Storia, cultura, oggetti, tradizioni e progetti di Matera, città della Basilicata divenuta nel 1993 Patrimonio dell'Umanità ed eletta nel 2014 Capitale Europea della Cultura per il 2019. Il presente lavoro presenta il modo di vivere, le tradizioni, gli oggetti e i saperi legati alla comunità dei Sassi di Matera che ha vissuto nella parte antica della città scavata nella roccia. Matera è stata additata all'inizio del secolo scorso come città misera e troglodita a causa dell'arretratezza delle abitazioni scavate nella pietra calcarea in cui gli abitanti erano costretti a vivere a gruppi di 8-10 persone in un unico vano e insieme agli animali. Questa condizione, denunciata e venuta alla ribalta nazionale attraverso politici, studiosi è stata successivamente riscattata grazie ai cambiamenti avvenuti negli ultimi decenni. Un ruolo fondamentale nel mutamento oggi in atto a Matera è quello ricoperto da alcuni progetti che riguardano il patrimonio demoetnoantropologico della città; i saperi, le tradizioni, le feste, gli oggetti sono un patrimonio da valorizzare attraverso due progetti principali: un Museo Demoetnoantropologico dei Sassi e un Istituto Demoetnoantropologico (I-DEA) che si configurerà come archivio digitale delle collezioni e degli archivi presenti sul territorio lucano. In questo lavoro si cerca di comprendere i motivi e i presupposti di tali progetti e di delineare i futuri sviluppi. Se l'I-DEA verrà realizzato entro il 2019, il Museo DEA è invece un'operazione concepita come una struttura portante per la città e per questo motivo andrà oltre il 2019 ed avrà tempi di realizzazione molto più lunghi. Il progetto dell'I-DEA sarà propedeutico alla realizzazione dell'operazione molto più complessa del Museo DEA e dovrà fornire una base documentaria utile per gli allestimenti e per le performance che saranno poi inseriti nel museo.
MATERA, LA CITTA' DEI SASSI TRA CULTURA, OGGETTI, TRADIZIONI E PROGETTI
PASQUALICCHIO, ELISA
2015/2016
Abstract
Storia, cultura, oggetti, tradizioni e progetti di Matera, città della Basilicata divenuta nel 1993 Patrimonio dell'Umanità ed eletta nel 2014 Capitale Europea della Cultura per il 2019. Il presente lavoro presenta il modo di vivere, le tradizioni, gli oggetti e i saperi legati alla comunità dei Sassi di Matera che ha vissuto nella parte antica della città scavata nella roccia. Matera è stata additata all'inizio del secolo scorso come città misera e troglodita a causa dell'arretratezza delle abitazioni scavate nella pietra calcarea in cui gli abitanti erano costretti a vivere a gruppi di 8-10 persone in un unico vano e insieme agli animali. Questa condizione, denunciata e venuta alla ribalta nazionale attraverso politici, studiosi è stata successivamente riscattata grazie ai cambiamenti avvenuti negli ultimi decenni. Un ruolo fondamentale nel mutamento oggi in atto a Matera è quello ricoperto da alcuni progetti che riguardano il patrimonio demoetnoantropologico della città; i saperi, le tradizioni, le feste, gli oggetti sono un patrimonio da valorizzare attraverso due progetti principali: un Museo Demoetnoantropologico dei Sassi e un Istituto Demoetnoantropologico (I-DEA) che si configurerà come archivio digitale delle collezioni e degli archivi presenti sul territorio lucano. In questo lavoro si cerca di comprendere i motivi e i presupposti di tali progetti e di delineare i futuri sviluppi. Se l'I-DEA verrà realizzato entro il 2019, il Museo DEA è invece un'operazione concepita come una struttura portante per la città e per questo motivo andrà oltre il 2019 ed avrà tempi di realizzazione molto più lunghi. Il progetto dell'I-DEA sarà propedeutico alla realizzazione dell'operazione molto più complessa del Museo DEA e dovrà fornire una base documentaria utile per gli allestimenti e per le performance che saranno poi inseriti nel museo.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
703076_tesi.pdf
non disponibili
Tipologia:
Altro materiale allegato
Dimensione
2.23 MB
Formato
Adobe PDF
|
2.23 MB | Adobe PDF |
I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
https://hdl.handle.net/20.500.14240/115299