Il presente elaborato nasce come tentativo di esplorare e, per quanto possibile, approfondire un fenomeno fonetico che caratterizza alcune parlate del Piemonte meridionale: il malessere delle laterali e la loro frequente evoluzione in approssimante. L'obiettivo prefissato è quello di accompagnare a una ponderata descrizione teorica del fenomeno, un altrettanto accurata analisi empirica, così da poter testare le abitudini fonetiche dei parlanti direttamente nelle loro interazioni orali, nel corso dell'evento comunicativo. La preferenza accordata a questo tema è da ricondurre in primis al personale interesse per la dialettologia, maturato nel corso degli studi universitari, il quale interesse ha sollecitato in me una più attenta valutazione delle dinamiche comunicative in cui quotidianamente mi trovo coinvolta e l'osservazione del comportamento linguistico della comunità in cui sono nata e cresciuta, Bra. Analizzando la lingua locale di quest'area, ho potuto coglierne alcuni tratti tipici, nella fattispecie l'evoluzione di L e R latine in un suono debolmente vibrato, classificabile come approssimante. Si tratta di un fenomeno fonetico che è insolito nel resto del Piemonte, ma che tuttavia trova attestazioni anche al di fuori dell'area pedemontana e da qui l'interesse ad approfondirne le caratteristiche, congetturare ipotesi che possano spiegarne l'origine, ma anche e soprattutto analizzare il suono in questione direttamente sul campo, dalla viva voce dei parlanti. Prima però di procedere con l'analisi empirica del fenomeno, verranno presi in esame gli studi di maggior rilievo che sin ad oggi sono stati condotti sull'argomento; l'evoluzione di L e R nei dialetti galloitalici è stata analizzata in particolare da Gerhard Rohlfs, Giuseppe Toppino, Clemente Merlo, linguisti i cui studi rappresenteranno un imprescindibile punto di riferimento per tutto il corso delle mie ricerche. Inoltre sommariamente si prenderanno in considerazione anche le parlate locali di altre aree ¿ galloitaliche e galloromanze ¿ in cui si registrano fenomeni fonetici affini a quelli rilevati nel centro oggetto della presente indagine e questi approfondimenti offriranno i mezzi per poter meglio vagliare l'ipotesi che, per tutte queste aree, si tratti della continuazione di un medesimo fenomeno. Infine, l'attenzione si rivolgerà alla descrizione del fenomeno mediante l'esposizione dei dati raccolti con interviste condotte sul campo, presso persone con un comune retroterra dialettale. Le indagini nel braidese offriranno il mezzo per osservare il fenomeno fonetico in questione, valutarne la vitalità (assai diversa a seconda delle classi d'età degli intervistati), definire con precisione i contesti in cui ricorre; tuttavia, non sarà solo l'occasione per condurre valutazioni di carattere fonetico, ma anche per meglio inquadrare le norme di comportamento linguistico della comunità presa in esame, il variare delle abitudini dialettali dei parlanti a seconda del sesso e dell'età, oltre che l'incidenza di variabili situazionali, demografiche e sociali all'interno degli eventi comunicativi.

Gli esiti di L e R nel dialetto di Bra: uno studio sul suono approssimante

CABUTTO, ELEONORA
2011/2012

Abstract

Il presente elaborato nasce come tentativo di esplorare e, per quanto possibile, approfondire un fenomeno fonetico che caratterizza alcune parlate del Piemonte meridionale: il malessere delle laterali e la loro frequente evoluzione in approssimante. L'obiettivo prefissato è quello di accompagnare a una ponderata descrizione teorica del fenomeno, un altrettanto accurata analisi empirica, così da poter testare le abitudini fonetiche dei parlanti direttamente nelle loro interazioni orali, nel corso dell'evento comunicativo. La preferenza accordata a questo tema è da ricondurre in primis al personale interesse per la dialettologia, maturato nel corso degli studi universitari, il quale interesse ha sollecitato in me una più attenta valutazione delle dinamiche comunicative in cui quotidianamente mi trovo coinvolta e l'osservazione del comportamento linguistico della comunità in cui sono nata e cresciuta, Bra. Analizzando la lingua locale di quest'area, ho potuto coglierne alcuni tratti tipici, nella fattispecie l'evoluzione di L e R latine in un suono debolmente vibrato, classificabile come approssimante. Si tratta di un fenomeno fonetico che è insolito nel resto del Piemonte, ma che tuttavia trova attestazioni anche al di fuori dell'area pedemontana e da qui l'interesse ad approfondirne le caratteristiche, congetturare ipotesi che possano spiegarne l'origine, ma anche e soprattutto analizzare il suono in questione direttamente sul campo, dalla viva voce dei parlanti. Prima però di procedere con l'analisi empirica del fenomeno, verranno presi in esame gli studi di maggior rilievo che sin ad oggi sono stati condotti sull'argomento; l'evoluzione di L e R nei dialetti galloitalici è stata analizzata in particolare da Gerhard Rohlfs, Giuseppe Toppino, Clemente Merlo, linguisti i cui studi rappresenteranno un imprescindibile punto di riferimento per tutto il corso delle mie ricerche. Inoltre sommariamente si prenderanno in considerazione anche le parlate locali di altre aree ¿ galloitaliche e galloromanze ¿ in cui si registrano fenomeni fonetici affini a quelli rilevati nel centro oggetto della presente indagine e questi approfondimenti offriranno i mezzi per poter meglio vagliare l'ipotesi che, per tutte queste aree, si tratti della continuazione di un medesimo fenomeno. Infine, l'attenzione si rivolgerà alla descrizione del fenomeno mediante l'esposizione dei dati raccolti con interviste condotte sul campo, presso persone con un comune retroterra dialettale. Le indagini nel braidese offriranno il mezzo per osservare il fenomeno fonetico in questione, valutarne la vitalità (assai diversa a seconda delle classi d'età degli intervistati), definire con precisione i contesti in cui ricorre; tuttavia, non sarà solo l'occasione per condurre valutazioni di carattere fonetico, ma anche per meglio inquadrare le norme di comportamento linguistico della comunità presa in esame, il variare delle abitudini dialettali dei parlanti a seconda del sesso e dell'età, oltre che l'incidenza di variabili situazionali, demografiche e sociali all'interno degli eventi comunicativi.
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