La frattura del femore è uno degli eventi più ricorrenti nella popolazione geriatrica, la quale va progressivamente crescendo. Anche la presenza di una certa compromissione cognitiva, in particolare di demenza, ha un elevata incidenza negli anziani. La co-occorrenza di un deficit cognitivo e della frattura del femore è molto comune e il suo riconoscimento è di estrema importanza per la presa in carico del paziente anziano. In questa ricerca è stata condotta una valutazione cognitiva breve su 46 pazienti ricoverati al Presidio Sanitario San Camillo di Torino, in seguito all'operazione chirurgica per la riparazione della frattura del femore. Il protocollo neuropsicologico prevedeva due sedute nelle quali sono stati somministrati i test MoCA, F.A.B., test di apprendimento di parole non correlate semanticamente di Mauri e il questionario MAC-Q per la valutazione della percezione della propria memoria. Oltre ai punteggi dei test neuropsicologici, sono stati raccolti dati di natura anagrafica e i punteggi alla scala FIM e all'Indice di Barthel, rilevando l'autonomia funzionale dei pazienti all'ingresso e alle dimissioni. Il campione sperimentale è stato suddiviso in due sotto-gruppi: pazienti cognitivamente preservati e pazienti con almeno un punteggio ai test sotto la norma. Dall'analisi statistica non parametrica sono emersi alcuni risultati significativi; in particolare, punteggi sotto la norma al test MoCA correlano in modo significativo con punteggi anch'essi bassi alla scala FIM al momento di ingresso nella struttura. Inoltre, si evidenzia una significativa differenza tra i due sotto-gruppi per quanto riguarda i punteggi alla scala FIM sia in ingresso che alle dimissioni. Questi risultati portano all'ipotesi che il malfunzionamento cognitivo potrebbe avere un'influenza sul recupero funzionale dell'autonomia dei pazienti anziani con frattura di femore.
Neuropsicologia del paziente anziano con frattura di femore
PALMAS, DEBORAH
2015/2016
Abstract
La frattura del femore è uno degli eventi più ricorrenti nella popolazione geriatrica, la quale va progressivamente crescendo. Anche la presenza di una certa compromissione cognitiva, in particolare di demenza, ha un elevata incidenza negli anziani. La co-occorrenza di un deficit cognitivo e della frattura del femore è molto comune e il suo riconoscimento è di estrema importanza per la presa in carico del paziente anziano. In questa ricerca è stata condotta una valutazione cognitiva breve su 46 pazienti ricoverati al Presidio Sanitario San Camillo di Torino, in seguito all'operazione chirurgica per la riparazione della frattura del femore. Il protocollo neuropsicologico prevedeva due sedute nelle quali sono stati somministrati i test MoCA, F.A.B., test di apprendimento di parole non correlate semanticamente di Mauri e il questionario MAC-Q per la valutazione della percezione della propria memoria. Oltre ai punteggi dei test neuropsicologici, sono stati raccolti dati di natura anagrafica e i punteggi alla scala FIM e all'Indice di Barthel, rilevando l'autonomia funzionale dei pazienti all'ingresso e alle dimissioni. Il campione sperimentale è stato suddiviso in due sotto-gruppi: pazienti cognitivamente preservati e pazienti con almeno un punteggio ai test sotto la norma. Dall'analisi statistica non parametrica sono emersi alcuni risultati significativi; in particolare, punteggi sotto la norma al test MoCA correlano in modo significativo con punteggi anch'essi bassi alla scala FIM al momento di ingresso nella struttura. Inoltre, si evidenzia una significativa differenza tra i due sotto-gruppi per quanto riguarda i punteggi alla scala FIM sia in ingresso che alle dimissioni. Questi risultati portano all'ipotesi che il malfunzionamento cognitivo potrebbe avere un'influenza sul recupero funzionale dell'autonomia dei pazienti anziani con frattura di femore.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/116845