OBIETTIVO: Ricercare le migliori evidenze scientifiche sull'assistenza al paziente trapiantato di cuore nell'immediato post operatorio attraverso una revisione della letteratura e l'analisi di un contesto. MATERIALI E METODI: Lo studio è stato articolato in tre fasi: revisione della letteratura esistente sui principali testi di cardiochirurgia e sulle principali banche dati biomediche, analisi del contesto attraverso interviste aperte ad un cardiochirurgo e a due infermieri dell'Azienda Ospedaliera Universitaria S. G. Battista di Torino e confronto della pratica clinica con la letteratura. RISULTATI: Il primo approccio con il trapiantato avviene nell'immediato post operatorio, attraverso l'accoglienza effettuata da due infermieri in cardiorianimazione. Le diagnosi infermieristiche prioritarie individuate per questo tipo di paziente sono: riduzione della gittata cardiaca, compromissione degli scambi respiratori, rischio di inefficacie termoregolazione, rischio di inefficacie perfusione tissutale renale, rischio di insufficiente volume di liquidi e di squilibrio elettrolitico, rischio di lesione correlato alla procedura chirurgica e dolore acuto correlato al trauma chirurgico. Gli interventi infermieristici prevedono il monitoraggio continuo cardiocircolatorio, respiratorio, della funzionalità renale, della temperatura, del bilancio idroelettrolitico e la valutazione neurologica. Per poter praticare la miglior assistenza, l'equipe multidisciplinare dovrebbe basare l'assistenza su protocolli condivisi ma nel contesto analizzato non vi è l'uso di un così importante strumento per l'assistenza infermieristica; inoltre nella letteratura ci sono pochi articoli infermieristici specifici su tale argomento. DISCUSSIONE: Dal confronto tra il contesto e la letteratura emerge in modo coerente l'importanza della gestione dei vari monitoraggi, della terapia farmacologia (soprattutto antirigetto) e della prevenzione delle infezioni. Mentre pareri discordi vengono espressi sull'isolamento del paziente, sui tempi di degenza, nonché sul supporto psicologico e sulla composizione del team multidisciplinare. CONCLUSIONE: Il trapianto cardiaco permette una buona qualità di vita ai pazienti, ma risulta di fondamentale importanza l'assistenza infermieristica nell'immediato post operatorio in cardiorianimazione al fine di evitare l'insorgere di possibili complicanze e permettere così una pronta ripresa fisica e psicologica. Per garantire una miglior presa in carico, sarebbe meglio se ogni equipe elaborasse protocolli di riferimento aggiornati costantemente che facciano da guida per l'assistenza intensiva per gli infermieri dedicati 24ore su 24 a questi malati. Infine sarebbero auspicabili lavori di ricerca sul campo, per esplorare maggiormente l'impatto dell'assistenza su questi pazienti, in termini di riduzione delle complicanze e miglioramento della qualità dell'assistenza durante la degenza ospedaliera.
L'ASSISTENZA INFERMIERISTICA AL PAZIENTE SOTTOPOSTO A TRAPIANTO CARDIACO NELL'IMMEDIATO POST OPERATORIO: CONTESTO E LETTERATURA A CONFRONTO
CANATA, MARTINA
2010/2011
Abstract
OBIETTIVO: Ricercare le migliori evidenze scientifiche sull'assistenza al paziente trapiantato di cuore nell'immediato post operatorio attraverso una revisione della letteratura e l'analisi di un contesto. MATERIALI E METODI: Lo studio è stato articolato in tre fasi: revisione della letteratura esistente sui principali testi di cardiochirurgia e sulle principali banche dati biomediche, analisi del contesto attraverso interviste aperte ad un cardiochirurgo e a due infermieri dell'Azienda Ospedaliera Universitaria S. G. Battista di Torino e confronto della pratica clinica con la letteratura. RISULTATI: Il primo approccio con il trapiantato avviene nell'immediato post operatorio, attraverso l'accoglienza effettuata da due infermieri in cardiorianimazione. Le diagnosi infermieristiche prioritarie individuate per questo tipo di paziente sono: riduzione della gittata cardiaca, compromissione degli scambi respiratori, rischio di inefficacie termoregolazione, rischio di inefficacie perfusione tissutale renale, rischio di insufficiente volume di liquidi e di squilibrio elettrolitico, rischio di lesione correlato alla procedura chirurgica e dolore acuto correlato al trauma chirurgico. Gli interventi infermieristici prevedono il monitoraggio continuo cardiocircolatorio, respiratorio, della funzionalità renale, della temperatura, del bilancio idroelettrolitico e la valutazione neurologica. Per poter praticare la miglior assistenza, l'equipe multidisciplinare dovrebbe basare l'assistenza su protocolli condivisi ma nel contesto analizzato non vi è l'uso di un così importante strumento per l'assistenza infermieristica; inoltre nella letteratura ci sono pochi articoli infermieristici specifici su tale argomento. DISCUSSIONE: Dal confronto tra il contesto e la letteratura emerge in modo coerente l'importanza della gestione dei vari monitoraggi, della terapia farmacologia (soprattutto antirigetto) e della prevenzione delle infezioni. Mentre pareri discordi vengono espressi sull'isolamento del paziente, sui tempi di degenza, nonché sul supporto psicologico e sulla composizione del team multidisciplinare. CONCLUSIONE: Il trapianto cardiaco permette una buona qualità di vita ai pazienti, ma risulta di fondamentale importanza l'assistenza infermieristica nell'immediato post operatorio in cardiorianimazione al fine di evitare l'insorgere di possibili complicanze e permettere così una pronta ripresa fisica e psicologica. Per garantire una miglior presa in carico, sarebbe meglio se ogni equipe elaborasse protocolli di riferimento aggiornati costantemente che facciano da guida per l'assistenza intensiva per gli infermieri dedicati 24ore su 24 a questi malati. Infine sarebbero auspicabili lavori di ricerca sul campo, per esplorare maggiormente l'impatto dell'assistenza su questi pazienti, in termini di riduzione delle complicanze e miglioramento della qualità dell'assistenza durante la degenza ospedaliera.File | Dimensione | Formato | |
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