Al pari di quanto avvenuto negli altri ordinamenti europei e nell'ordinamento statunitense, anche il legislatore italiano ha, nell'ultimo decennio in particolar modo, abbandonato pian piano la tradizionale concezione meramente liquidatoria delle procedure concorsuali per avvicinarsi sempre più a quel principio secondo il quale quest'ultime non possono risolversi in una forma di mera esecuzione collettiva sui beni del debitore (e secondo il principio di par condicio creditorum) ma debbono rappresentare, anche e sempre più, una forma di ¿risanamento¿ avente come fine ultimo la salvaguardia e conservazione dell'attività dell'impresa e conseguentemente, di un superamento dello stato di crisi. Il fine che pare dunque aver mosso il nostro legislatore nel susseguirsi delle modifiche alla legge fallimentare e nell'introduzione di nuovi istituti, primo tra i quali lo stesso concordato preventivo con riserva, che sarà oggetto di trattazione nell'elaborato, è stato quello di portare le procedure concorsuali ad essere non più una semplice forma di «eliminazione dal mercato dell'impresa insolvente» (ossia un modo per liquidarla consentendo così una migliore allocazione delle risorse rimesse in circolazione con la vendita dei cespiti) ma, e in primis, una serie di atti aventi come fine ultimo la «continuazione dell'attività di impresa». Più nello specifico si cercherà di analizzare le principali novità apportate alla disciplina concordataria con il cosiddetto "Decreto Sviluppo" (e quindi l'introduzione del concordato preventivo con riserva); nell'elaborato inoltre verrà presentata una disamina delle principali fattispecie tipiche del pre-concordato, toccando rilevanti questioni interpretative dovute ad un dettato normativo non sempre così cristallino ed esaustivo. L'analisi verrà inserita nel contesto della continua evoluzione che ha interessato le disposizioni in materia di concordato con riserva: nonostante la "giovane età" di tale nuovo istituto concorsuale, infatti, sono intervenute ben due riforme (nei 3 anni successivi alla sua introduzione) volte a modificare e talvolta ampliare la disciplina dello stesso. Quello che comunemente viene denominato in senso atecnico concordato "in bianco" quindi, come si avrà modo di appurare, se da un lato rappresenta certamente un nuovo e "potente" strumento volto ad evitare il fallimento delle società debitrici, dall'altro è pur vero che la disciplina dello stesso non sembra ancora essere giunta ad una formulazione definitiva, lasciando aperta la strada a numerose incertezze interpretative, tutt'ora in parte irrisolte, che si cercherà di analizzare tramite la giurisprudenza, la dottrina e la prassi. Nell'ultimo capitolo infine si tratterà della particolare disciplina del pre-concordato in continuità aziendale che si è andata ad affermare con l'introduzione del concordato con riserva e di cui si cercherà di esaminare, oltre alla procedura e alle peculiarità della stessa, la legittimità della sua applicazione oggetto tutto'ora di non poche critiche.

IL CONCORDATO PREVENTIVO CON RISERVA. UN'ANALISI DEI PROFILI GESTIONALI E PROCEDURALI TRA EVOLUZIONE NORMATIVA E INCERTEZZA INTERPRETATIVA

PARIGI, GIOEL
2014/2015

Abstract

Al pari di quanto avvenuto negli altri ordinamenti europei e nell'ordinamento statunitense, anche il legislatore italiano ha, nell'ultimo decennio in particolar modo, abbandonato pian piano la tradizionale concezione meramente liquidatoria delle procedure concorsuali per avvicinarsi sempre più a quel principio secondo il quale quest'ultime non possono risolversi in una forma di mera esecuzione collettiva sui beni del debitore (e secondo il principio di par condicio creditorum) ma debbono rappresentare, anche e sempre più, una forma di ¿risanamento¿ avente come fine ultimo la salvaguardia e conservazione dell'attività dell'impresa e conseguentemente, di un superamento dello stato di crisi. Il fine che pare dunque aver mosso il nostro legislatore nel susseguirsi delle modifiche alla legge fallimentare e nell'introduzione di nuovi istituti, primo tra i quali lo stesso concordato preventivo con riserva, che sarà oggetto di trattazione nell'elaborato, è stato quello di portare le procedure concorsuali ad essere non più una semplice forma di «eliminazione dal mercato dell'impresa insolvente» (ossia un modo per liquidarla consentendo così una migliore allocazione delle risorse rimesse in circolazione con la vendita dei cespiti) ma, e in primis, una serie di atti aventi come fine ultimo la «continuazione dell'attività di impresa». Più nello specifico si cercherà di analizzare le principali novità apportate alla disciplina concordataria con il cosiddetto "Decreto Sviluppo" (e quindi l'introduzione del concordato preventivo con riserva); nell'elaborato inoltre verrà presentata una disamina delle principali fattispecie tipiche del pre-concordato, toccando rilevanti questioni interpretative dovute ad un dettato normativo non sempre così cristallino ed esaustivo. L'analisi verrà inserita nel contesto della continua evoluzione che ha interessato le disposizioni in materia di concordato con riserva: nonostante la "giovane età" di tale nuovo istituto concorsuale, infatti, sono intervenute ben due riforme (nei 3 anni successivi alla sua introduzione) volte a modificare e talvolta ampliare la disciplina dello stesso. Quello che comunemente viene denominato in senso atecnico concordato "in bianco" quindi, come si avrà modo di appurare, se da un lato rappresenta certamente un nuovo e "potente" strumento volto ad evitare il fallimento delle società debitrici, dall'altro è pur vero che la disciplina dello stesso non sembra ancora essere giunta ad una formulazione definitiva, lasciando aperta la strada a numerose incertezze interpretative, tutt'ora in parte irrisolte, che si cercherà di analizzare tramite la giurisprudenza, la dottrina e la prassi. Nell'ultimo capitolo infine si tratterà della particolare disciplina del pre-concordato in continuità aziendale che si è andata ad affermare con l'introduzione del concordato con riserva e di cui si cercherà di esaminare, oltre alla procedura e alle peculiarità della stessa, la legittimità della sua applicazione oggetto tutto'ora di non poche critiche.
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