le variazioni delle caratteristiche compositive in termini di grasso, proteine, lattosio e cellule somatiche. Dall'inizio del secondo mese di lattazione le asine cominciavano ad essere munte dall'allevatore e i puledri venivano separati dalla madre 8 ore prima della mungitura. L'allevatore effettuava una sola mungitura al giorno per garantire ai puledri il nutrimento necessario al loro accrescimento. L'azienda possiede una sala di mungitura con impianto a 4 posti e 2 gruppi di mungitura, e lattodotto collegato col tank di raccolta del latte. Inoltre sono stati prelevati e analizzati campioni degli alimenti per controllare il bilanciamento della razione. I risultati ottenuti avvalorano quanto già riportato in letteratura. Tuttavia, sono state evidenziate alcune criticità gestionali che, come osservato in diversi studi, possono influenzare negativamente la produttività aziendale: 1) effettuare una sola mungitura al giorno riduce sia la quantità che la qualità del latte non essendoci latte cisternale, ma solo alveolare; 2) non rispettare il corretto periodo di separazione giornaliera del puledro dalla madre, che non deve superare le 6 ore, per consentire l'accumulo di latte in mammella; 3) non garantire sempre una corretta integrazione alimentare della base foraggera, specialmente nei primi 3-4 mesi di lattazione, con 1-2 kg/capo/d di orzo, avena o mais, interi o macinati grossolanamente. Tale quantità va somministrata in funzione del latte prodotto, quello munto più quello poppato dal puledro che può raggiungere i 4-5 l/d per un'asina di taglia media. Le analisi effettuate confermano che il latte di asina rappresenta un importante alimento dal punto di vista salutistico, con un bassissimo contenuto di grasso, un tenore proteico medio e ricco di lattosio, molto vicino a quello umano, rispetto a quello vaccino. La realizzazione di questa tesi ha inoltre permesso di conoscere e studiare le caratteristiche di un prodotto dalle svariate potenzialità: un alimento di origine animale le cui peculiarità e possibilità di impiego non si limitano al campo pediatrico, ma si estendono sempre di più anche all'alimentazione geriatrica, all'industria farmaceutica e a quella dei cosmetici.File | Dimensione | Formato | |
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