Questa tesi si compone di sette capitoli e si propone di approfondire la voce di bilancio: le riserve di patrimonio netto. Innanzitutto si sono analizzate le singole riserve di patrimonio previste dall'articolo 2424 del Codice Civile alla lettera A del passivo. In seguito, ripercorrendo le disposizioni inserite nel principio contabile n. 28 dedicato al patrimonio netto, si è illustrato, utilizzando esempi e scritture contabili, il trattamento contabile delle diverse tipologie di riserve, sia richiamate dal principio, che diffuse nella prassi. Successivamente si sono considerate le norme fiscali a cui sono soggette le riserve di utile e le riserve di capitale e si è introdotta la categoria delle riserve in sospensione d'imposta che rilevano in particolare quando la società realizza un'operazione straordinaria come la fusione e la scissione. La normativa fiscale poi, prevede alcune presunzioni che si applicano in sede di distribuzione delle voci di capitale proprio e questi ultimi aspetti sono stati spiegati anche attraverso l'utilizzo di flow-charts.. L'importanza della composizione del patrimonio netto fiscale è inoltre sottolineata dalla presenza, all'interno del quadro RF del Modello unico delle società di capitali, di un prospetto richiedente informazioni sulla sua composizione ai fini fiscali. L'ultimo aspetto della disciplina delle riserve preso in esame è stato l'illustrazione delle disposizioni sul tema contenute nei principi contabili internazionali IAS/IFRS. Dopo aver provveduto ad una disamina della normativa concernente le riserve è stato realizzato uno studio su 25 società quotate appartenenti al settore tecnologico ed a quello alimentare al fine di comprendere il grado di applicazione della normativa da parte delle suddette società. Questa analisi ha messo in luce come la metà di queste società non fornisca informazioni qualitativamente e quantitativamente sufficienti sulle riserve ed inoltre il sedici per cento non ha inserito i prospetti indicati dal Codice Civile al numero 7 bis dell'art. 2427 che richiedono informazioni relativamente alla disponibilità, alla distribuibilità, nonché agli utilizzi delle riserve. Lo studio ha messo in luce come le disposizioni civilistiche-contabili, su determinati aspetti, siano scarne e necessitino di un aggiornamento, mentre quelle fiscali siano complesse ed articolate. A rimedio di questa situazione, che vede danneggiare principalmente gli azionisti e i creditori, sono stati messi in atto dei provvedimenti. In primis l'OIC ha iniziato un progetto di revisione dei principi contabili nazionali che si prefigge di migliorarli, non solo da un punto di vista contenutistico, ma anche grafico in modo da rendere omogenee la loro impostazione e la loro rappresentazione. A questo aggiornamento è stato dedicato un capitolo dell'elaborato nel quale si è provveduto a revisionare la classificazione ed il contenuto delle riserve. In secundis, per quanto concerne la tematica fiscale, è importante sottolineare come diversi enti istituzionali, come ad esempio, il CNDCEC abbiano effettuato degli studi con l'intento di aiutare il contribuente nell'applicazione delle norme. Inoltre, l'introduzione dell'incentivo alle imprese denominato Aiuto alle Crescita Economica -ACE- richiede la conoscenza delle proprietà delle riserve, aspetto quest'ultimo che fa auspicare ad una maggiore conoscenza nel futuro delle riserve di patrimonio netto.

Il Patrimonio netto civilistico, contabile, fiscale: casi concreti e prospettive di modifica.

GARESIO, ANNA
2011/2012

Abstract

Questa tesi si compone di sette capitoli e si propone di approfondire la voce di bilancio: le riserve di patrimonio netto. Innanzitutto si sono analizzate le singole riserve di patrimonio previste dall'articolo 2424 del Codice Civile alla lettera A del passivo. In seguito, ripercorrendo le disposizioni inserite nel principio contabile n. 28 dedicato al patrimonio netto, si è illustrato, utilizzando esempi e scritture contabili, il trattamento contabile delle diverse tipologie di riserve, sia richiamate dal principio, che diffuse nella prassi. Successivamente si sono considerate le norme fiscali a cui sono soggette le riserve di utile e le riserve di capitale e si è introdotta la categoria delle riserve in sospensione d'imposta che rilevano in particolare quando la società realizza un'operazione straordinaria come la fusione e la scissione. La normativa fiscale poi, prevede alcune presunzioni che si applicano in sede di distribuzione delle voci di capitale proprio e questi ultimi aspetti sono stati spiegati anche attraverso l'utilizzo di flow-charts.. L'importanza della composizione del patrimonio netto fiscale è inoltre sottolineata dalla presenza, all'interno del quadro RF del Modello unico delle società di capitali, di un prospetto richiedente informazioni sulla sua composizione ai fini fiscali. L'ultimo aspetto della disciplina delle riserve preso in esame è stato l'illustrazione delle disposizioni sul tema contenute nei principi contabili internazionali IAS/IFRS. Dopo aver provveduto ad una disamina della normativa concernente le riserve è stato realizzato uno studio su 25 società quotate appartenenti al settore tecnologico ed a quello alimentare al fine di comprendere il grado di applicazione della normativa da parte delle suddette società. Questa analisi ha messo in luce come la metà di queste società non fornisca informazioni qualitativamente e quantitativamente sufficienti sulle riserve ed inoltre il sedici per cento non ha inserito i prospetti indicati dal Codice Civile al numero 7 bis dell'art. 2427 che richiedono informazioni relativamente alla disponibilità, alla distribuibilità, nonché agli utilizzi delle riserve. Lo studio ha messo in luce come le disposizioni civilistiche-contabili, su determinati aspetti, siano scarne e necessitino di un aggiornamento, mentre quelle fiscali siano complesse ed articolate. A rimedio di questa situazione, che vede danneggiare principalmente gli azionisti e i creditori, sono stati messi in atto dei provvedimenti. In primis l'OIC ha iniziato un progetto di revisione dei principi contabili nazionali che si prefigge di migliorarli, non solo da un punto di vista contenutistico, ma anche grafico in modo da rendere omogenee la loro impostazione e la loro rappresentazione. A questo aggiornamento è stato dedicato un capitolo dell'elaborato nel quale si è provveduto a revisionare la classificazione ed il contenuto delle riserve. In secundis, per quanto concerne la tematica fiscale, è importante sottolineare come diversi enti istituzionali, come ad esempio, il CNDCEC abbiano effettuato degli studi con l'intento di aiutare il contribuente nell'applicazione delle norme. Inoltre, l'introduzione dell'incentivo alle imprese denominato Aiuto alle Crescita Economica -ACE- richiede la conoscenza delle proprietà delle riserve, aspetto quest'ultimo che fa auspicare ad una maggiore conoscenza nel futuro delle riserve di patrimonio netto.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/115099