All'interno della filiera alimentare un passaggio fondamentale per garantire la sicurezza e la qualità degli alimenti è il confezionamento. Il sistema di packaging deve, infatti, soddisfare esigenze di diversa natura cercando di realizzare le condizioni ottimali per la conservazione di un determinato prodotto, deve contenere e proteggere le derrate alimentari da danni meccanici, rappresentare un'adeguata barriera a gas e vapori e prevenire o ritardare la degradazione biologica e fisica, facilitare la movimentazione e il magazzinaggio, informare il consumatore. In questo contesto, vi è l'obiettivo di realizzare confezioni sempre più funzionali per aumentare la ¿shelf life¿ degli alimenti, preservando il livello di qualità dei cibi. Una delle applicazioni più recenti è il cosiddetto ¿active packaging¿: si tratta di materiali e oggetti attivi destinati a venire a contatto con i prodotti alimentari, in grado di prolungare la conservabilità o mantenere o migliorare le condizioni dei prodotti alimentari imballati. Essi sono concepiti in modo da incorporare deliberatamente componenti che rilascino sostanze nel prodotto alimentare imballato o nel suo ambiente, o le assorbano dagli stessi. Ed è proprio in questo contesto che si inserisce il presente lavoro il cui scopo è stato quello di stimare l'efficacia antibatterica dell'azione combinata del plasma a pressione atmosferica e del chitosano che in letteratura ha dimostrato di avere azione antimicrobica, su film di PP e di PE, utilizzati per il confezionamento degli alimenti, contro ceppi puri di E. coli ATCC 8739. Sono stati testati tre diversi pre-trattamenti al plasma (He, He/O2, He/O2/H2O) che sono stati utilizzati per modificare le proprietà superficiali dei film permettendo così una migliore adesione del chitosano su tutta la superficie. Si è voluto valutare anche il mantenimento, la conservazione, dell'efficacia dell'azione antimicrobica del chitosano a 7, 14 e 28 giorni dal trattamento. L'azione combinata del plasma a pressione atmosferica con il chitosano, su film di PP e di PE utilizzati per il confezionamento degli alimenti, ha fornito ottimi risultati, e le analisi con il microscopio eletronico a scansione e la spettroscopia infrarossa in trasformata di Fourier hanno messo in evidenza l'efficacia del trattamento con il plasma per attivare i siti per favorire il legame con il chitosano che è risultato stabile e perfettamente uniforme. Le analisi effettuate sui provini di PP evidenziano una riduzione logaritmica massima del carico batterico di 8,813 Log, mentre quelle effettuate su film di PE di 9,609 Log con un totale abbattimento dei microrganismi. Anche le prove di conservazione hanno avuto esito positivo e nell'arco di 28 giorni l'azione del chitosano sui provini di PE ha mediamente ridotto il carico batterico di 7,502 Log, conservando quindi la sua efficacia antimicrobica. Da quanto emerge dalle prove riportate, appare quindi chiaro che l'accoppiamento della tecnologia al plasma con l'azione battericida del chitosano abbia una notevole potenzialità nell'inattivazione di E. coli ATCC 8739 su film plastici di PP e di PE utilizzati nell'industria alimentare. Questo tipo di applicazione del plasma rappresenta una novità nel panorama della letteratura scientifica internazionale e rappresenta un'opportunità molto interessante, sia per ridurre l'aumento di patologie legate alla presenza di microrganismi patogeni negli alimenti che per estendere la shelf life di alimenti confezionati.
Efficacia antimicrobica del chitosano nell'inibizione di Escherichia coli ATCC 8739 su film per il packaging alimentare.
GOLDIN, ANDREA
2010/2011
Abstract
All'interno della filiera alimentare un passaggio fondamentale per garantire la sicurezza e la qualità degli alimenti è il confezionamento. Il sistema di packaging deve, infatti, soddisfare esigenze di diversa natura cercando di realizzare le condizioni ottimali per la conservazione di un determinato prodotto, deve contenere e proteggere le derrate alimentari da danni meccanici, rappresentare un'adeguata barriera a gas e vapori e prevenire o ritardare la degradazione biologica e fisica, facilitare la movimentazione e il magazzinaggio, informare il consumatore. In questo contesto, vi è l'obiettivo di realizzare confezioni sempre più funzionali per aumentare la ¿shelf life¿ degli alimenti, preservando il livello di qualità dei cibi. Una delle applicazioni più recenti è il cosiddetto ¿active packaging¿: si tratta di materiali e oggetti attivi destinati a venire a contatto con i prodotti alimentari, in grado di prolungare la conservabilità o mantenere o migliorare le condizioni dei prodotti alimentari imballati. Essi sono concepiti in modo da incorporare deliberatamente componenti che rilascino sostanze nel prodotto alimentare imballato o nel suo ambiente, o le assorbano dagli stessi. Ed è proprio in questo contesto che si inserisce il presente lavoro il cui scopo è stato quello di stimare l'efficacia antibatterica dell'azione combinata del plasma a pressione atmosferica e del chitosano che in letteratura ha dimostrato di avere azione antimicrobica, su film di PP e di PE, utilizzati per il confezionamento degli alimenti, contro ceppi puri di E. coli ATCC 8739. Sono stati testati tre diversi pre-trattamenti al plasma (He, He/O2, He/O2/H2O) che sono stati utilizzati per modificare le proprietà superficiali dei film permettendo così una migliore adesione del chitosano su tutta la superficie. Si è voluto valutare anche il mantenimento, la conservazione, dell'efficacia dell'azione antimicrobica del chitosano a 7, 14 e 28 giorni dal trattamento. L'azione combinata del plasma a pressione atmosferica con il chitosano, su film di PP e di PE utilizzati per il confezionamento degli alimenti, ha fornito ottimi risultati, e le analisi con il microscopio eletronico a scansione e la spettroscopia infrarossa in trasformata di Fourier hanno messo in evidenza l'efficacia del trattamento con il plasma per attivare i siti per favorire il legame con il chitosano che è risultato stabile e perfettamente uniforme. Le analisi effettuate sui provini di PP evidenziano una riduzione logaritmica massima del carico batterico di 8,813 Log, mentre quelle effettuate su film di PE di 9,609 Log con un totale abbattimento dei microrganismi. Anche le prove di conservazione hanno avuto esito positivo e nell'arco di 28 giorni l'azione del chitosano sui provini di PE ha mediamente ridotto il carico batterico di 7,502 Log, conservando quindi la sua efficacia antimicrobica. Da quanto emerge dalle prove riportate, appare quindi chiaro che l'accoppiamento della tecnologia al plasma con l'azione battericida del chitosano abbia una notevole potenzialità nell'inattivazione di E. coli ATCC 8739 su film plastici di PP e di PE utilizzati nell'industria alimentare. Questo tipo di applicazione del plasma rappresenta una novità nel panorama della letteratura scientifica internazionale e rappresenta un'opportunità molto interessante, sia per ridurre l'aumento di patologie legate alla presenza di microrganismi patogeni negli alimenti che per estendere la shelf life di alimenti confezionati.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
260664_tesi.pdf
non disponibili
Tipologia:
Altro materiale allegato
Dimensione
1.58 MB
Formato
Adobe PDF
|
1.58 MB | Adobe PDF |
Se sei interessato/a a consultare l'elaborato, vai nella sezione Home in alto a destra, dove troverai le informazioni su come richiederlo. I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
https://hdl.handle.net/20.500.14240/116015