Nella presente trattazione ci si occupa della figura del fariseo ¿ analizzata attraverso quattro differenti autori ¿ come caso estremo e rischio evidente di un sistema che si basi esclusivamente sulla legalità dell'agire. Nel momento in cui ci si trova di fronte a un soggetto infranto e tutt'altro che libero all'interno di un contesto in cui nessun bene trascendente o apriori è più preso sul serio, si sente la necessità di una nuova ragion pratica. Il rischio che essa deve evitare è però proprio la costituzione di un sistema di polizia che condurrebbe direttamente al problema del fariseismo etico in contrapposizione a un intellettualismo etico difficilmente attribuibile a un simile soggetto. Quest'ultimo viene innanzitutto presentato attraverso l'analisi di Max Scheler, in particolare attraverso la sua critica all'etica formale kantiana. Mutando scenario, ci si trova in una contemporaneità che ha lo stesso problema mutato di nome in tre alternative: il cinico di Peter Sloterdijk, il politico-morale di Kenneth Minogue e il manager di Alasdair MacIntyre. Le tre possibilità e i contesti a esse connessi nonché le soluzioni proposte vengono analizzate al fine di mettere in luce i diversi problemi imprescindibili nel momento in cui ci si appresta a stabilire quale moralità è possibile nell'epoca contemporanea.

Il fariseismo etico: legalità dell'agire e ragion pratica

MARTINO, VALERIA
2015/2016

Abstract

Nella presente trattazione ci si occupa della figura del fariseo ¿ analizzata attraverso quattro differenti autori ¿ come caso estremo e rischio evidente di un sistema che si basi esclusivamente sulla legalità dell'agire. Nel momento in cui ci si trova di fronte a un soggetto infranto e tutt'altro che libero all'interno di un contesto in cui nessun bene trascendente o apriori è più preso sul serio, si sente la necessità di una nuova ragion pratica. Il rischio che essa deve evitare è però proprio la costituzione di un sistema di polizia che condurrebbe direttamente al problema del fariseismo etico in contrapposizione a un intellettualismo etico difficilmente attribuibile a un simile soggetto. Quest'ultimo viene innanzitutto presentato attraverso l'analisi di Max Scheler, in particolare attraverso la sua critica all'etica formale kantiana. Mutando scenario, ci si trova in una contemporaneità che ha lo stesso problema mutato di nome in tre alternative: il cinico di Peter Sloterdijk, il politico-morale di Kenneth Minogue e il manager di Alasdair MacIntyre. Le tre possibilità e i contesti a esse connessi nonché le soluzioni proposte vengono analizzate al fine di mettere in luce i diversi problemi imprescindibili nel momento in cui ci si appresta a stabilire quale moralità è possibile nell'epoca contemporanea.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/116099