INTRODUZIONE Stiamo assistendo ormai da qualche anno ad un moltiplicarsi di pubblicazioni, seminari, convegni e ricerche su ciò che comunemente viene chiamato ¿PetTherapy¿. Questo termine, coniato da Boris Levinson negli anni '60, ha identificato per anni ed è tuttora nell'immaginario comune come l'utilizzo di animali da affezione ai fini terapeutici.Negli anni '80 viene rinominato dalla Delta Society con i due termini di Attività Assistite dagli Animali (AAA) e Terapie Assistite dagli Animali (AAT). Il motivo di questa nuova classificazione è riconducibile alle facili incomprensioni che spesso derivano dalla traduzione in altre lingue del termine inglese. Traducendo letteralmente le parole, infatti, si otterrebbe un significato ben diverso, ossia terapia dell'animale o comunque all'animale, vedendone quest'ultimo quindi come fruitore. L'obiettivo di questa tesi è proprio quello di capire quanto un'attività condotta con l'ausilio di un animale possa influire sul decorso clinico di un paziente affetto da disturbi mentali. L'elaborato è suddiviso in 4 capitoli. Nel primo capitolo viene affrontato il problema della Salute Mentale , l'epidemiologia della diagnosi in Italia, le principali patologie (la Schizofrenia, il Disturbo Bipolare, il Disturbo Borderline di Personalità, la Depressione Maggiore e i Disturbi del Comportamento Alimentare). Una lunga parte del primo capitolo viene lasciata all'analisi della riabilitazione in psichiatria e ad i suoi operatori focalizzando il punto sul ruolo che ha l'infermiere in questo processo. In conclusione viene descritta la rete dei servizi psichiatrici ed il loro compito nella riabilitazione. Nel secondo capitolo si entra nel vivo delle attività e terapie svolte con l'ausilio di animali ripercorrendo la storia dalla nascita della PetTherapy fino alla fondazione della Delta Society. Vengono affrontati inoltre i temi basilari di queste terapie come il rapporto uomo-animale le aree in cui la Pet-Therapy agisce (area fisica, psicologica e sociale) ed i problemi che queste attività possono scaturire sia dal punto di vista sanitario che psicosociale. Un'ultima parte del capitolo prende in esame questi fattori per spiegare l'utilizzo di questa metodica anche nel trattamento dei Disturbi Mentali trovando anche un' importante testimonianza nelle due ricerche analizzate svolte una in Israele ed una a Richmond, in Virginia. Nel terzo capitolo viene sviluppato l'argomento cardine della scelta dell'animale da inserire nelle attività a seconda della tipologia del paziente. Vengono quindi approfonditi i progetti di dog-terapia, di opoterapia, di riabilitazione equestre, di delfinoterapia per arrivare a parlare all'utilizzo di animali come il gatto, i coniglietti nani, i pappagalli, i pesci e le tartarughe. L'ultimo capitolo vuole essere un riassunto delle mie esperienze svolte nel Centro diurno di Cussanio e nel Centro di Rieducazione Equestre ¿Le REDINI¿. Nelle due strutture ho avuto modo di sperimentarmi nel primo come tirocinante e nel secondo come osservatrice. Negli ultimi paragrafi viene descritto il lavoro svolto nel Centro di Roccasparvera con un gruppo di 7 paziente l'organizzazione delle attività e le mie impressioni generali.
LE TERAPIE ASSISTITE CON ANIMALI (AAT) NEI PROGETTI DI RIABILITAZIONE PSICHIATRICA. PRATICHE E RUOLO DELL'INFERMIERE.
BOTTERO, MONICA
2010/2011
Abstract
INTRODUZIONE Stiamo assistendo ormai da qualche anno ad un moltiplicarsi di pubblicazioni, seminari, convegni e ricerche su ciò che comunemente viene chiamato ¿PetTherapy¿. Questo termine, coniato da Boris Levinson negli anni '60, ha identificato per anni ed è tuttora nell'immaginario comune come l'utilizzo di animali da affezione ai fini terapeutici.Negli anni '80 viene rinominato dalla Delta Society con i due termini di Attività Assistite dagli Animali (AAA) e Terapie Assistite dagli Animali (AAT). Il motivo di questa nuova classificazione è riconducibile alle facili incomprensioni che spesso derivano dalla traduzione in altre lingue del termine inglese. Traducendo letteralmente le parole, infatti, si otterrebbe un significato ben diverso, ossia terapia dell'animale o comunque all'animale, vedendone quest'ultimo quindi come fruitore. L'obiettivo di questa tesi è proprio quello di capire quanto un'attività condotta con l'ausilio di un animale possa influire sul decorso clinico di un paziente affetto da disturbi mentali. L'elaborato è suddiviso in 4 capitoli. Nel primo capitolo viene affrontato il problema della Salute Mentale , l'epidemiologia della diagnosi in Italia, le principali patologie (la Schizofrenia, il Disturbo Bipolare, il Disturbo Borderline di Personalità, la Depressione Maggiore e i Disturbi del Comportamento Alimentare). Una lunga parte del primo capitolo viene lasciata all'analisi della riabilitazione in psichiatria e ad i suoi operatori focalizzando il punto sul ruolo che ha l'infermiere in questo processo. In conclusione viene descritta la rete dei servizi psichiatrici ed il loro compito nella riabilitazione. Nel secondo capitolo si entra nel vivo delle attività e terapie svolte con l'ausilio di animali ripercorrendo la storia dalla nascita della PetTherapy fino alla fondazione della Delta Society. Vengono affrontati inoltre i temi basilari di queste terapie come il rapporto uomo-animale le aree in cui la Pet-Therapy agisce (area fisica, psicologica e sociale) ed i problemi che queste attività possono scaturire sia dal punto di vista sanitario che psicosociale. Un'ultima parte del capitolo prende in esame questi fattori per spiegare l'utilizzo di questa metodica anche nel trattamento dei Disturbi Mentali trovando anche un' importante testimonianza nelle due ricerche analizzate svolte una in Israele ed una a Richmond, in Virginia. Nel terzo capitolo viene sviluppato l'argomento cardine della scelta dell'animale da inserire nelle attività a seconda della tipologia del paziente. Vengono quindi approfonditi i progetti di dog-terapia, di opoterapia, di riabilitazione equestre, di delfinoterapia per arrivare a parlare all'utilizzo di animali come il gatto, i coniglietti nani, i pappagalli, i pesci e le tartarughe. L'ultimo capitolo vuole essere un riassunto delle mie esperienze svolte nel Centro diurno di Cussanio e nel Centro di Rieducazione Equestre ¿Le REDINI¿. Nelle due strutture ho avuto modo di sperimentarmi nel primo come tirocinante e nel secondo come osservatrice. Negli ultimi paragrafi viene descritto il lavoro svolto nel Centro di Roccasparvera con un gruppo di 7 paziente l'organizzazione delle attività e le mie impressioni generali.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/115917