CITTA' E MONUMENTI DI SICILIA NELL' ETA' AUGUSTEA E NELLA PRIMA ETA' IMPERIALE Riassunto La Sicilia diventa provincia romana in seguito alla Prima guerra punica (264-24 a. C.), alla quale fa seguito un periodo di pace e rinnovamento. Vivrà un ulteriore momento di crisi con le rivolte servili tra il 139 a. C. e il 104 a. C. e le vessazioni di Verre, propretore dell' isola tra il 73 a. C. e il 71 a. C. Alla fine del I secolo a. C. l' isola è di nuovo teatro di scontri, data la sua importanza dal punto di vista economico e strategico. In seguito infatti alla formazione del II triumvirato e alla volontà di conquista dell' isola sia da parte di Sesto Pompeo che di Ottaviano, la Sicilia sarà al centro di un conflitto bellico a partire dal 42 a. C che si risolve a Nauloco nel 36 a. C., dove Ottaviano viene dichiarato vincitore. Se per alcuni centri la logorante guerra tra Sesto e Ottaviano comporterà una regressione economica e politica, dall' altro lato tra il 22 e il 21 a. C., Augusto provvederà ad una riorganizzazione amministrativa, che darà nuova vita ad alcune tra le città più importanti e popolate dell' isola. In seguito alla riforma augustea verranno dedotte sei colonie (Taormina, Catania, Siracusa, Tindari, Termini Imerese e Palermo), mentre ad altre città viene concessa la condizione latina o di municipi o città stipendiarie. L' arrivo di Augusto porterà in alcune città notevoli cambiamenti sia dal punto di vista giuridico sia dal punto di vista della risistemazione e riqualificazione urbana, soprattutto nei luoghi pubblici e di rappresentanza. La nuova impronta romana risulta particolarmente evidente nelle colonie, dove sono promossi interventi monumentali direttamente da Augusto. L' apparato monumentale ellenistico caratterizzato dall' agorà, dal bouleuterion, dalla stoà, dal ginnasio e dai santuari, continua ad essere al centro della vita politica, amministrativa, religiosa anche in seguito alla conquista romana, ma con le opportune modifiche, dal momento che gli edifici sono rimodellati ad immagine di Roma. Accanto agli edifici tipici del mondo greco, riadattati dunque secondo il gusto architettonico tipicamente romano, compaiono gli edifici cardine della vita quotidiana romana e delle province: le terme, gli anfiteatri, l' odeum e, per migliorare la qualità della vita, sono costruiti gli acquedotti e migliorati i percorsi viari. Per quanto riguarda gli edifici di culto l' apparato monumentale risulta davvero esiguo. Le nuove realtà monumentali si inseriscono in quadri urbani già ben definiti e ricchi. Non tutte le città saranno positivamente coinvolte dall' arrivo di Ottaviano. La repressione messa in atto da Ottaviano per punire l' appoggio fornito a Sesto Pompeo causerà la rovina delle classi medio-alte locali e la confisca di terre, solo in parte usate per le deduzioni coloniali. Ciò aumenta maggiormente i possedimenti fondiari nelle mani degli esponenti della classe senatoria di Roma e dell' imperatore stesso, favorendo lo sviluppo del latifondo e il conseguente sfruttamento di schiavi e pastori. Alla guerra farà dunque seguito un periodo felice e di profondo rinnovamento per alcune città siceliote, per altre si attesta un periodo di declino e abbandono.
CITTA' E MONUMENTI DI SICILIA IN ETA' AUGUSTEA E NELLA PRIMA ETA' IMPERIALE
FAMA', MARIA GRAZIA
2010/2011
Abstract
CITTA' E MONUMENTI DI SICILIA NELL' ETA' AUGUSTEA E NELLA PRIMA ETA' IMPERIALE Riassunto La Sicilia diventa provincia romana in seguito alla Prima guerra punica (264-24 a. C.), alla quale fa seguito un periodo di pace e rinnovamento. Vivrà un ulteriore momento di crisi con le rivolte servili tra il 139 a. C. e il 104 a. C. e le vessazioni di Verre, propretore dell' isola tra il 73 a. C. e il 71 a. C. Alla fine del I secolo a. C. l' isola è di nuovo teatro di scontri, data la sua importanza dal punto di vista economico e strategico. In seguito infatti alla formazione del II triumvirato e alla volontà di conquista dell' isola sia da parte di Sesto Pompeo che di Ottaviano, la Sicilia sarà al centro di un conflitto bellico a partire dal 42 a. C che si risolve a Nauloco nel 36 a. C., dove Ottaviano viene dichiarato vincitore. Se per alcuni centri la logorante guerra tra Sesto e Ottaviano comporterà una regressione economica e politica, dall' altro lato tra il 22 e il 21 a. C., Augusto provvederà ad una riorganizzazione amministrativa, che darà nuova vita ad alcune tra le città più importanti e popolate dell' isola. In seguito alla riforma augustea verranno dedotte sei colonie (Taormina, Catania, Siracusa, Tindari, Termini Imerese e Palermo), mentre ad altre città viene concessa la condizione latina o di municipi o città stipendiarie. L' arrivo di Augusto porterà in alcune città notevoli cambiamenti sia dal punto di vista giuridico sia dal punto di vista della risistemazione e riqualificazione urbana, soprattutto nei luoghi pubblici e di rappresentanza. La nuova impronta romana risulta particolarmente evidente nelle colonie, dove sono promossi interventi monumentali direttamente da Augusto. L' apparato monumentale ellenistico caratterizzato dall' agorà, dal bouleuterion, dalla stoà, dal ginnasio e dai santuari, continua ad essere al centro della vita politica, amministrativa, religiosa anche in seguito alla conquista romana, ma con le opportune modifiche, dal momento che gli edifici sono rimodellati ad immagine di Roma. Accanto agli edifici tipici del mondo greco, riadattati dunque secondo il gusto architettonico tipicamente romano, compaiono gli edifici cardine della vita quotidiana romana e delle province: le terme, gli anfiteatri, l' odeum e, per migliorare la qualità della vita, sono costruiti gli acquedotti e migliorati i percorsi viari. Per quanto riguarda gli edifici di culto l' apparato monumentale risulta davvero esiguo. Le nuove realtà monumentali si inseriscono in quadri urbani già ben definiti e ricchi. Non tutte le città saranno positivamente coinvolte dall' arrivo di Ottaviano. La repressione messa in atto da Ottaviano per punire l' appoggio fornito a Sesto Pompeo causerà la rovina delle classi medio-alte locali e la confisca di terre, solo in parte usate per le deduzioni coloniali. Ciò aumenta maggiormente i possedimenti fondiari nelle mani degli esponenti della classe senatoria di Roma e dell' imperatore stesso, favorendo lo sviluppo del latifondo e il conseguente sfruttamento di schiavi e pastori. Alla guerra farà dunque seguito un periodo felice e di profondo rinnovamento per alcune città siceliote, per altre si attesta un periodo di declino e abbandono.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
222272_cittaemonumentidisicilianelletaaugusteaenellaprimaetaimperiale.pdf
non disponibili
Tipologia:
Altro materiale allegato
Dimensione
1.28 MB
Formato
Adobe PDF
|
1.28 MB | Adobe PDF |
I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
https://hdl.handle.net/20.500.14240/115149