Marianne Faithfull sembra rappresentare un'anomalia nel mondo della musica popolare: nonostante sia una figura principalmente associata agli anni Sessanta, uno dei periodi più ammirati e imitati degli ultimi tempi, non ha la stessa fama leggendaria di altre personalità sue contemporanee. È vero che in patria e negli Stati Uniti, anche fra le ultime generazioni, la cantante e attrice inglese ha acquisito una certa notorietà come artista affermata e icona di stile; tuttavia, se escludiamo chi ha un certo interesse per gli anni Sessanta e la musica e la moda di quel periodo, il suo nome resta abbastanza in ombra, soprattutto in Italia, oppure legato a quello di Mick Jagger (con cui Faithfull ebbe una relazione) o ai pettegolezzi diffusi a suo tempo dalla stampa. Eppure, Marianne Faithfull non è stata solo la bella fidanzatina di una famosa rockstar: è una donna colta che ha scritto e interpretato note canzoni quali Sister Morphine e Broken English, e che è ormai entrata a pieno diritto nel mondo dei grandi interpreti musicali contemporanei. La sua autobiografia è quindi un interessante documento storico, che ben ritrae l'atmosfera, la mitologia e le dinamiche della Swinging London, e che racconta con onestà e ironia la vita non sempre facile dell'autrice; anche dal punto di vista traduttivo si tratta di un testo affascinante, poiché eterogeneo, ricco di particolarità linguistiche e stilistiche, le quali riflettono le diverse influenze che hanno operato sull'autrice e i numerosi ambienti in cui è vissuta. Obiettivo di questa tesi è dunque presentare una proposta di traduzione dell'autobiografia, che per ragioni di spazio si limita alla prefazione e ai primi quattro capitoli, con la speranza, in futuro, di poter tradurre il testo per intero e farlo pubblicare, in modo da permettere anche alla maggior parte del pubblico italiano di conoscere un'importante figura del panorama musicale e culturale cui ancora manca il dovuto riconoscimento. Il primo capitolo mira a inquadrare Marianne Faithfull nel proprio contesto storico, geografico e culturale, e a ripercorrerne brevemente la vita così come le contraddizioni alla base del personaggio pubblico; il secondo capitolo esamina invece l'autobiografia come genere letterario, le intenzioni che ne animano la scrittura e le caratteristiche che la distinguono, oltre a illustrare come tali aspetti influenzino la traduzione. Il terzo capitolo presenta l'analisi del testo e il commento alla traduzione, che si sviluppano principalmente su quattro livelli (morfologico, lessicale, sintattico e semantico-stilistico); segue nell'ultima sezione il testo con la traduzione vera e propria.

Faithfull: tradurre l'autobiografia

BERTOLA, BIANCA
2014/2015

Abstract

Marianne Faithfull sembra rappresentare un'anomalia nel mondo della musica popolare: nonostante sia una figura principalmente associata agli anni Sessanta, uno dei periodi più ammirati e imitati degli ultimi tempi, non ha la stessa fama leggendaria di altre personalità sue contemporanee. È vero che in patria e negli Stati Uniti, anche fra le ultime generazioni, la cantante e attrice inglese ha acquisito una certa notorietà come artista affermata e icona di stile; tuttavia, se escludiamo chi ha un certo interesse per gli anni Sessanta e la musica e la moda di quel periodo, il suo nome resta abbastanza in ombra, soprattutto in Italia, oppure legato a quello di Mick Jagger (con cui Faithfull ebbe una relazione) o ai pettegolezzi diffusi a suo tempo dalla stampa. Eppure, Marianne Faithfull non è stata solo la bella fidanzatina di una famosa rockstar: è una donna colta che ha scritto e interpretato note canzoni quali Sister Morphine e Broken English, e che è ormai entrata a pieno diritto nel mondo dei grandi interpreti musicali contemporanei. La sua autobiografia è quindi un interessante documento storico, che ben ritrae l'atmosfera, la mitologia e le dinamiche della Swinging London, e che racconta con onestà e ironia la vita non sempre facile dell'autrice; anche dal punto di vista traduttivo si tratta di un testo affascinante, poiché eterogeneo, ricco di particolarità linguistiche e stilistiche, le quali riflettono le diverse influenze che hanno operato sull'autrice e i numerosi ambienti in cui è vissuta. Obiettivo di questa tesi è dunque presentare una proposta di traduzione dell'autobiografia, che per ragioni di spazio si limita alla prefazione e ai primi quattro capitoli, con la speranza, in futuro, di poter tradurre il testo per intero e farlo pubblicare, in modo da permettere anche alla maggior parte del pubblico italiano di conoscere un'importante figura del panorama musicale e culturale cui ancora manca il dovuto riconoscimento. Il primo capitolo mira a inquadrare Marianne Faithfull nel proprio contesto storico, geografico e culturale, e a ripercorrerne brevemente la vita così come le contraddizioni alla base del personaggio pubblico; il secondo capitolo esamina invece l'autobiografia come genere letterario, le intenzioni che ne animano la scrittura e le caratteristiche che la distinguono, oltre a illustrare come tali aspetti influenzino la traduzione. Il terzo capitolo presenta l'analisi del testo e il commento alla traduzione, che si sviluppano principalmente su quattro livelli (morfologico, lessicale, sintattico e semantico-stilistico); segue nell'ultima sezione il testo con la traduzione vera e propria.
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