Nel panorama degli scrittori bizantini Teodoro Studita riveste un ruolo di primo piano, in quanto si situa in un periodo cruciale della storia dell'impero d'Oriente. Le sue opere sono tutte rivolte all'edificazione spirituale dei destinatari e alla strenua difesa dell'ortodossia, contro le minacce che incombevano nella tempesta iconoclasta. Fondamentali furono i suoi scritti in cui insisteva sull'urgenza di una riforma all'interno del sistema monastico e un ritorno consapevole all'insegnamento dei padri, soprattutto a san Basilio, primo legislatore della vita monastica. Questo elaborato di traduzione del testo di Teodoro, in onore dello zio Platone, intende contribuire, sebbene in maniera imperfetta, a conoscere meglio la spiritualità del padre studita, attraverso uno dei suoi scritti più significativi. Lungi dall'essere una revisione del testo attraverso una nuova edizione, si propone una comparazione tra l'edizione inserita nella Patrologia graeca (99, 803-850) e il codice Parisinus graecus 1197, opera vergata nel XII secolo e quindi non affidabile per condurre un'edizione puntuale del testo. Tuttavia si è voluto analizzare il testo riportato da quest'ultimo codice, per verificare quali fossero le lezioni, divergenti dall'edizione, degne di fede e utili per proporre soluzioni agli errori di trascrizione e di interpretazione dell'editore e migliorare così la traduzione dell'elogio. Tutto questo è stato fatto con uno sguardo al codice autorevole, il Vat. gr. 1660, su cui è stata condotta anche l'edizione Migne
Laudatio Sancti Platonis Hegumeni Traduzione del testo edito in Patrologia graeca (PG99, 803-850) ed analisi dei passi del Cod. Par. gr. 1197
BELLO, LUCA
2014/2015
Abstract
Nel panorama degli scrittori bizantini Teodoro Studita riveste un ruolo di primo piano, in quanto si situa in un periodo cruciale della storia dell'impero d'Oriente. Le sue opere sono tutte rivolte all'edificazione spirituale dei destinatari e alla strenua difesa dell'ortodossia, contro le minacce che incombevano nella tempesta iconoclasta. Fondamentali furono i suoi scritti in cui insisteva sull'urgenza di una riforma all'interno del sistema monastico e un ritorno consapevole all'insegnamento dei padri, soprattutto a san Basilio, primo legislatore della vita monastica. Questo elaborato di traduzione del testo di Teodoro, in onore dello zio Platone, intende contribuire, sebbene in maniera imperfetta, a conoscere meglio la spiritualità del padre studita, attraverso uno dei suoi scritti più significativi. Lungi dall'essere una revisione del testo attraverso una nuova edizione, si propone una comparazione tra l'edizione inserita nella Patrologia graeca (99, 803-850) e il codice Parisinus graecus 1197, opera vergata nel XII secolo e quindi non affidabile per condurre un'edizione puntuale del testo. Tuttavia si è voluto analizzare il testo riportato da quest'ultimo codice, per verificare quali fossero le lezioni, divergenti dall'edizione, degne di fede e utili per proporre soluzioni agli errori di trascrizione e di interpretazione dell'editore e migliorare così la traduzione dell'elogio. Tutto questo è stato fatto con uno sguardo al codice autorevole, il Vat. gr. 1660, su cui è stata condotta anche l'edizione MigneFile | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/116189