Secondo l'ISTAT nel 2065 in Italia gli stranieri supereranno i 14 milioni, ovvero il 22,8% della popolazione complessiva. E' necessario quindi esaminare le ripercussioni che il crescente numero di migranti induce sotto il profilo sanitario, prestando attenzione particolare ai soggetti più fragili, i minori. Tra questi, i bambini disabili figli di migranti si ritrovano a dover far fronte a una doppia difficoltà (essere stranieri ed essere disabili): per soddisfare il loro bisogno di salute occorre definire una medicina attenta alle diversità, preparata dal punto di vista culturale e antropologico e sensibile non solo all'espressione nosologica ma, soprattutto, al modo di porre la richiesta di salute: si tratta della medicina transculturale. Questo progetto mira a rappresentare l'inizio di un percorso di approfondimento e riflessione in ambito socio-sanitario: una maggiore conoscenza degli aspetti culturali può consentire di guardare alla disabilità del bambino straniero all'interno di una dimensione antropologica a sostegno delle prassi dell'accoglienza, dell'intervento educativo, diagnostico, sanitario e riabilitativo. Analizzando la situazione della Città Metropolitana di Torino, lo studio vuole proporre un intervento concreto, reale e realizzabile: la realizzazione di un Centro di Riabilitazione Neuropsicomotoria e di Integrazione Sociale per Bambini di Diverse Etnie. E' stata condotta una ricerca bibliografica (principali database biomedici e letteratura socio-economica ed etno-antropologica) al fine di recuperare informazioni inerenti il fenomeno migratorio a livello nazionale. E' stata approfondita la realtà Piemontese e quella Torinese, osservando i dati quantitativi circa la presenza di minori disabili stranieri al fine di designare un ipotetico universo di riferimento del progetto. Per la realizzazione di quest'ultimo si è creata un'équipe multiprofessionale (Neuropsicomotricista, Geometra, Architetto, dott.ssa in International Accounting). Inizialmente ci si è recati presso l'Ufficio Inventario Immobiliare del Comune di Torino, ove si è richiesto l'Accesso agli Atti per ricercare l'immobile più adeguato per ospitare il Centro. Selezionata la struttura, sono state analizzate le planimetrie dello stato di fatto e sono state elaborate quelle dello stato di progetto. Infine, individuata la forma giuridica ideale nella Cooperativa, si è redatto un Business Plan (completo di computo metrico) in modo da dimostrare come il progetto possa trovare un riscontro in termini economici e finanziari nella realtà odierna. I minori disabili figli di migranti rappresentano circa il 13% del totale della coorte. L'edificio individuato per la realizzazione del Centro di Riabilitazione Neuropsicomotoria e di Integrazione Sociale per Bambini di Diverse è sito in Piazza Bengasi 410 (Torino). La struttura si dispone su due piani, tra loro opportunamente collegati (facile accessibilità per i soggetti disabili): al Piano Terreno si prevede la creazione della sezione riabilitativa e medico-sanitaria, che garantisca una presa in carico riabilitativa a 360° con particolare attenzione e rispetto per il patrimonio socio-culturale degli individui, con la possibilità di accedere a trattamenti sanitari a prezzi inferiori rispetto a quelli praticati dai principali competitors.
STUDIO PER LA REALIZZAZIONE DI UN CENTRO DI RIABILITAZIONE NEUROPSICOMOTORIA E DI INTEGRAZIONE SOCIALE PER BAMBINI DI DIVERSE ETNIE
RUSSO, VALENTINA
2014/2015
Abstract
Secondo l'ISTAT nel 2065 in Italia gli stranieri supereranno i 14 milioni, ovvero il 22,8% della popolazione complessiva. E' necessario quindi esaminare le ripercussioni che il crescente numero di migranti induce sotto il profilo sanitario, prestando attenzione particolare ai soggetti più fragili, i minori. Tra questi, i bambini disabili figli di migranti si ritrovano a dover far fronte a una doppia difficoltà (essere stranieri ed essere disabili): per soddisfare il loro bisogno di salute occorre definire una medicina attenta alle diversità, preparata dal punto di vista culturale e antropologico e sensibile non solo all'espressione nosologica ma, soprattutto, al modo di porre la richiesta di salute: si tratta della medicina transculturale. Questo progetto mira a rappresentare l'inizio di un percorso di approfondimento e riflessione in ambito socio-sanitario: una maggiore conoscenza degli aspetti culturali può consentire di guardare alla disabilità del bambino straniero all'interno di una dimensione antropologica a sostegno delle prassi dell'accoglienza, dell'intervento educativo, diagnostico, sanitario e riabilitativo. Analizzando la situazione della Città Metropolitana di Torino, lo studio vuole proporre un intervento concreto, reale e realizzabile: la realizzazione di un Centro di Riabilitazione Neuropsicomotoria e di Integrazione Sociale per Bambini di Diverse Etnie. E' stata condotta una ricerca bibliografica (principali database biomedici e letteratura socio-economica ed etno-antropologica) al fine di recuperare informazioni inerenti il fenomeno migratorio a livello nazionale. E' stata approfondita la realtà Piemontese e quella Torinese, osservando i dati quantitativi circa la presenza di minori disabili stranieri al fine di designare un ipotetico universo di riferimento del progetto. Per la realizzazione di quest'ultimo si è creata un'équipe multiprofessionale (Neuropsicomotricista, Geometra, Architetto, dott.ssa in International Accounting). Inizialmente ci si è recati presso l'Ufficio Inventario Immobiliare del Comune di Torino, ove si è richiesto l'Accesso agli Atti per ricercare l'immobile più adeguato per ospitare il Centro. Selezionata la struttura, sono state analizzate le planimetrie dello stato di fatto e sono state elaborate quelle dello stato di progetto. Infine, individuata la forma giuridica ideale nella Cooperativa, si è redatto un Business Plan (completo di computo metrico) in modo da dimostrare come il progetto possa trovare un riscontro in termini economici e finanziari nella realtà odierna. I minori disabili figli di migranti rappresentano circa il 13% del totale della coorte. L'edificio individuato per la realizzazione del Centro di Riabilitazione Neuropsicomotoria e di Integrazione Sociale per Bambini di Diverse è sito in Piazza Bengasi 410 (Torino). La struttura si dispone su due piani, tra loro opportunamente collegati (facile accessibilità per i soggetti disabili): al Piano Terreno si prevede la creazione della sezione riabilitativa e medico-sanitaria, che garantisca una presa in carico riabilitativa a 360° con particolare attenzione e rispetto per il patrimonio socio-culturale degli individui, con la possibilità di accedere a trattamenti sanitari a prezzi inferiori rispetto a quelli praticati dai principali competitors.File | Dimensione | Formato | |
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