INTRODUCTION An increasing number of patients with abdominal aortic aneurysm are undergoing endovascular aortic repair (EVAR) instead of traditional open surgery. These patients need a constant follow-up aimed at identifying complications, among which the most frequent is endoleak, an incomplete exclusion of the aneurysm sac which can lead to aneurysm expansion and eventually rupture. The follow-up imaging modality of choice has been traditionally computed tomography angiography (CTA), that, despite having a high diagnostic accuracy, involves irradiation and nephrotoxic contrast agents. In this scenario, contrast enhanced ultrasound (CEUS) is a valuable complementary imaging technique for the follow-up of these patients. OBJECTIVES This prospective study aims to assess the accuracy of CEUS compared to CTA for the detection and classification of endoleak during surveillance after EVAR. Another objective of the study is to calculate inter-observer variability in the analysis of CEUS exams. METHODS The study population consisted of patients treated with aortic endoprosthesis. The study protocol provides for the execution of CTA and CEUS within the first month of follow-up. CEUS was always performed by the same examiner, a vascular surgeon expert in ultrasound with contrast medium, following bolus injection of 5ml of SonoVue®IV. Two acquisitions were recorded for each patient: axial and longitudinal. The CEUS imaging were anonymized and evaluated by three additional operators with different experience. RESULTS Of the 22 patients in study, 19 underwent EVAR with standard aortic bisiliac endoprosthesis, 2 with iliac branch endoprosthesis and 1 was treated with straight endoprosthesis. The CEUS analysis carried out by operator A and C identified 8 of the 11 endoleak detected by CTA, while operator B detected 7 endoleak. The three operators identified an additional type IA endoleak not detected by CTA. CEUS reported sensitivity of 73% for operators A and C and 64% for operator B, specificity of 91% (A, B and C), positive predictive value of 89% (A, C), negative predictive value of 77% (A, C) and accuracy of 82% for operators A and C and of 77% for operator B. In addition, the agreement of the observers was K=97,1%. CONCLUSIONS CTA is currently considered the imaging modality of choice, however CEUS turned out to be a viable alternative in identifying endoleak. This study shows that the definition of a standardized protocol of CEUS analysis of the abdominal aorta ensures good levels of sensitivity and specificity, reducing inter-observer variability. Moreover, the experience of the observer seems to be less influential in the correct analysis of the CEUS images. These CEUS’ advantages could facilitate the introduction of this method in the follow-up of patients treated with complex endoprostheses.
INTRODUZIONE Un numero sempre maggiore di pazienti affetti da aneurisma dell’aorta addominale viene sottoposto al trattamento endovascolare (EVAR) invece di andare incontro alla tradizionale chirurgia open. I pazienti sottoposti a EVAR necessitano di un follow-up costante volto ad individuare eventuali complicanze, tra le quali la più frequente è la comparsa di endoleak, ovvero una mancata esclusione della sacca aneurismatica dalla circolazione sistemica con possibile incremento della stessa e conseguente rischio di rottura. Attualmente tale follow-up è basato sull’AngioTC che, nonostante vanti una elevata accuratezza diagnostica, richiede l’utilizzo di radiazioni ionizzanti e la somministrazione di mezzo di contrasto nefrotossico. In questo panorama l’ecografia con mezzo di contrasto (CEUS) risulta una valida tecnica di imaging complementare per il follow-up di questi pazienti. OBIETTIVI Questo studio prospettico si propone di valutare l’accuratezza del CEUS comparata alla AngioTC per l’identificazione e la classificazione degli endoleak durante il follow-up dei pazienti sottoposti a EVAR. Inoltre, ulteriore obiettivo dello studio è quello di calcolare la variabilità inter-osservatore nell’analisi degli esami CEUS. METODI La popolazione in studio è rappresentata da pazienti trattati con endoprotesi aortica. Il protocollo di studio prevede l’esecuzione AngioTC e CEUS entro il primo mese di follow-up. L’esame CEUS è stato effettuato sempre dallo stesso operatore, chirurgo vascolare esperto nell’esecuzione di ecografia con mezzo di contrasto, a seguito della somministrazione di 5ml di mdc ecografico (SonoVue®). Per ogni paziente sono state registrate due acquisizioni: assiale cranio-caudale e longitudinale latero-laterale. I filmati ottenuti sono stati anonimizzati e l’analisi della variabilità inter-osservatore è stata condotta in doppio cieco. Tre ulteriori operatori con esperienza differente hanno esaminato le immagini. RISULTATI Dei 22 pazienti in studio, 19 sono stati sottoposti a EVAR con endoprotesi aorto bisiliaca standard, 2 con endoprotesi iliaca biforcata e 1 paziente è stato trattato con endoprotesi retta. L’analisi CEUS effettuata dall’operatore A e C ha evidenziato 8 degli 11 endoleak rilevati alla AngioTC, mentre l’operatore B ha evidenziato 7 endoleak. Tutti e tre gli operatori hanno individuato un ulteriore endoleak di tipo IA non rilevato alla AngioTC. È stata calcolata una sensibilità della metodica CEUS del 73% per operatori A e C e del 64% per operatore B, una specificità del 91% (A, B e C), un valore predittivo positivo dell’89% (A, C), un valore predittivo negativo del 77% (A, C) e una accuratezza dell’82% per operatori A e C e del 77% per operatore B. Inoltre, è stato calcolato un indice di concordanza tra i tre operatori di K=97,1%. CONCLUSIONI Attualmente l’AngioTC è ancora considerata l’esame di imaging di riferimento, tuttavia il CEUS si è dimostrato essere una valida alternativa nell’identificazione degli endoleak. Questo studio evidenzia che la definizione di un protocollo standardizzato di studio CEUS dell’aorta addominale garantisce buoni livelli di sensibilità e specificità della metodica, riducendo la variabilità inter-osservatore e rendendo meno influente l’esperienza dell’osservatore nella corretta analisi dell’esame. Tali punti di forza potrebbero facilitare l’introduzione di questa metodica nel follow-up di pazienti trattati con endoprotesi complesse.
Nuovi protocolli di controllo ultrasonografico dopo trattamento endovascolare dell'aneurisma dell'aorta addominale
POSILLICO, FRANCESCA
2020/2021
Abstract
INTRODUZIONE Un numero sempre maggiore di pazienti affetti da aneurisma dell’aorta addominale viene sottoposto al trattamento endovascolare (EVAR) invece di andare incontro alla tradizionale chirurgia open. I pazienti sottoposti a EVAR necessitano di un follow-up costante volto ad individuare eventuali complicanze, tra le quali la più frequente è la comparsa di endoleak, ovvero una mancata esclusione della sacca aneurismatica dalla circolazione sistemica con possibile incremento della stessa e conseguente rischio di rottura. Attualmente tale follow-up è basato sull’AngioTC che, nonostante vanti una elevata accuratezza diagnostica, richiede l’utilizzo di radiazioni ionizzanti e la somministrazione di mezzo di contrasto nefrotossico. In questo panorama l’ecografia con mezzo di contrasto (CEUS) risulta una valida tecnica di imaging complementare per il follow-up di questi pazienti. OBIETTIVI Questo studio prospettico si propone di valutare l’accuratezza del CEUS comparata alla AngioTC per l’identificazione e la classificazione degli endoleak durante il follow-up dei pazienti sottoposti a EVAR. Inoltre, ulteriore obiettivo dello studio è quello di calcolare la variabilità inter-osservatore nell’analisi degli esami CEUS. METODI La popolazione in studio è rappresentata da pazienti trattati con endoprotesi aortica. Il protocollo di studio prevede l’esecuzione AngioTC e CEUS entro il primo mese di follow-up. L’esame CEUS è stato effettuato sempre dallo stesso operatore, chirurgo vascolare esperto nell’esecuzione di ecografia con mezzo di contrasto, a seguito della somministrazione di 5ml di mdc ecografico (SonoVue®). Per ogni paziente sono state registrate due acquisizioni: assiale cranio-caudale e longitudinale latero-laterale. I filmati ottenuti sono stati anonimizzati e l’analisi della variabilità inter-osservatore è stata condotta in doppio cieco. Tre ulteriori operatori con esperienza differente hanno esaminato le immagini. RISULTATI Dei 22 pazienti in studio, 19 sono stati sottoposti a EVAR con endoprotesi aorto bisiliaca standard, 2 con endoprotesi iliaca biforcata e 1 paziente è stato trattato con endoprotesi retta. L’analisi CEUS effettuata dall’operatore A e C ha evidenziato 8 degli 11 endoleak rilevati alla AngioTC, mentre l’operatore B ha evidenziato 7 endoleak. Tutti e tre gli operatori hanno individuato un ulteriore endoleak di tipo IA non rilevato alla AngioTC. È stata calcolata una sensibilità della metodica CEUS del 73% per operatori A e C e del 64% per operatore B, una specificità del 91% (A, B e C), un valore predittivo positivo dell’89% (A, C), un valore predittivo negativo del 77% (A, C) e una accuratezza dell’82% per operatori A e C e del 77% per operatore B. Inoltre, è stato calcolato un indice di concordanza tra i tre operatori di K=97,1%. CONCLUSIONI Attualmente l’AngioTC è ancora considerata l’esame di imaging di riferimento, tuttavia il CEUS si è dimostrato essere una valida alternativa nell’identificazione degli endoleak. Questo studio evidenzia che la definizione di un protocollo standardizzato di studio CEUS dell’aorta addominale garantisce buoni livelli di sensibilità e specificità della metodica, riducendo la variabilità inter-osservatore e rendendo meno influente l’esperienza dell’osservatore nella corretta analisi dell’esame. Tali punti di forza potrebbero facilitare l’introduzione di questa metodica nel follow-up di pazienti trattati con endoprotesi complesse.File | Dimensione | Formato | |
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