Questo lavoro nasce dalla volontà di evidenziare e studiare in maniera più approfondita le dinamiche e le figure essenziali dello spionaggio nel mondo romano; stiamo parlando di un'epoca lontana duemila anni, quando i meccanismi e le modalità con cui si operava nelle azioni di spionaggio erano molto diversi da quelli che noi oggi conosciamo, o comunque a quelli che per primi ci vengono in mente pensando a questo argomento, ossia alla Guerra Fredda e alla guerra delle spie consumatasi nella seconda metà del XX secolo, tra blocco occidentale e blocco sovietico; ma forme di spionaggio, anche se diverse, esistevano già nell'antica Roma. Il primo capitolo analizzerà in particolare l'evoluzione dei soggetti predisposti alla raccolta delle informazioni dal periodo monarchico fino a Diocleziano; verranno presentate le figure degli indices e dei delatores, soggetti individuali il cui ruolo di informatore professionale era distinto a seconda del momento storico e della partecipazione o meno al crimine denunciato. Rifacendosi soprattutto a un dettagliato lavoro svolto da Maria Federica Petraccia, si metteranno in evidenzia i tipi di praemia che riceveranno gli informatori in cambio dei loro indicia. Accanto a queste due figure, passando allo spionaggio militare, verranno presentate, con l'aiuto anche del materiale epigrafico, quelle degli speculatores, degli exploratores e dei frumentarii. In seguito, nel secondo capitolo, - che si concentrerà sui primi due secoli dell'impero, in particolar modo sulla dinastia Giulio-Claudia, Flavia e Antonina -, verranno presentati alcuni episodi, partendo dalle fonti antiche, in particolar modo Seneca, Svetonio e Tacito, che testimoniano l'utilizzo di ¿spie¿. In un primo momento, l'attenzione verrà posta sull'utilizzo dei delatores; e in un secondo momento, quando il sistema inizierà a istituzionalizzarsi, verrà presentato l'uso degli speculatores, dei frumentarii e degli exploratores durante l'arco di tempo analizzato. Il terzo capitolo sarà interamente dedicato al secondo sesso; in primis verranno presentati i casi particolari delle Vestali, in relazione all'uso massiccio di indices e di delazioni nei loro confronti. Verrà, poi, analizzata la vicenda accaduta in quello che è stato definito l'anno Foedus ac pestilens. In seguito, verrà presentato un importante episodio sulla repressione dei Baccanali, risalente al 186 a.C., che ebbe tra i principali protagonisti una donna: Ispala Fecenia. Poi, verranno presentati i casi delle delatrici Fulvia e Plancina. Si parlerà poi della Lex Iulia de adulteriis coercendis e delle spie di palazzo e infine l'attenzione verrà posta sulla vicenda di Assyria e Barbazione. Il quarto capitolo si concentrerà sui servizi segreti tardo imperiali, analizzando la figura dell'agens in rebus, che sostituì quella del frumentarius, divenuta ormai troppo pericolosa e corrotta. Ci si soffermerà anche sul ruolo che avevano il magister officiorum e i principes agentes in rebus. Nella seconda parte del capitolo verranno presentate le figure dei curiosi e dei notarii. L'ultima parte, intitolata ¿Agentes in rebus all'opera¿, si soffermerà su diversi episodi presenti nelle fonti, in particolar modo in Ammiano Marcellino, che ebbero come protagonisti proprio questi funzionari. Il quinto e ultimo capitolo si occuperà di approfondire lo spionaggio nell'ambito giudaico-cristiano-romano; dalle guerre giudaico-romane e dalle figure di spie e disertori presenti in tale contesto si passarà alle spie.
I servizi informativi nel mondo romano: dagli indices agli agentes in rebus.
SPADOTTO, JESSICA
2015/2016
Abstract
Questo lavoro nasce dalla volontà di evidenziare e studiare in maniera più approfondita le dinamiche e le figure essenziali dello spionaggio nel mondo romano; stiamo parlando di un'epoca lontana duemila anni, quando i meccanismi e le modalità con cui si operava nelle azioni di spionaggio erano molto diversi da quelli che noi oggi conosciamo, o comunque a quelli che per primi ci vengono in mente pensando a questo argomento, ossia alla Guerra Fredda e alla guerra delle spie consumatasi nella seconda metà del XX secolo, tra blocco occidentale e blocco sovietico; ma forme di spionaggio, anche se diverse, esistevano già nell'antica Roma. Il primo capitolo analizzerà in particolare l'evoluzione dei soggetti predisposti alla raccolta delle informazioni dal periodo monarchico fino a Diocleziano; verranno presentate le figure degli indices e dei delatores, soggetti individuali il cui ruolo di informatore professionale era distinto a seconda del momento storico e della partecipazione o meno al crimine denunciato. Rifacendosi soprattutto a un dettagliato lavoro svolto da Maria Federica Petraccia, si metteranno in evidenzia i tipi di praemia che riceveranno gli informatori in cambio dei loro indicia. Accanto a queste due figure, passando allo spionaggio militare, verranno presentate, con l'aiuto anche del materiale epigrafico, quelle degli speculatores, degli exploratores e dei frumentarii. In seguito, nel secondo capitolo, - che si concentrerà sui primi due secoli dell'impero, in particolar modo sulla dinastia Giulio-Claudia, Flavia e Antonina -, verranno presentati alcuni episodi, partendo dalle fonti antiche, in particolar modo Seneca, Svetonio e Tacito, che testimoniano l'utilizzo di ¿spie¿. In un primo momento, l'attenzione verrà posta sull'utilizzo dei delatores; e in un secondo momento, quando il sistema inizierà a istituzionalizzarsi, verrà presentato l'uso degli speculatores, dei frumentarii e degli exploratores durante l'arco di tempo analizzato. Il terzo capitolo sarà interamente dedicato al secondo sesso; in primis verranno presentati i casi particolari delle Vestali, in relazione all'uso massiccio di indices e di delazioni nei loro confronti. Verrà, poi, analizzata la vicenda accaduta in quello che è stato definito l'anno Foedus ac pestilens. In seguito, verrà presentato un importante episodio sulla repressione dei Baccanali, risalente al 186 a.C., che ebbe tra i principali protagonisti una donna: Ispala Fecenia. Poi, verranno presentati i casi delle delatrici Fulvia e Plancina. Si parlerà poi della Lex Iulia de adulteriis coercendis e delle spie di palazzo e infine l'attenzione verrà posta sulla vicenda di Assyria e Barbazione. Il quarto capitolo si concentrerà sui servizi segreti tardo imperiali, analizzando la figura dell'agens in rebus, che sostituì quella del frumentarius, divenuta ormai troppo pericolosa e corrotta. Ci si soffermerà anche sul ruolo che avevano il magister officiorum e i principes agentes in rebus. Nella seconda parte del capitolo verranno presentate le figure dei curiosi e dei notarii. L'ultima parte, intitolata ¿Agentes in rebus all'opera¿, si soffermerà su diversi episodi presenti nelle fonti, in particolar modo in Ammiano Marcellino, che ebbero come protagonisti proprio questi funzionari. Il quinto e ultimo capitolo si occuperà di approfondire lo spionaggio nell'ambito giudaico-cristiano-romano; dalle guerre giudaico-romane e dalle figure di spie e disertori presenti in tale contesto si passarà alle spie.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/116104