Il seguente lavoro intende analizzare ii problemi di tutela dell'ambiente che derivano dalla guerra e dalle attività ad essa collegate, volgendo lo sguardo in particolare alle esercitazioni ed ai test sperimentali che avvengono all'interno di vaste aree asservite all'uso militare. Lo scopo della tesi è quello di inquadrare ed ordinare la normativa riguardante la tutela ambientale di questi luoghi e cercare di comprendere se nel quadro geopolitico moderno sia realmente necessario che ancora oggi ampie aree del territorio italiano, specialmente quelle presenti nella Regione Sardegna, debbano ancora restare sotto il controllo militare o possano essere dismesse e riconvertite ad usi civili, in modo da poter avviare in questi territori nuove vie di sviluppo. Nel primo capitolo vengono individuati i principali accordi e trattati internazionali sottoscritti dai vari Paesi del mondo con l'obiettivo di porre limiti agli effetti distruttivi della guerra. Si analizzano anche le aree addestrative europee che convivono coi siti della rete Natura 2000 ed infine gli accordi tra la NATO e l'Italia per l'installazione delle basi militari sul territorio. Il secondo capitolo, invece, si focalizza sull'analisi della normativa italiana riguardante il demanio militare e le servitù militari. Si individua poi il complicato rapporto tra il diritto militare e il diritto dell'ambiente e per concludere il capitolo viene trattato il tema della disciplina del danno ambientale nell'ambito delle attività esercitative. Il terzo capitolo riporta esempi concreti di come le basi militari, in cui vengono sperimentate nuove armi ed avvengono simulazioni di guerra, possano causare diversi e discutibili problemi ambientali. Si analizzano, quindi, le principali basi militari presenti nella Regione Sardegna, una Regione che tra demanio e servitù militari vede occupati oltre 35 mila ettari del suo territorio, circa il 60% delle aree militari italiane. Viene offerto un quadro generale delle tappe storiche e delle motivazioni che hanno portato la Sardegna dagli anni '50 ad oggi ad essere l'isola più militarizzata d'Europa e vengono evidenziate, caso per caso, le varie problematiche ambientali e sanitarie che riguardano le diverse basi militari. Si conclude con un'analisi delle prospettive di sviluppo di questi territori nel caso di un'eventuale ridislocazione o smantellamento delle basi.

Ordinamento militare e problemi della tutela dell'ambiente

SELVA, VITO UMBERTO
2015/2016

Abstract

Il seguente lavoro intende analizzare ii problemi di tutela dell'ambiente che derivano dalla guerra e dalle attività ad essa collegate, volgendo lo sguardo in particolare alle esercitazioni ed ai test sperimentali che avvengono all'interno di vaste aree asservite all'uso militare. Lo scopo della tesi è quello di inquadrare ed ordinare la normativa riguardante la tutela ambientale di questi luoghi e cercare di comprendere se nel quadro geopolitico moderno sia realmente necessario che ancora oggi ampie aree del territorio italiano, specialmente quelle presenti nella Regione Sardegna, debbano ancora restare sotto il controllo militare o possano essere dismesse e riconvertite ad usi civili, in modo da poter avviare in questi territori nuove vie di sviluppo. Nel primo capitolo vengono individuati i principali accordi e trattati internazionali sottoscritti dai vari Paesi del mondo con l'obiettivo di porre limiti agli effetti distruttivi della guerra. Si analizzano anche le aree addestrative europee che convivono coi siti della rete Natura 2000 ed infine gli accordi tra la NATO e l'Italia per l'installazione delle basi militari sul territorio. Il secondo capitolo, invece, si focalizza sull'analisi della normativa italiana riguardante il demanio militare e le servitù militari. Si individua poi il complicato rapporto tra il diritto militare e il diritto dell'ambiente e per concludere il capitolo viene trattato il tema della disciplina del danno ambientale nell'ambito delle attività esercitative. Il terzo capitolo riporta esempi concreti di come le basi militari, in cui vengono sperimentate nuove armi ed avvengono simulazioni di guerra, possano causare diversi e discutibili problemi ambientali. Si analizzano, quindi, le principali basi militari presenti nella Regione Sardegna, una Regione che tra demanio e servitù militari vede occupati oltre 35 mila ettari del suo territorio, circa il 60% delle aree militari italiane. Viene offerto un quadro generale delle tappe storiche e delle motivazioni che hanno portato la Sardegna dagli anni '50 ad oggi ad essere l'isola più militarizzata d'Europa e vengono evidenziate, caso per caso, le varie problematiche ambientali e sanitarie che riguardano le diverse basi militari. Si conclude con un'analisi delle prospettive di sviluppo di questi territori nel caso di un'eventuale ridislocazione o smantellamento delle basi.
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