Bone fragility is a more typical condition of old age, linked to physiological aging. In pediatric age, on the contrary, it represents a rare problem, but more often has an underlying primary cause. This condition manifests itself in most cases with recurrent or abnormal fractures and bone deformities, with a limitation of mobility, bone pain and consequent reduction in the quality of life of the child. The great difficulty for the clinician consists in reaching a correct diagnostic classification by moving in a heterogeneous context of possible causes which include primitive congenital outline and secondary causes of different nature. Equally complex is the choice of treatment aimed to reduce the occurrence of new fractures and improving bone quality. Among the primary forms there are the outline of osteogenesis imperfecta with a prevalence of 1 out of 15,000 pediatric patients, whose precision diagnosis is confirmed, after excluding other secondary causes, by molecular analysis. In this context, an observational study was conducted in part prospective and in part retrospective, at the specialist clinic for Calcium-Phosphorus Pathology of the SSD of Pediatric Endocrinology of the Regina Margherita Hospital of Turin, University of Turin, aimed to study a cohort of 22 pediatric patients (0-18 years) referred for a condition of suspected bone fragility from 2019 to 2021. The study aims to identify a possible diagnostic-therapeutic-assistance path that can be proposed to pediatric patients with suspected bone fragility, directing them to clinical and instrumental investigations that allow rapid identification of the underlying pathology and correct treatment and follow-up to improve their life quality. Through this investigation it was possible to highlight the central role played by the clinical-anamnestic framework of the Pediatrician Endocrinologist, who allows to identify patients deserving of further investigations, and instrumental examinations, in particular bone densitometry, useful both in the assessment of severity of the osteopenic condition at the diagnosis and in the monitoring of therapeutic efficacy, and in selected cases the patients to be subjected to molecular analysis via NGS panel for analysis of genes selected for bone fragility. The analysis of this case study also made possible to focus attention on the peculiar aspects of the natural history of osteogenesis imperfecta, which represents the main primary chronic condition of bone fragility in the child. In particular, what are the differences in the presentation of the clinical outline that allow us to hypothesize early on a congenital defect of the bone matrix, reserving these subjects a program of instrumental and genetic tests that are part of the so-called "precision medicine", with subsequent personalized follow-up in order to be able to intercept early and reduce the complications of the natural history of these patients. Despite the limitations related to the number, this analysis lays the foundations for further multicentre studies, highlighting the clinical and molecular aspects, worthy of further study over time.

La fragilità ossea è una condizione più tipica dell’età avanzata, legata al fisiologico invecchiamento. In età pediatrica, al contrario, rappresenta una problematica rara, ma con una causa primitiva più spesso sottostante. Tale condizione si manifesta nella gran parte dei casi con fratture ricorrenti o anomale e quadri di deformità ossea, con una limitazione della mobilità, dolore osseo e conseguente riduzione della qualità di vita del bambino. La grande difficoltà del clinico consiste nel giungere ad un corretto inquadramento diagnostico muovendosi in un contesto eterogeneo di possibili cause che comprendono quadri congeniti primitivi e cause secondarie di diversa natura. Altrettanto complessa è la scelta del trattamento volto a ridurre l’insorgenza di nuove fratture e migliorare la qualità dell’osso. Tra le forme primitive vi sono i quadri di osteogenesi imperfetta con prevalenza di 1 su 15000 pazienti in età pediatrica, la cui diagnosi di precisione viene confermata, dopo aver escluso altre cause secondarie, dall’analisi molecolare. In questo contesto è stato condotto uno studio osservazionale in parte prospettico e in parte retrospettivo, presso l’ambulatorio specialistico della Patologia Calcio-fosforo della SSD Endocrinologia Pediatrica dell’Ospedale Regina Margherita di Torino, Università di Torino, volto a studiare una coorte di 22 pazienti in età pediatrica (0-18 anni) inviati dal 2019 al 2021per una condizione di sospetta fragilità ossea. Lo studio si pone l’obiettivo di valutare un possibile percorso diagnostico-terapeutico-assistenziale da poter proporre ai pazienti pediatrici con sospetta fragilità dell’osso, indirizzandoli ad accertamenti clinici e strumentali che permettano una rapida identificazione della patologia sottostante e un corretto trattamento e follow-up per migliorarne la qualità di vita. Tramite questa indagine è stato possibile evidenziare il ruolo centrale che riveste nell’inquadramento clinico-anamnestico il Pediatra Endocrinologo, che permette di individuare i pazienti meritevoli di ulteriori accertamenti, e indagini strumentali, in particolare la densitometria ossea, utile sia nella valutazione della gravità della condizione osteopenica alla diagnosi che nel monitoraggio d’efficacia terapeutica, e in casi selezionati i pazienti da sottoporre ad analisi molecolare tramite pannello NGS per analisi di geni selezionati per la fragilità ossea. Lo studio di tale casistica, ha reso possibile porre l’attenzione anche sugli aspetti peculiari della storia naturale dell’osteogenesi imperfecta, principale condizione cronica primitiva di fragilità ossea nel bambino. In particolare, sono state ricercate le principali differenze nella presentazione del quadro clinico che ci permettano di ipotizzare precocemente un quadro di difetto congenito della matrice ossea, riservando a questi soggetti un programma di accertamenti strumentali e genetici facenti parte della cosiddetta “medicina di precisione”, con successivo follow-up personalizzato per poter intercettare precocemente e ridurre le complicanze della storia naturale di questi pazienti. Nonostante i limiti legati alla numerosità, questa analisi pone le basi per ulteriori studi multicentrici, evidenziando quelli che sono gli aspetti clinici e molecolari meritevoli di ulteriori approfondimenti nel tempo.

Fragilità ossea in età pediatrica: evenienza rara con elevata complessità diagnostico-terapeutica

GAVELLO, FEDERICA
2020/2021

Abstract

La fragilità ossea è una condizione più tipica dell’età avanzata, legata al fisiologico invecchiamento. In età pediatrica, al contrario, rappresenta una problematica rara, ma con una causa primitiva più spesso sottostante. Tale condizione si manifesta nella gran parte dei casi con fratture ricorrenti o anomale e quadri di deformità ossea, con una limitazione della mobilità, dolore osseo e conseguente riduzione della qualità di vita del bambino. La grande difficoltà del clinico consiste nel giungere ad un corretto inquadramento diagnostico muovendosi in un contesto eterogeneo di possibili cause che comprendono quadri congeniti primitivi e cause secondarie di diversa natura. Altrettanto complessa è la scelta del trattamento volto a ridurre l’insorgenza di nuove fratture e migliorare la qualità dell’osso. Tra le forme primitive vi sono i quadri di osteogenesi imperfetta con prevalenza di 1 su 15000 pazienti in età pediatrica, la cui diagnosi di precisione viene confermata, dopo aver escluso altre cause secondarie, dall’analisi molecolare. In questo contesto è stato condotto uno studio osservazionale in parte prospettico e in parte retrospettivo, presso l’ambulatorio specialistico della Patologia Calcio-fosforo della SSD Endocrinologia Pediatrica dell’Ospedale Regina Margherita di Torino, Università di Torino, volto a studiare una coorte di 22 pazienti in età pediatrica (0-18 anni) inviati dal 2019 al 2021per una condizione di sospetta fragilità ossea. Lo studio si pone l’obiettivo di valutare un possibile percorso diagnostico-terapeutico-assistenziale da poter proporre ai pazienti pediatrici con sospetta fragilità dell’osso, indirizzandoli ad accertamenti clinici e strumentali che permettano una rapida identificazione della patologia sottostante e un corretto trattamento e follow-up per migliorarne la qualità di vita. Tramite questa indagine è stato possibile evidenziare il ruolo centrale che riveste nell’inquadramento clinico-anamnestico il Pediatra Endocrinologo, che permette di individuare i pazienti meritevoli di ulteriori accertamenti, e indagini strumentali, in particolare la densitometria ossea, utile sia nella valutazione della gravità della condizione osteopenica alla diagnosi che nel monitoraggio d’efficacia terapeutica, e in casi selezionati i pazienti da sottoporre ad analisi molecolare tramite pannello NGS per analisi di geni selezionati per la fragilità ossea. Lo studio di tale casistica, ha reso possibile porre l’attenzione anche sugli aspetti peculiari della storia naturale dell’osteogenesi imperfecta, principale condizione cronica primitiva di fragilità ossea nel bambino. In particolare, sono state ricercate le principali differenze nella presentazione del quadro clinico che ci permettano di ipotizzare precocemente un quadro di difetto congenito della matrice ossea, riservando a questi soggetti un programma di accertamenti strumentali e genetici facenti parte della cosiddetta “medicina di precisione”, con successivo follow-up personalizzato per poter intercettare precocemente e ridurre le complicanze della storia naturale di questi pazienti. Nonostante i limiti legati alla numerosità, questa analisi pone le basi per ulteriori studi multicentrici, evidenziando quelli che sono gli aspetti clinici e molecolari meritevoli di ulteriori approfondimenti nel tempo.
Bone fragility in pediatric age: rare occurrence with high diagnostic-therapeutic complexity
Bone fragility is a more typical condition of old age, linked to physiological aging. In pediatric age, on the contrary, it represents a rare problem, but more often has an underlying primary cause. This condition manifests itself in most cases with recurrent or abnormal fractures and bone deformities, with a limitation of mobility, bone pain and consequent reduction in the quality of life of the child. The great difficulty for the clinician consists in reaching a correct diagnostic classification by moving in a heterogeneous context of possible causes which include primitive congenital outline and secondary causes of different nature. Equally complex is the choice of treatment aimed to reduce the occurrence of new fractures and improving bone quality. Among the primary forms there are the outline of osteogenesis imperfecta with a prevalence of 1 out of 15,000 pediatric patients, whose precision diagnosis is confirmed, after excluding other secondary causes, by molecular analysis. In this context, an observational study was conducted in part prospective and in part retrospective, at the specialist clinic for Calcium-Phosphorus Pathology of the SSD of Pediatric Endocrinology of the Regina Margherita Hospital of Turin, University of Turin, aimed to study a cohort of 22 pediatric patients (0-18 years) referred for a condition of suspected bone fragility from 2019 to 2021. The study aims to identify a possible diagnostic-therapeutic-assistance path that can be proposed to pediatric patients with suspected bone fragility, directing them to clinical and instrumental investigations that allow rapid identification of the underlying pathology and correct treatment and follow-up to improve their life quality. Through this investigation it was possible to highlight the central role played by the clinical-anamnestic framework of the Pediatrician Endocrinologist, who allows to identify patients deserving of further investigations, and instrumental examinations, in particular bone densitometry, useful both in the assessment of severity of the osteopenic condition at the diagnosis and in the monitoring of therapeutic efficacy, and in selected cases the patients to be subjected to molecular analysis via NGS panel for analysis of genes selected for bone fragility. The analysis of this case study also made possible to focus attention on the peculiar aspects of the natural history of osteogenesis imperfecta, which represents the main primary chronic condition of bone fragility in the child. In particular, what are the differences in the presentation of the clinical outline that allow us to hypothesize early on a congenital defect of the bone matrix, reserving these subjects a program of instrumental and genetic tests that are part of the so-called "precision medicine", with subsequent personalized follow-up in order to be able to intercept early and reduce the complications of the natural history of these patients. Despite the limitations related to the number, this analysis lays the foundations for further multicentre studies, highlighting the clinical and molecular aspects, worthy of further study over time.
BERTINO, ENRICO
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Descrizione: Tesi sperimentale per conseguimento titolo di laurea magistrale in Medicina e Chirurgia presso Università di Torino
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/1151