La sensibilità sociale nei confronti del maltrattamento e dell'abuso sui bambini ha conosciuto un'espansione esponenziale negli ultimi decenni. Ad esempio è del 1989 la Convenzione sui diritti del fanciullo firmata dall'ONU. Il presente lavoro si occupa degli abusi e dei maltrattamenti nei confronti dei minori. Il maltrattamento può essere definito come: commettere od omettere, tollerare o creare le condizioni che possano mettere in pericolo la salute del bambino. Come si discuterà in seguito, Kempe fu il primo ad occuparsi di questo problema, parlando della ¿sindrome del bambino maltrattato¿; egli intendeva, con questo termine, traumi fisici ripetuti e non accidentali riscontrabili in bambini di tutte le fasce d'età; addirittura minori di tre anni. Inoltre è possibile individuare varie tipologie di maltrattamento: fisico, psicologico, patologia delle cure (incuria, discuria, ipercura), sessuale. Tali tipologie verranno prese in esame nel corso dell'elaborato. Si può inoltre sostenere, notando quanto emerge dalle più autorevoli fonti della letteratura, che circa la metà degli abusi è intrafamiliare e che non tutti i maltrattamenti vengono denunciati. Il seguente lavoro intende esplorare il fenomeno cercando di coglierne gli aspetti salienti e di fare chiarezza sulla vittima e sull'offender mediante un'analisi descrittiva. Si sono considerati 252 verbali redatti da una psicologa incaricata dai Pubblici Ministeri della Procura della Repubblica, la quale ha svolto le audizioni protette tra gli anni 2006 e 2010. Nel Capitolo 1 prendo in considerazione la definizione di abuso, vista nelle sue sfaccettature (abuso fisico, abuso psicologico, patologia delle cure ed abuso sessuale). Nel capitolo 2 descriverò qual è il percorso giuridico che i bambini con una presunta storia di vittimizzazione/maltrattamento devono intraprendere. Nei capitoli 3 e 4 descriverò la ricerca da me svolta sui 252 minori sentiti in audizione protetta.
Abuso a danno di minori: uno studio qualitativo
LIPARUOLO, CHIARA
2011/2012
Abstract
La sensibilità sociale nei confronti del maltrattamento e dell'abuso sui bambini ha conosciuto un'espansione esponenziale negli ultimi decenni. Ad esempio è del 1989 la Convenzione sui diritti del fanciullo firmata dall'ONU. Il presente lavoro si occupa degli abusi e dei maltrattamenti nei confronti dei minori. Il maltrattamento può essere definito come: commettere od omettere, tollerare o creare le condizioni che possano mettere in pericolo la salute del bambino. Come si discuterà in seguito, Kempe fu il primo ad occuparsi di questo problema, parlando della ¿sindrome del bambino maltrattato¿; egli intendeva, con questo termine, traumi fisici ripetuti e non accidentali riscontrabili in bambini di tutte le fasce d'età; addirittura minori di tre anni. Inoltre è possibile individuare varie tipologie di maltrattamento: fisico, psicologico, patologia delle cure (incuria, discuria, ipercura), sessuale. Tali tipologie verranno prese in esame nel corso dell'elaborato. Si può inoltre sostenere, notando quanto emerge dalle più autorevoli fonti della letteratura, che circa la metà degli abusi è intrafamiliare e che non tutti i maltrattamenti vengono denunciati. Il seguente lavoro intende esplorare il fenomeno cercando di coglierne gli aspetti salienti e di fare chiarezza sulla vittima e sull'offender mediante un'analisi descrittiva. Si sono considerati 252 verbali redatti da una psicologa incaricata dai Pubblici Ministeri della Procura della Repubblica, la quale ha svolto le audizioni protette tra gli anni 2006 e 2010. Nel Capitolo 1 prendo in considerazione la definizione di abuso, vista nelle sue sfaccettature (abuso fisico, abuso psicologico, patologia delle cure ed abuso sessuale). Nel capitolo 2 descriverò qual è il percorso giuridico che i bambini con una presunta storia di vittimizzazione/maltrattamento devono intraprendere. Nei capitoli 3 e 4 descriverò la ricerca da me svolta sui 252 minori sentiti in audizione protetta.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/116572