La malattia oncologica ci confronta con il dolore e la morte. Il tentativo della società di oggi è di permettere a tutti i sofferenti di giungere ad una morte dignitosa. Troppe volte la patologia neoplastica è costellata da eventi devastanti, i quali implicano la distruzione della dignità del morente. La tesi prende in considerazione i vari aspetti delle cosiddette psiconcologie, traendo spunto dalle esperienze professionali sul dolore nel paziente oncologico, soprattutto adulto e anziano. Un valido sostegno psicologico in fase di malattia permette infatti al paziente di affrontare meglio la patologia e di accelerare i processi di guarigione. Attraverso un excursus storico si è cercato di descrivere come gli essere umani abbiano tentato di contrastare il dolore e come, col passare del tempo, il significato di dolore e sofferenza sia mutato in relazione all'evolversi della civiltà. Il malato oncologico manifesta disagio emozionale, caratterizzato prevalentemente da stati ansiosi e mette in atto meccanismi di difesa, tra cui reazioni frequenti di shock e negazione, soprattutto alla comparsa dei primi sintomi e alla comunicazione della diagnosi oncologica. Attraverso questi meccanismi nel paziente avviene una lenta presa di coscienza, oscillando tra angoscia e speranza connessa all'efficacia dei trattamenti a cui si sottopone. Per queste ragioni si sono approfondite le dinamiche psicologiche che si riferiscono al malato di tumore e quale possa essere il ruolo dello psicologo in questo tipo di contesto. L'intervento psicologico è spesso focalizzato al miglioramento della compliance del paziente e ad accompagnarlo nel suo adattamento alla nuova condizione. Il dolore psicologico precede in molti casi osservati il dolore fisico e il nostro compito è quello di rendere il percorso di malattia, sovente con esito infausto, il meno traumatizzante possibile. Infine sono state indagate le più recenti terapie, adottate in ambito oncologico, farmacologiche e non, nel controllo del dolore psicologico, permettendo al malato di migliorare la qualità di vita.

L'ESPERIENZA DEL DOLORE NEL PAZIENTE ONCOLOGICO

FERRERO, PAOLO
2010/2011

Abstract

La malattia oncologica ci confronta con il dolore e la morte. Il tentativo della società di oggi è di permettere a tutti i sofferenti di giungere ad una morte dignitosa. Troppe volte la patologia neoplastica è costellata da eventi devastanti, i quali implicano la distruzione della dignità del morente. La tesi prende in considerazione i vari aspetti delle cosiddette psiconcologie, traendo spunto dalle esperienze professionali sul dolore nel paziente oncologico, soprattutto adulto e anziano. Un valido sostegno psicologico in fase di malattia permette infatti al paziente di affrontare meglio la patologia e di accelerare i processi di guarigione. Attraverso un excursus storico si è cercato di descrivere come gli essere umani abbiano tentato di contrastare il dolore e come, col passare del tempo, il significato di dolore e sofferenza sia mutato in relazione all'evolversi della civiltà. Il malato oncologico manifesta disagio emozionale, caratterizzato prevalentemente da stati ansiosi e mette in atto meccanismi di difesa, tra cui reazioni frequenti di shock e negazione, soprattutto alla comparsa dei primi sintomi e alla comunicazione della diagnosi oncologica. Attraverso questi meccanismi nel paziente avviene una lenta presa di coscienza, oscillando tra angoscia e speranza connessa all'efficacia dei trattamenti a cui si sottopone. Per queste ragioni si sono approfondite le dinamiche psicologiche che si riferiscono al malato di tumore e quale possa essere il ruolo dello psicologo in questo tipo di contesto. L'intervento psicologico è spesso focalizzato al miglioramento della compliance del paziente e ad accompagnarlo nel suo adattamento alla nuova condizione. Il dolore psicologico precede in molti casi osservati il dolore fisico e il nostro compito è quello di rendere il percorso di malattia, sovente con esito infausto, il meno traumatizzante possibile. Infine sono state indagate le più recenti terapie, adottate in ambito oncologico, farmacologiche e non, nel controllo del dolore psicologico, permettendo al malato di migliorare la qualità di vita.
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