Il fenomeno della stampa 3D è diventato negli ultimi anni un tema sempre più ricorrente in ambito manifatturiero, e del resto, anche tra i media l'argomento viene dibattuto sempre con più frequenza L'elaborato si occupa di analizzare la diffusione della stampa 3D all'interno del mercato, esaminando le diverse criticità che emergono da questa tecnologia ed illustrando le modalità con cui può essere impiegata nei vari settori economici. Successivamente, vengono approfondite le implicazioni giuridiche che questa innovazione comporta, per poi affrontare le ripercussioni sociali che potrebbero scaturire da un sua adozione di massa. Da questa analisi emerge che la stampa 3D può essere adottata con successo in numerosi settori, comportando una moltitudine di vantaggi che non potrebbero essere generati con i sistemi di produzione tradizionali. Tuttavia, esistono anche una serie di limiti, come il costo di produzione unitario, la lentezza di produzione e la ristretta gamma di materiali utilizzabili, che portano a pensare che la stampa 3D possa sostituire i sistemi tradizionali soltanto in determinate produzioni, generalmente con volumi limitati e caratterizzate da prodotti ad alta complessità geometrica oppure fortemente personalizzati. Pertanto, si presume che i sistemi di stampa 3D e quelli di produzione convenzionale coesisteranno nel tessuto manifatturiero, ricoprendo semplicemente funzioni diverse. La diffusione tra i consumatori, invece, presenta maggiori problematiche e richiede tempistiche superiori rispetto all'ambito aziendale. Pur avendo applicazioni interessanti a livello consumer, la stampa 3D presenta il forte limite derivante dalla necessità di progettare in precedenza, con software di disegno CAD, i modelli tridimensionali da stampare in seguito. Attualmente, infatti, il consumatore medio non possiede le competenze sufficienti ad utilizzare correttamente tali programmi. Inoltre, si riscontra la mancanza di una vera e propria killer application, che possa condurre la stampa 3D ad un'adozione di massa da parte dei consumatori. In un futuro immediato,dunque, l'impiego della stampa 3D in tale ambito sembra essere destinato soprattutto alla creazione di componenti di ricambio o di parti personalizzate dei prodotti. Ovviamente, sia a livello aziendale sia in ambito consumer, la stampa 3D dovrà essere utilizzata in modo lecito, rispettando soprattutto le disposizioni derivanti dalle norme sui marchi e i brevetti. L'utilizzo a scopi di riproduzione dovrà seguire le regole che disciplinano i diritti di proprietà intellettuale e industriale, derivanti soprattutto dal Codice di Proprietà Industriale, evitando, così, di incorrere nella contraffazione di prodotti protetti. La diffusione di questa tecnologia si ripercuoterà inevitabilmente anche nel contesto sociale, modificando la struttura del sistema lavoro, creando nuove professioni e consentendo alle produzioni trasferitesi nei paesi con manifattura a basso costo, di ritornare nei paesi originari. La potenziale adozione di massa della stampa 3D pone anche la questione relativa alla sicurezza civile, che potrebbe essere minacciata a seguito della possibilità di stampare in 3D armi in ambito domestico. Si ritiene, dunque, che i governi debbano affrontare al più presto questo tema per evitare di farsi cogliere impreparati qualora il fenomeno dovesse prendere piede.

Aspetti economici dell'innovazione della stampa 3D

FAVARO, FABIO
2014/2015

Abstract

Il fenomeno della stampa 3D è diventato negli ultimi anni un tema sempre più ricorrente in ambito manifatturiero, e del resto, anche tra i media l'argomento viene dibattuto sempre con più frequenza L'elaborato si occupa di analizzare la diffusione della stampa 3D all'interno del mercato, esaminando le diverse criticità che emergono da questa tecnologia ed illustrando le modalità con cui può essere impiegata nei vari settori economici. Successivamente, vengono approfondite le implicazioni giuridiche che questa innovazione comporta, per poi affrontare le ripercussioni sociali che potrebbero scaturire da un sua adozione di massa. Da questa analisi emerge che la stampa 3D può essere adottata con successo in numerosi settori, comportando una moltitudine di vantaggi che non potrebbero essere generati con i sistemi di produzione tradizionali. Tuttavia, esistono anche una serie di limiti, come il costo di produzione unitario, la lentezza di produzione e la ristretta gamma di materiali utilizzabili, che portano a pensare che la stampa 3D possa sostituire i sistemi tradizionali soltanto in determinate produzioni, generalmente con volumi limitati e caratterizzate da prodotti ad alta complessità geometrica oppure fortemente personalizzati. Pertanto, si presume che i sistemi di stampa 3D e quelli di produzione convenzionale coesisteranno nel tessuto manifatturiero, ricoprendo semplicemente funzioni diverse. La diffusione tra i consumatori, invece, presenta maggiori problematiche e richiede tempistiche superiori rispetto all'ambito aziendale. Pur avendo applicazioni interessanti a livello consumer, la stampa 3D presenta il forte limite derivante dalla necessità di progettare in precedenza, con software di disegno CAD, i modelli tridimensionali da stampare in seguito. Attualmente, infatti, il consumatore medio non possiede le competenze sufficienti ad utilizzare correttamente tali programmi. Inoltre, si riscontra la mancanza di una vera e propria killer application, che possa condurre la stampa 3D ad un'adozione di massa da parte dei consumatori. In un futuro immediato,dunque, l'impiego della stampa 3D in tale ambito sembra essere destinato soprattutto alla creazione di componenti di ricambio o di parti personalizzate dei prodotti. Ovviamente, sia a livello aziendale sia in ambito consumer, la stampa 3D dovrà essere utilizzata in modo lecito, rispettando soprattutto le disposizioni derivanti dalle norme sui marchi e i brevetti. L'utilizzo a scopi di riproduzione dovrà seguire le regole che disciplinano i diritti di proprietà intellettuale e industriale, derivanti soprattutto dal Codice di Proprietà Industriale, evitando, così, di incorrere nella contraffazione di prodotti protetti. La diffusione di questa tecnologia si ripercuoterà inevitabilmente anche nel contesto sociale, modificando la struttura del sistema lavoro, creando nuove professioni e consentendo alle produzioni trasferitesi nei paesi con manifattura a basso costo, di ritornare nei paesi originari. La potenziale adozione di massa della stampa 3D pone anche la questione relativa alla sicurezza civile, che potrebbe essere minacciata a seguito della possibilità di stampare in 3D armi in ambito domestico. Si ritiene, dunque, che i governi debbano affrontare al più presto questo tema per evitare di farsi cogliere impreparati qualora il fenomeno dovesse prendere piede.
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