Il settore immobiliare italiano, a partire dal 2008, ha registrato una tendenza netta di calo di mercato, in linea con il contesto macroeconomico di crisi. Questa situazione si è protratta per circa sette anni, tra alti e bassi, fino a un momento di svolta cominciato dal biennio 2013-2014. Se nel corso degli anni 2006 e 2007 gli investimenti nel settore immobiliare italiano avevano raggiunto e poi superato gli 8 miliardi di euro, nel 2008 si è registrata una drastica diminuzione dei volumi investiti, fino ad arrivare ai soli 4 miliardi di euro del 2009. La perdurante debolezza della domanda interna e la percezione della rischiosità del contesto nazionale rispetto a quello internazionale, nonché la difficoltosa crescita economica, associata all'aggravamento del peso del debito pubblico e all'instabilità sia politica sia normativa, possono essere identificate come le principali cause per cui l'Italia è rimasta in una posizione di retroguardia rispetto alla pluralità delle economie occidentali che, invece, cominciavano una ripresa, seppur lenta. Sotto il profilo degli investimenti nel Real Estate italiano da parte degli stranieri, il rallentamento degli ultimi anni è altresì da imputare ad una serie di concause, tra cui l'entrata in crisi del modello di sviluppo che ha da sempre favorito la crescita costante, ossia il blocco improvviso dei finanziamenti al sistema immobiliare. A questo elemento di particolare criticità si aggiunge una qualità edilizia non conforme rispetto agli standard internazionali, che rende quindi l'offerta scarsa, soprattutto se ci si allontana dai grandi centri urbani. È il triennio 2012-14 a segnare un'inversione di tendenza nel volume degli investimenti nel Real Estate italiano. Questi anni sono caratterizzati dal rientro, seppur graduale, dell'Italia nel radar degli investitori esteri e da un crescente interesse da parte di questi ultimi nei confronti del prodotto italiano, dove hanno la possibilità di investire le proprie elevate disponibilità liquide. Gli elementi di forte attrazione sono stati senza dubbio il calo dei valori, causato da anni di crisi che ha coinvolto tutti i settori e dunque anche l'immobiliare, il calo dei prezzi e di conseguenza la possibilità di elevati rendimenti per i nuovi investitori. I grandi players che si sono mossi in queste condizioni sono stati guidati da logiche di riallocazione di portafoglio e ottimizzazione del rapporto rischio/rendimento. Il merito di questo ritrovato interesse sarebbe da imputare ad una congiuntura favorevole caratterizzata da prezzi molto competitivi e tassi di interesse ai minimi storici, oltre che da una maggiore liquidità disponibile generata dalle politiche espansive attuate dalle banche centrali. Il mercato immobiliare italiano continua a crescere e a fargli da padrone sono proprio gli investitori esteri. L'obiettivo dello studio è l'analisi del ritorno dei capitali esteri in Italia che hanno dato un contributo molto importante alla ripresa del settore immobiliare italiano dopo anni di crisi, nonché l'approfondimento dei principali protagonisti e dei prodotti su cui essi hanno maggiormente puntato e le città in cui si è concentrato tale orientamento; Una tendenza, quella del ritorno dei capitali esteri, così spiccata che si può addirittura guardare all'Italia come a una terra di conquista da parte dello straniero.

Il ritorno degli investitori esteri nel Real Estate italiano. Le operazioni sul mercato ed i protagonisti più significativi.

LOMBARDI, SILVIA
2015/2016

Abstract

Il settore immobiliare italiano, a partire dal 2008, ha registrato una tendenza netta di calo di mercato, in linea con il contesto macroeconomico di crisi. Questa situazione si è protratta per circa sette anni, tra alti e bassi, fino a un momento di svolta cominciato dal biennio 2013-2014. Se nel corso degli anni 2006 e 2007 gli investimenti nel settore immobiliare italiano avevano raggiunto e poi superato gli 8 miliardi di euro, nel 2008 si è registrata una drastica diminuzione dei volumi investiti, fino ad arrivare ai soli 4 miliardi di euro del 2009. La perdurante debolezza della domanda interna e la percezione della rischiosità del contesto nazionale rispetto a quello internazionale, nonché la difficoltosa crescita economica, associata all'aggravamento del peso del debito pubblico e all'instabilità sia politica sia normativa, possono essere identificate come le principali cause per cui l'Italia è rimasta in una posizione di retroguardia rispetto alla pluralità delle economie occidentali che, invece, cominciavano una ripresa, seppur lenta. Sotto il profilo degli investimenti nel Real Estate italiano da parte degli stranieri, il rallentamento degli ultimi anni è altresì da imputare ad una serie di concause, tra cui l'entrata in crisi del modello di sviluppo che ha da sempre favorito la crescita costante, ossia il blocco improvviso dei finanziamenti al sistema immobiliare. A questo elemento di particolare criticità si aggiunge una qualità edilizia non conforme rispetto agli standard internazionali, che rende quindi l'offerta scarsa, soprattutto se ci si allontana dai grandi centri urbani. È il triennio 2012-14 a segnare un'inversione di tendenza nel volume degli investimenti nel Real Estate italiano. Questi anni sono caratterizzati dal rientro, seppur graduale, dell'Italia nel radar degli investitori esteri e da un crescente interesse da parte di questi ultimi nei confronti del prodotto italiano, dove hanno la possibilità di investire le proprie elevate disponibilità liquide. Gli elementi di forte attrazione sono stati senza dubbio il calo dei valori, causato da anni di crisi che ha coinvolto tutti i settori e dunque anche l'immobiliare, il calo dei prezzi e di conseguenza la possibilità di elevati rendimenti per i nuovi investitori. I grandi players che si sono mossi in queste condizioni sono stati guidati da logiche di riallocazione di portafoglio e ottimizzazione del rapporto rischio/rendimento. Il merito di questo ritrovato interesse sarebbe da imputare ad una congiuntura favorevole caratterizzata da prezzi molto competitivi e tassi di interesse ai minimi storici, oltre che da una maggiore liquidità disponibile generata dalle politiche espansive attuate dalle banche centrali. Il mercato immobiliare italiano continua a crescere e a fargli da padrone sono proprio gli investitori esteri. L'obiettivo dello studio è l'analisi del ritorno dei capitali esteri in Italia che hanno dato un contributo molto importante alla ripresa del settore immobiliare italiano dopo anni di crisi, nonché l'approfondimento dei principali protagonisti e dei prodotti su cui essi hanno maggiormente puntato e le città in cui si è concentrato tale orientamento; Una tendenza, quella del ritorno dei capitali esteri, così spiccata che si può addirittura guardare all'Italia come a una terra di conquista da parte dello straniero.
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