Nei centrali anni Cinquanta, l'industrializzazione porta la crescita economica in alcune zone d'Italia. Le innovazioni tecnologiche cambiano la quotidianità delle famiglie. I mezzi di informazione, primo fra tutti la televisione, ma anche il cinema e la stampa in genere, questi diffusi come mai prima d'ora, offrono al pubblico nuovi modelli di vita. L'effetto complessivo sulla popolazione è la rottura dei valori tradizionali. La società italiana rimane però caratterizzata da forti squilibri sociali. I pochi che raggiungono il benessere economico adottano uno stile di vita consumistico. I molti che non possono raggiungere il benessere lo desiderano, e il loro sentire è comunque già orientato verso nuovi valori. Il partito comunista, principale forza di opposizione al governo, intercetta elettoralmente il disagio sociale e il desiderio di riscatto dei deboli. La sua propaganda contribuisce a diffondere ulteriormente la concezione materialistica della vita. La Chiesa è preoccupata per la tenuta dell'impianto religioso della società italiana. A Cuneo e nel territorio limitrofo, è testimone di questo mutare di tempi il giornale cattolico «La Guida», settimanale della diocesi. Il giornale svolge anche un ruolo da protagonista. Dalla Curia di Roma, Pio XII ha chiamato i cristiani a schierarsi «in ordine di battaglia» contro il comunismo, ateo, e li ha incitati ad un risveglio religioso, prima di tutto interiore. «La Guida» si fa, per la diocesi di Cuneo, organo di azione oltreché di informazione. Nel quinquennio considerato, 1954-1958, i primi anni del giornale sono caratterizzati da un'opposizione al comunismo prevalentemente frontale: una contropropaganda si potrebbe dire, realizzata con una vasta pubblicistica che esterna le negatività del comunismo (ad esempio l'autoritarismo di partito, la violenza di regime, la persecuzione della Chiesa, il disprezzo della religione). Parallelamente, però, il giornale indaga i motivi della fortuna elettorale dei partiti della sinistra, raccoglie i segni della scristianizzazione in atto e per essi scopre le interazioni tra i due fenomeni. Percepisce dapprima il comunismo come una via immediata di riscatto sociale (dati i propositi rivoluzionari della dottrina), poi come una religione laica e infine come una mentalità. Le tre percezioni influenzano le sue strategie di intervento. Ne deriva che dal '57 in poi prevale una pubblicistica edificante all'insegna della morale cristiana, in opposizione a quella marxista e atea concorrente professata dal Pci. Il giornale mira però ad educare la società prima che le coscienze. Dalla seconda metà del quinquennio, poi, «La Guida» guarda con attenzione al suo territorio ed è prodigo di interventi per migliorarne le condizioni socioeconomiche. Ciò, nella consapevolezza che solo con condizioni di vita migliori può conseguire il miglioramento dello spirito. E' un percorso originale, ispirato alla dottrina sociale della Chiesa, e che appare distante dal dirigismo dogmatico della Curia di Roma.

Un settimanale cattolico: LA GUIDA di Cuneo dal 1954 al 1958

ACCHIARDI, ROBERTO COSTANZO
2010/2011

Abstract

Nei centrali anni Cinquanta, l'industrializzazione porta la crescita economica in alcune zone d'Italia. Le innovazioni tecnologiche cambiano la quotidianità delle famiglie. I mezzi di informazione, primo fra tutti la televisione, ma anche il cinema e la stampa in genere, questi diffusi come mai prima d'ora, offrono al pubblico nuovi modelli di vita. L'effetto complessivo sulla popolazione è la rottura dei valori tradizionali. La società italiana rimane però caratterizzata da forti squilibri sociali. I pochi che raggiungono il benessere economico adottano uno stile di vita consumistico. I molti che non possono raggiungere il benessere lo desiderano, e il loro sentire è comunque già orientato verso nuovi valori. Il partito comunista, principale forza di opposizione al governo, intercetta elettoralmente il disagio sociale e il desiderio di riscatto dei deboli. La sua propaganda contribuisce a diffondere ulteriormente la concezione materialistica della vita. La Chiesa è preoccupata per la tenuta dell'impianto religioso della società italiana. A Cuneo e nel territorio limitrofo, è testimone di questo mutare di tempi il giornale cattolico «La Guida», settimanale della diocesi. Il giornale svolge anche un ruolo da protagonista. Dalla Curia di Roma, Pio XII ha chiamato i cristiani a schierarsi «in ordine di battaglia» contro il comunismo, ateo, e li ha incitati ad un risveglio religioso, prima di tutto interiore. «La Guida» si fa, per la diocesi di Cuneo, organo di azione oltreché di informazione. Nel quinquennio considerato, 1954-1958, i primi anni del giornale sono caratterizzati da un'opposizione al comunismo prevalentemente frontale: una contropropaganda si potrebbe dire, realizzata con una vasta pubblicistica che esterna le negatività del comunismo (ad esempio l'autoritarismo di partito, la violenza di regime, la persecuzione della Chiesa, il disprezzo della religione). Parallelamente, però, il giornale indaga i motivi della fortuna elettorale dei partiti della sinistra, raccoglie i segni della scristianizzazione in atto e per essi scopre le interazioni tra i due fenomeni. Percepisce dapprima il comunismo come una via immediata di riscatto sociale (dati i propositi rivoluzionari della dottrina), poi come una religione laica e infine come una mentalità. Le tre percezioni influenzano le sue strategie di intervento. Ne deriva che dal '57 in poi prevale una pubblicistica edificante all'insegna della morale cristiana, in opposizione a quella marxista e atea concorrente professata dal Pci. Il giornale mira però ad educare la società prima che le coscienze. Dalla seconda metà del quinquennio, poi, «La Guida» guarda con attenzione al suo territorio ed è prodigo di interventi per migliorarne le condizioni socioeconomiche. Ciò, nella consapevolezza che solo con condizioni di vita migliori può conseguire il miglioramento dello spirito. E' un percorso originale, ispirato alla dottrina sociale della Chiesa, e che appare distante dal dirigismo dogmatico della Curia di Roma.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/115689