L'elaborato si pone l'obiettivo di analizzare la crisi che ha colpito la Grecia negli ultimi cinque anni. Si esamineranno gli antecedenti, le cause, gli avvenimenti e le eventuali responsabilità etiche o morali di chi si è succeduto al Governo greco negli ultimi decenni, ma anche dei vertici europei, accusati di aver difeso gli interessi delle grandi banche francesi e tedesche (fortemente esposte verso i titoli del debito pubblico greco) e di non essere stati in grado di difendere gli Stati membri dagli attacchi speculativi internazionali. Prima di procedere alla trattazione di queste tematiche, è apparso utile e doveroso un inquadramento storico e formale del contesto in cui è sorta la crisi greca. Nel primo capitolo del presente lavoro, verrà effettuato un excursus sulla crisi finanziaria che ha colpito gli Stati Uniti a partire dal 2007, i cui effetti si sono ripercossi anche sull'economia reale causando una pesante recessione nei Paesi occidentali e un rallentamento della crescita nei Paesi emergenti. L'Europa ha risentito della recessione e, tra la fine del 2009 e l'inizio del 2010, ha assistito al peggioramento dello stato delle finanze pubbliche dei Paesi periferici dell'Eurozona (tra cui la Grecia) e allo scoppio della crisi dei debiti sovrani europei. Nel secondo capitolo sarà analizzato il ruolo ricoperto dall'Unione Europa nella gestione della crisi greca e degli altri Stati membri periferici, in termini di interventi tecnici posti in essere per salvaguardare la stabilità della moneta unica e scongiurare il default greco. Verranno anche effettuate delle considerazioni riguardanti i limiti dell'architettura europea, le criticità che la Banca centrale europea ha dovuto affrontare, il comportamento opportunistico di alcuni Stati membri e i possibili sviluppi futuri dell'architettura europea. Nel terzo capitolo sarà descritta, ampiamente e dettagliatamente, la crisi del debito pubblico greco in tutte le sue fasi, dalla scoperta dei dati sul deficit pubblico falsificati, avvenuta nell'ottobre 2009, fino al nuovo accordo, giunto ad agosto 2015, con i creditori europei per l'erogazione di un terzo piano di salvataggio. Nel quarto ed ultimo capitolo si procederà alla trattazione di alcune importanti tematiche attinenti la crisi greca. Si parlerà dell'eventuale uscita della Grecia dall'Eurozona (¿Grexit¿), delle possibili conseguenze e del parere di alcuni economisti ed esperti in materia; si analizzeranno le cause interne che hanno portato alla crisi (l'elevata esposizione debitoria statale, l'eccessiva spesa pubblica, la corruzione, il sistema di clientele) e gli eventuali responsabili; si indagherà, a distanza di tre anni, sulla destinazione dei prestiti erogati alla Grecia nei primi due bailout del 2010 e del 2012, e se essi sono davvero serviti a rimettere in moto l'economia del Paese ellenico o semplicemente sono stati utilizzati per ridurre l'esposizione delle banche europee nei confronti della Grecia; infine si analizzerà il ruolo ricoperto dalle agenzie di rating nella crisi finanziaria e nella conseguente crisi del debito pubblico e le eventuali responsabilità.
La crisi greca e il ruolo dell'Europa. Cause, responsabilità e possibili conseguenze
DI NOLFO, FRANCESCO
2014/2015
Abstract
L'elaborato si pone l'obiettivo di analizzare la crisi che ha colpito la Grecia negli ultimi cinque anni. Si esamineranno gli antecedenti, le cause, gli avvenimenti e le eventuali responsabilità etiche o morali di chi si è succeduto al Governo greco negli ultimi decenni, ma anche dei vertici europei, accusati di aver difeso gli interessi delle grandi banche francesi e tedesche (fortemente esposte verso i titoli del debito pubblico greco) e di non essere stati in grado di difendere gli Stati membri dagli attacchi speculativi internazionali. Prima di procedere alla trattazione di queste tematiche, è apparso utile e doveroso un inquadramento storico e formale del contesto in cui è sorta la crisi greca. Nel primo capitolo del presente lavoro, verrà effettuato un excursus sulla crisi finanziaria che ha colpito gli Stati Uniti a partire dal 2007, i cui effetti si sono ripercossi anche sull'economia reale causando una pesante recessione nei Paesi occidentali e un rallentamento della crescita nei Paesi emergenti. L'Europa ha risentito della recessione e, tra la fine del 2009 e l'inizio del 2010, ha assistito al peggioramento dello stato delle finanze pubbliche dei Paesi periferici dell'Eurozona (tra cui la Grecia) e allo scoppio della crisi dei debiti sovrani europei. Nel secondo capitolo sarà analizzato il ruolo ricoperto dall'Unione Europa nella gestione della crisi greca e degli altri Stati membri periferici, in termini di interventi tecnici posti in essere per salvaguardare la stabilità della moneta unica e scongiurare il default greco. Verranno anche effettuate delle considerazioni riguardanti i limiti dell'architettura europea, le criticità che la Banca centrale europea ha dovuto affrontare, il comportamento opportunistico di alcuni Stati membri e i possibili sviluppi futuri dell'architettura europea. Nel terzo capitolo sarà descritta, ampiamente e dettagliatamente, la crisi del debito pubblico greco in tutte le sue fasi, dalla scoperta dei dati sul deficit pubblico falsificati, avvenuta nell'ottobre 2009, fino al nuovo accordo, giunto ad agosto 2015, con i creditori europei per l'erogazione di un terzo piano di salvataggio. Nel quarto ed ultimo capitolo si procederà alla trattazione di alcune importanti tematiche attinenti la crisi greca. Si parlerà dell'eventuale uscita della Grecia dall'Eurozona (¿Grexit¿), delle possibili conseguenze e del parere di alcuni economisti ed esperti in materia; si analizzeranno le cause interne che hanno portato alla crisi (l'elevata esposizione debitoria statale, l'eccessiva spesa pubblica, la corruzione, il sistema di clientele) e gli eventuali responsabili; si indagherà, a distanza di tre anni, sulla destinazione dei prestiti erogati alla Grecia nei primi due bailout del 2010 e del 2012, e se essi sono davvero serviti a rimettere in moto l'economia del Paese ellenico o semplicemente sono stati utilizzati per ridurre l'esposizione delle banche europee nei confronti della Grecia; infine si analizzerà il ruolo ricoperto dalle agenzie di rating nella crisi finanziaria e nella conseguente crisi del debito pubblico e le eventuali responsabilità.File | Dimensione | Formato | |
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