This work was created with the intent to find the authors, as Veglia (1996, 1999), have investigated the many ways to interpret the experience, by detecting whether there is a common plot (Vigil , 1999) to all human stories. The aim is to identify recurring and occuring in all cultures narrative themes, defined by Veglia (1999) themes of life, through which the individuals award meaning to events, actions, and direct their own choices. The first chapter outlines the basic assumptions of constructivism, the theoretical orientation on which are based biographical and narrative approaches of the 90s, which believe that cognitive activity and the human experience are imbued with meaning and consider beliefs of people about the world a story created for the purpose of organizing and interpreting experience. The second chapter focuses on the authors who have identified the narratives themes of life stories. Firstly, is presented the first theoretical formulation of Veglia (1996) who identifies two thematic areas, the semantics/sharing and control/power, and are described the 7 themes of life (Veglia, 1999) proposed in his second wording, emphasizing the importance of each of them in the construction of personal meaning. Later, are submitted the theories of McAdams and Thorne & McLean, who have developed coding systems based on the analysis of the self defining memories (Singer, 1995), which are especially significant episodes of life stories through which it is possible to identify the central themes of the individual's personality (Singer and Blagov, 2004). Finally, the third chapter focuses on the use of narrative themes in the clinical setting. Veglia(1999) emphasizes the usefulness for the therapist to identify the critical themes in order to give a new meaning to the stories of patients. Guidano (1988) considers the pathology the outgrowth of the inability of the individual to integrate the disturbing events in the plot of his own life story. Other researchers (McAdams, 2001; Thorne and McLean, 2001; Bonalume and Singer, 2008; Raffard, D'Argembeau, Lardi, Bayard, Boulenger, Van Der Linden, 2009) have used the study of self defining memories as a instrument of diagnosis.
Questo lavoro nasce con l'intento di individuare gli autori che, come Veglia (1996, 1999), hanno indagato i molteplici modi di interpretare l'esperienza, domandandosi se esista un canovaccio comune (Veglia, 1999) a tutte le storie umane. L'obiettivo consiste nell'individuare i temi narrativi ricorrenti e trasversali a tutte le culture, definiti da Veglia (1999) temi di vita, attraverso cui l'individuo attribuisce senso agli eventi, alle azioni e orienta le proprie scelte. Nel primo capitolo si delineano gli assunti di base del costruttivismo, l'orientamento teorico su cui si poggiano gli approcci biografici e narrativi degli anni '90, i quali vedono l'attività cognitiva e l'esperienza umana impregnate di significato e considerano le credenze delle persone sul mondo sotto forma di storie create allo scopo di organizzare e interpretare l'esperienza. Il secondo capitolo si focalizza sugli autori che hanno cercato di individuare i temi narrativi delle storie di vita. Dapprima viene presentata la prima formulazione teorica di Veglia (1996) che individua due aree tematiche, la semantica/condivisione e il controllo/potere, e vengono descritti i 7 temi di vita (Veglia, 1999) proposti nella sua seconda sistematizzazione, sottolineando l'importanza di ognuno di essi nella costruzione del significato personale. Successivamente, vengono presentate le teorie di McAdams e di Thorne & McLean, i quali hanno elaborato sistemi di codifica basati sull'analisi delle self defining memories (Singer, 1995), ossia episodi particolarmente significativi delle storie di vita tramite cui è possibile individuare i temi centrali della personalità dell'individuo (Singer e Blagov, 2004). Infine, Il terzo capitolo si sofferma sull'utilizzo dei temi narrativi in ambito clinico. Veglia (1999) sottolinea l'utilità per il terapeuta di individuare i temi critici al fine di dare un significato tutto nuovo alle storie del paziente. Guidano (1988) considera la patologia il prodotto dell'incapacità dell'individuo di integrare eventi perturbanti all'interno della trama della propria storia di vita. Altri ricercatori (McAdams,2001; Thorne e McLean, 2001; Singer e Bonalume, 2008; Raffard, D'Argembeau, Lardi, Bayard, Boulenger, Van Der Linden, 2009) hanno invece utilizzato lo studio delle self defining memories come strumento diagnostico.
La costruzione del significato attraverso i Temi Narrativi: una rassegna bibliografica
LINO, ELENA
2010/2011
Abstract
Questo lavoro nasce con l'intento di individuare gli autori che, come Veglia (1996, 1999), hanno indagato i molteplici modi di interpretare l'esperienza, domandandosi se esista un canovaccio comune (Veglia, 1999) a tutte le storie umane. L'obiettivo consiste nell'individuare i temi narrativi ricorrenti e trasversali a tutte le culture, definiti da Veglia (1999) temi di vita, attraverso cui l'individuo attribuisce senso agli eventi, alle azioni e orienta le proprie scelte. Nel primo capitolo si delineano gli assunti di base del costruttivismo, l'orientamento teorico su cui si poggiano gli approcci biografici e narrativi degli anni '90, i quali vedono l'attività cognitiva e l'esperienza umana impregnate di significato e considerano le credenze delle persone sul mondo sotto forma di storie create allo scopo di organizzare e interpretare l'esperienza. Il secondo capitolo si focalizza sugli autori che hanno cercato di individuare i temi narrativi delle storie di vita. Dapprima viene presentata la prima formulazione teorica di Veglia (1996) che individua due aree tematiche, la semantica/condivisione e il controllo/potere, e vengono descritti i 7 temi di vita (Veglia, 1999) proposti nella sua seconda sistematizzazione, sottolineando l'importanza di ognuno di essi nella costruzione del significato personale. Successivamente, vengono presentate le teorie di McAdams e di Thorne & McLean, i quali hanno elaborato sistemi di codifica basati sull'analisi delle self defining memories (Singer, 1995), ossia episodi particolarmente significativi delle storie di vita tramite cui è possibile individuare i temi centrali della personalità dell'individuo (Singer e Blagov, 2004). Infine, Il terzo capitolo si sofferma sull'utilizzo dei temi narrativi in ambito clinico. Veglia (1999) sottolinea l'utilità per il terapeuta di individuare i temi critici al fine di dare un significato tutto nuovo alle storie del paziente. Guidano (1988) considera la patologia il prodotto dell'incapacità dell'individuo di integrare eventi perturbanti all'interno della trama della propria storia di vita. Altri ricercatori (McAdams,2001; Thorne e McLean, 2001; Singer e Bonalume, 2008; Raffard, D'Argembeau, Lardi, Bayard, Boulenger, Van Der Linden, 2009) hanno invece utilizzato lo studio delle self defining memories come strumento diagnostico.File | Dimensione | Formato | |
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