La tesi presenta la teoria di riferimento di Kohut sullo sviluppo del Sé, l'eziologia del disturbo narcisistico, i transfert speculare ed idealizzante e il loro utilizzo in terapia. Sono poi presentate la vergogna, la rabbia e l'empatia nel disturbo, giacché particolarmente differenti dalla descrizione di Kernberg. La seconda parte descrive la teoria delle relazioni oggettuali, base teorica di Kernberg, procedendo poi con l'esposizione dello sviluppo del narcisismo sano e patologico nel ciclo di vita; non è invece presente in Kohut una teorizzazione di una forma sana di narcisismo nell'età adulta data la genesi ipotizzata del disturbo. L'analisi è poi continuata con la descrizione della sindrome, sintetizzando le caratteristiche in quattro sottogruppi: l'amore di sé patologico, l'amore oggettuale patologico, il Super-Io patologico e la patologia dell'esperienza emotiva. Sono poi stati presentati gli elementi prognostici proposti dall'autore e le differenti terapie ad essi correlati. La terza parte presenta un confronto tra gli autori. I punti al centro del dibattito sono principalmente tre: il livello evolutivo, l'eziologia e la rabbia narcisistica. Kohut ritiene che la libido narcisistica sia diversa da quella oggettuale; secondo Kernbreg, però, se il Sé non è, come asserisce Kohut, formato dalle pulsioni, ma genera pulsioni aggressive deteriorandosi, allora non è spiegata la spinta motivazionale presente nel Sé stesso. Questa ipotesi mette in crisi alcune delle osservazioni fatte e il metodo terapeutico ad esse correlato ipotizzato da Kohut. Limitatamente alle fonti utilizzate, non è stato possibile trovare risposte ai dubbi mossi da Kernberg relativi alla concettualizzazione del Sé in Kohut. Sulla base di queste osservazioni si è proceduto con la valutazione dei risultati ottenuti in terapia da Kohut. Nella tesi è presentato un caso clinico di una psicoanalista che ha utilizzato alternativamente i due metodi e le critiche mosse rispetto all'effettivo utilizzo di una diversa tipologia di analisi nel trattamento del signor Z, al fine di sottolineare la difficoltà nell'impiego dei risultati ottenuti nel trattamento, per avvalorare osservazioni teoriche. La trattazione procede poi con fonti derivanti dalla filosofia della scienza, cercando di indicare la matrice scientifica sulla quale le due teorie si basano. Infine sono stati utilizzati studi di validazione empirica esterni alla psicoanalisi per avvalorare l'una o l'altra teoria, come l'utilizzo dei messaggi subliminali per dimostrare l'esistenza di processi inconsci, studi di correlazione tra i meccanismi di difesa narcisisti e le condotte antisociali e un'analisi di correlazione tra la diagnosi di narcisismo, convalidata dall'utilizzo dell'MMPI, e i meccanismi di scissione, (Kernberg) o le mancanze empatiche, (Kohut). Alla luce dei dati raccolti e limitatamente alle fonti utilizzate sembra di poter concludere che lo studio del narcisismo si trova a cavallo tra un cambio di paradigmi scientifici. Seppur anch'esse incomplete, le spiegazioni metapsicologiche di Kernberg risultano più forti ed è più facile assimilare l'analisi di Kohut ad un sottogruppo della terapia di sostegno di Kernberg che non viceversa; inoltre, i dati empirici provenienti da altre discipline mostrano più correlazioni con la teoria di Kernberg. L'analisi dell'ipotetica genesi differente della libido narcisistica in Kohut è stato fondamentale per il distacco dalla teoria classica, tuttavia il linguaggio meno tecnico mostra che le sue osservazioni sono maggiormente embrionali e legate ad un paradigma scientifico determinista, mentre quelle di Kernberg muovono verso una visione più olistica dell'analisi.
Il narcisismo oggi: Kouth, Kernberg, e la psicoanalisi contemporanea a confronto
BIAGIONI, DAVIDE
2015/2016
Abstract
La tesi presenta la teoria di riferimento di Kohut sullo sviluppo del Sé, l'eziologia del disturbo narcisistico, i transfert speculare ed idealizzante e il loro utilizzo in terapia. Sono poi presentate la vergogna, la rabbia e l'empatia nel disturbo, giacché particolarmente differenti dalla descrizione di Kernberg. La seconda parte descrive la teoria delle relazioni oggettuali, base teorica di Kernberg, procedendo poi con l'esposizione dello sviluppo del narcisismo sano e patologico nel ciclo di vita; non è invece presente in Kohut una teorizzazione di una forma sana di narcisismo nell'età adulta data la genesi ipotizzata del disturbo. L'analisi è poi continuata con la descrizione della sindrome, sintetizzando le caratteristiche in quattro sottogruppi: l'amore di sé patologico, l'amore oggettuale patologico, il Super-Io patologico e la patologia dell'esperienza emotiva. Sono poi stati presentati gli elementi prognostici proposti dall'autore e le differenti terapie ad essi correlati. La terza parte presenta un confronto tra gli autori. I punti al centro del dibattito sono principalmente tre: il livello evolutivo, l'eziologia e la rabbia narcisistica. Kohut ritiene che la libido narcisistica sia diversa da quella oggettuale; secondo Kernbreg, però, se il Sé non è, come asserisce Kohut, formato dalle pulsioni, ma genera pulsioni aggressive deteriorandosi, allora non è spiegata la spinta motivazionale presente nel Sé stesso. Questa ipotesi mette in crisi alcune delle osservazioni fatte e il metodo terapeutico ad esse correlato ipotizzato da Kohut. Limitatamente alle fonti utilizzate, non è stato possibile trovare risposte ai dubbi mossi da Kernberg relativi alla concettualizzazione del Sé in Kohut. Sulla base di queste osservazioni si è proceduto con la valutazione dei risultati ottenuti in terapia da Kohut. Nella tesi è presentato un caso clinico di una psicoanalista che ha utilizzato alternativamente i due metodi e le critiche mosse rispetto all'effettivo utilizzo di una diversa tipologia di analisi nel trattamento del signor Z, al fine di sottolineare la difficoltà nell'impiego dei risultati ottenuti nel trattamento, per avvalorare osservazioni teoriche. La trattazione procede poi con fonti derivanti dalla filosofia della scienza, cercando di indicare la matrice scientifica sulla quale le due teorie si basano. Infine sono stati utilizzati studi di validazione empirica esterni alla psicoanalisi per avvalorare l'una o l'altra teoria, come l'utilizzo dei messaggi subliminali per dimostrare l'esistenza di processi inconsci, studi di correlazione tra i meccanismi di difesa narcisisti e le condotte antisociali e un'analisi di correlazione tra la diagnosi di narcisismo, convalidata dall'utilizzo dell'MMPI, e i meccanismi di scissione, (Kernberg) o le mancanze empatiche, (Kohut). Alla luce dei dati raccolti e limitatamente alle fonti utilizzate sembra di poter concludere che lo studio del narcisismo si trova a cavallo tra un cambio di paradigmi scientifici. Seppur anch'esse incomplete, le spiegazioni metapsicologiche di Kernberg risultano più forti ed è più facile assimilare l'analisi di Kohut ad un sottogruppo della terapia di sostegno di Kernberg che non viceversa; inoltre, i dati empirici provenienti da altre discipline mostrano più correlazioni con la teoria di Kernberg. L'analisi dell'ipotetica genesi differente della libido narcisistica in Kohut è stato fondamentale per il distacco dalla teoria classica, tuttavia il linguaggio meno tecnico mostra che le sue osservazioni sono maggiormente embrionali e legate ad un paradigma scientifico determinista, mentre quelle di Kernberg muovono verso una visione più olistica dell'analisi.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/116640