The purpose that has been set with this study was to explore the emerging events of homicide and suicide taking place during legal proceedings for marital separation or divorce and contentions about child custody. This task was realized through an opening detection of the theoretical basis of the phenomenon: at first major legal and psychological implications in separation, divorce and child custody issues has been considered, then attention has been focused on different types of violence, both physical and psychological, which tend to flourish in such frameworks. Theoretical assumptions were subsequently compared with concerning episodes of homicide and suicide occurred in the decade between 2006 and 2015 in Italy, as reported by some of the major national newspapers. The data supported the hypothesis of a prevailing men's disposition to physical assault ¿ both auto- and hetero-directed ¿ in context of marital disruption, but also urged not to underestimate the incidence of female psychological manipulation behaviors. Findings also led to frame the violent act as an extreme manifestation of a deep social and cultural distress, which seems to base its roots in an apparent inadequacy of the current legal system to the resolution of family disputes.

L'obiettivo che ha animato questo studio è stato quello di esplorare le emergenti manifestazioni di omicidio e di suicidio che hanno luogo durante il difficile momento legato al procedimento giudiziario per separazione o divorzio coniugali e per la contesa per l'affidamento dei figli. Il lavoro qui presentato è stato realizzato attraverso un'iniziale individuazione delle basi teoriche del fenomeno: sono state innanzitutto analizzate le principali implicazioni legali e psicologiche della separazione, del divorzio e dell'affidamento dei figli, per poi soffermare l'attenzione sulle diverse manifestazioni di violenza, sia fisica che psicologica, che in tali contesti trovano terreno fertile. Quanto emerso è stato successivamente messo a confronto con i relativi fatti di sangue verificatisi in Italia nel decennio compreso tra il 2006 e il 2015, così come riportati dai alcuni dei principali quotidiani nazionali. I dati ottenuti hanno supportato l'ipotesi di una tendenza prevalentemente maschile al ricorso all'aggressione fisica ¿ auto- ed eterodiretta ¿ in contesti di disgregazione coniugale, ma spingono a non sottovalutare l'incidenza delle condotte prettamente femminili di manipolazione psicologica. Ciò che è emerso ha permesso inoltre di inquadrare il gesto violento come estrema manifestazione di un profondo disagio sociale e culturale che investe i coniugi coinvolti e che sembra fondare le proprie radici in una apparente inadeguatezza dell'attuale sistema giuridico alla risoluzione delle controversie in ambito familiare.

"Finché morte non ci separi": Analisi del fenomeno di omicidio e suicidio in contesti di separazione divorzio e affidamento dei figli.

BARISONE, STEFANIA
2015/2016

Abstract

L'obiettivo che ha animato questo studio è stato quello di esplorare le emergenti manifestazioni di omicidio e di suicidio che hanno luogo durante il difficile momento legato al procedimento giudiziario per separazione o divorzio coniugali e per la contesa per l'affidamento dei figli. Il lavoro qui presentato è stato realizzato attraverso un'iniziale individuazione delle basi teoriche del fenomeno: sono state innanzitutto analizzate le principali implicazioni legali e psicologiche della separazione, del divorzio e dell'affidamento dei figli, per poi soffermare l'attenzione sulle diverse manifestazioni di violenza, sia fisica che psicologica, che in tali contesti trovano terreno fertile. Quanto emerso è stato successivamente messo a confronto con i relativi fatti di sangue verificatisi in Italia nel decennio compreso tra il 2006 e il 2015, così come riportati dai alcuni dei principali quotidiani nazionali. I dati ottenuti hanno supportato l'ipotesi di una tendenza prevalentemente maschile al ricorso all'aggressione fisica ¿ auto- ed eterodiretta ¿ in contesti di disgregazione coniugale, ma spingono a non sottovalutare l'incidenza delle condotte prettamente femminili di manipolazione psicologica. Ciò che è emerso ha permesso inoltre di inquadrare il gesto violento come estrema manifestazione di un profondo disagio sociale e culturale che investe i coniugi coinvolti e che sembra fondare le proprie radici in una apparente inadeguatezza dell'attuale sistema giuridico alla risoluzione delle controversie in ambito familiare.
ITA
The purpose that has been set with this study was to explore the emerging events of homicide and suicide taking place during legal proceedings for marital separation or divorce and contentions about child custody. This task was realized through an opening detection of the theoretical basis of the phenomenon: at first major legal and psychological implications in separation, divorce and child custody issues has been considered, then attention has been focused on different types of violence, both physical and psychological, which tend to flourish in such frameworks. Theoretical assumptions were subsequently compared with concerning episodes of homicide and suicide occurred in the decade between 2006 and 2015 in Italy, as reported by some of the major national newspapers. The data supported the hypothesis of a prevailing men's disposition to physical assault ¿ both auto- and hetero-directed ¿ in context of marital disruption, but also urged not to underestimate the incidence of female psychological manipulation behaviors. Findings also led to frame the violent act as an extreme manifestation of a deep social and cultural distress, which seems to base its roots in an apparent inadequacy of the current legal system to the resolution of family disputes.
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