Obiettivi del lavoro: Studi precedenti hanno dimostrato che l'immaginazione e la pianificazione motoria sono coordinati dagli stessi meccanismi neurali, collocati principalmente nelle aree della corteccia frontale e della corteccia premotoria (Decety et al. 1994; Leonardo et al., 1995). Per queste ragioni, associare un training di immaginazione motoria e cognitiva, potrebbe rappresentare una nuova metodologia di intervento nella riabilitazione. Lo scopo del nostro studio è stato quello di definire un training riabilitativo che comprendesse esercizi cognitivi e sensomotori, e che in futuro possa essere applicato per la riabilitazione di pazienti con danno cerebrale. Materiali e Metodi L'esperimento è stato condotto su 9 soggetti sani, (9 donne, destrimani che non praticassero sport a livello agonistico) per dimostrare la possibilità di una riorganizzazione cerebrale a seguito del training ideato. Il training riabilitativo è stato effettuato su un esoscheletro meccanico appositamente sviluppato, e ad esso sono stati associati compiti di immaginazione motoria. Tutti i soggetti sono stati sottoposti a un esame di risonanza magnetica funzionale (fMRI) per valutare i cambiamenti a livello di plasticità neurale. Durante l'esame fMRI è stato utilizzato un dispositivo meccatronico fMRI-compatibile, Bra.Di.P.O., in grado di indurre la dorsiflessione del piede e movimenti di flessione plantare limitati ad un solo grado di libertà (flessione dorsale-plantare della caviglia). Il movimento passivo viene indotto attraverso un cilindro pneumatico collegato a due pedali movibili separatamente. Il dispositivo utilizzato per il training, P.I.G.R.O., è costituito da un esoscheletro modulare con sei gradi di libertà (rispettivamente due per anca, ginocchia e caviglie), che può essere adattato alle diverse corporature. Risultati L'analisi dei dati fMRI ha dimostrato un'aumento significativo delle attivazioni nelle aree motorie, in particolare nell'area supplementare motoria, (SMA), precuneo e aree del cervelletto a seguito del training motorio, indice dell'effetto del training sulla riorganizzazione delle mappe somatotopiche. Conclusioni I dati sperimentali hanno mostrato come l'associazione di un training riabilitativo e l'immaginazione motoria portino a un incremento di attivazione nelle aree deputate al controllo motorio nei soggetti sani. Si può quindi ipotizzare che questo tipo di training possa apportare gli stessi benefici, ed essere quindi utilizzato nella riabilitazione di patologie cerebrali che interessano il sistema motorio.
Cambiamenti della plasticità neurale a seguito di training motorio e immaginativo - studio di risonanza magnetica funzionale su soggetti sani
GEDA, ELISABETTA MARA LIDIA
2010/2011
Abstract
Obiettivi del lavoro: Studi precedenti hanno dimostrato che l'immaginazione e la pianificazione motoria sono coordinati dagli stessi meccanismi neurali, collocati principalmente nelle aree della corteccia frontale e della corteccia premotoria (Decety et al. 1994; Leonardo et al., 1995). Per queste ragioni, associare un training di immaginazione motoria e cognitiva, potrebbe rappresentare una nuova metodologia di intervento nella riabilitazione. Lo scopo del nostro studio è stato quello di definire un training riabilitativo che comprendesse esercizi cognitivi e sensomotori, e che in futuro possa essere applicato per la riabilitazione di pazienti con danno cerebrale. Materiali e Metodi L'esperimento è stato condotto su 9 soggetti sani, (9 donne, destrimani che non praticassero sport a livello agonistico) per dimostrare la possibilità di una riorganizzazione cerebrale a seguito del training ideato. Il training riabilitativo è stato effettuato su un esoscheletro meccanico appositamente sviluppato, e ad esso sono stati associati compiti di immaginazione motoria. Tutti i soggetti sono stati sottoposti a un esame di risonanza magnetica funzionale (fMRI) per valutare i cambiamenti a livello di plasticità neurale. Durante l'esame fMRI è stato utilizzato un dispositivo meccatronico fMRI-compatibile, Bra.Di.P.O., in grado di indurre la dorsiflessione del piede e movimenti di flessione plantare limitati ad un solo grado di libertà (flessione dorsale-plantare della caviglia). Il movimento passivo viene indotto attraverso un cilindro pneumatico collegato a due pedali movibili separatamente. Il dispositivo utilizzato per il training, P.I.G.R.O., è costituito da un esoscheletro modulare con sei gradi di libertà (rispettivamente due per anca, ginocchia e caviglie), che può essere adattato alle diverse corporature. Risultati L'analisi dei dati fMRI ha dimostrato un'aumento significativo delle attivazioni nelle aree motorie, in particolare nell'area supplementare motoria, (SMA), precuneo e aree del cervelletto a seguito del training motorio, indice dell'effetto del training sulla riorganizzazione delle mappe somatotopiche. Conclusioni I dati sperimentali hanno mostrato come l'associazione di un training riabilitativo e l'immaginazione motoria portino a un incremento di attivazione nelle aree deputate al controllo motorio nei soggetti sani. Si può quindi ipotizzare che questo tipo di training possa apportare gli stessi benefici, ed essere quindi utilizzato nella riabilitazione di patologie cerebrali che interessano il sistema motorio.File | Dimensione | Formato | |
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