This thesis aims to describe the political thought of Vàclav Havel, a man who during his life was able to interpret various roles. In the first part, this will be done starting from his childhood and youth. Both provoked in him a sense of exclusion which influenced all his life. This period of his life was characterized by the import of Stalinism in Czechoslovakia. It was the period of totalitarianism "pure" characterized by political trials and the purges. During the period of military he approached the theater, which made him known in the world with works like The Garden Party, The Memorandum and The Increased Difficulty of Concentration. From his first plays, could be seen some themes of the next dissident Havel and the subsequent political Havel. Then we will try to analyze the themes and the style. We will focus on a few points present in them: the analysis of the loss of identity, that of the ideological language and that of the crisis of modernity. During the sixties Havel became interested in the political events of his country. He too had high hopes from the Prague Spring, but judged "schizophrenic" the behavior of Dubček and the other reformists. The second part will focus on the dissident Havel. Central cores of the discussion will be the phase of "normalization" and the numerous political essays he wrote during this period. This was for Havel a period of strong commitment. He denounced with the Letter to Husák the distortions in which lived the Czechoslovak society. To defend the human and civil rights became one of the co-founders of Charta 77. He wrote one of his best-known political essays: The Power of the Powerless. Will be described the history of the greengrocer and the characteristics of post-totalitarianism. As a result of this dissident activities he lived the experience of prison. During the longest period of detention wrote the Letters to Olga. This second part will end with the Velvet Revolution and the birth of the Civic Forum, where he saw the features of the parallel polis. In the third part we will see the political Havel. We'll evaluate if the theoretical ideas of Havel were successful in the practical act. We will analyze his ideas in various fields. In domestic policy with the issues of "lustration", the non-political politics, his remarks on the State and on the figure of the politician, the economic transition and the '97 crisis. In foreign policy with his ideas about nationalism, the question of the Sudetenland, the end of the Warsaw Pact, the entry of the Czech Republic into European Union and NATO. In conclusion, will be made an evaluation on the "legacy¿ of Havel. What he wished to transmit to the West and a short mention to the current situation of the Czech Republic.
Questa tesi punta a descrivere il pensiero politico di Václav Havel, uomo che durante la sua vita seppe interpretare vari ruoli. Nella prima parte lo si farà partendo dalla sua infanzia e gioventù. Entrambe suscitarono in lui quel senso di esclusione che lo condizionò per tutta la vita. Questo periodo della sua vita fu caratterizzato dall'importazione in Cecoslovacchia dello stalinismo. Fu il periodo del totalitarismo "puro" caratterizzato dai processi politici e dalle epurazioni. Durante il periodo del militare si avvicinò al teatro, che lo fece conoscere in tutto il mondo con opere come Festa in giardino, L'Avviso e Difficoltà di concentrazione. Sin dalle sue prime opere teatrali si poterono vedere alcune tematiche del successivo Havel dissidente e del successivo Havel politico. Proveremo quindi ad analizzare le tematiche e lo stile. Ci soffermeremo su alcuni punti presenti in esse: l'analisi della perdita dell'identità, di quella del linguaggio ideologico e di quella della crisi della modernità. Durante gli anni Sessanta Havel iniziò a interessarsi alle vicende politiche del suo paese. Anche lui ebbe grandi speranze dalla Primavera di Praga, ma giudicò "schizofrenico" l'atteggiamento di Dubček e degli altri riformisti. La seconda parte verterà sull'Havel dissidente. Nuclei centrali della discussione saranno la fase della "normalizzazione" e i numerosi saggi politici che scrisse in questo periodo. Questo fu per Havel un periodo di forte impegno. Denunciò con la Lettera a Husák le storture in cui viveva la società cecoslovacca. Per difendere i diritti umani e civili divenne uno dei cofondatori di Charta77. Scrisse uno dei suoi saggi politici più conosciuti: Il potere dei senza potere. Si descriveranno le vicende del verduraio e le caratteristiche del post-totalitarismo. Come conseguenza di questa attività di dissidente visse l'esperienza del carcere. Durante il periodo di detenzione più lungo scrisse le Lettere a Olga. Questa seconda parte si concluderà con la Rivoluzione di velluto e la nascita del Forum Civico, in cui lui vide le caratteristiche della polis parallela. Nella terza parte vedremo l'Havel politico. Constateremo se le idee teoriche di Havel hanno avuto successo nell'atto pratico. Analizzeremo le sue idee in vari campi. Nella politica interna con le questioni della "lustrazione", della politica non politica, delle sue considerazioni sullo Stato e la figura del politico, della transizione economica e della crisi del '97. In politica estera con le sue idee sul nazionalismo, la questione dei sudeti, la fine del Patto di Varsavia, l'ingresso della Repubblica ceca nell'Unione Europea e nella Nato. In conclusione si farà un bilancio dell'"eredità" di Havel. Cosa desiderò trasmettere all'Occidente e un breve cenno alla situazione attuale della Repubblica Ceca.
Il pensiero politico di Václav Havel
GANGEMI, GIUSEPPE
2014/2015
Abstract
Questa tesi punta a descrivere il pensiero politico di Václav Havel, uomo che durante la sua vita seppe interpretare vari ruoli. Nella prima parte lo si farà partendo dalla sua infanzia e gioventù. Entrambe suscitarono in lui quel senso di esclusione che lo condizionò per tutta la vita. Questo periodo della sua vita fu caratterizzato dall'importazione in Cecoslovacchia dello stalinismo. Fu il periodo del totalitarismo "puro" caratterizzato dai processi politici e dalle epurazioni. Durante il periodo del militare si avvicinò al teatro, che lo fece conoscere in tutto il mondo con opere come Festa in giardino, L'Avviso e Difficoltà di concentrazione. Sin dalle sue prime opere teatrali si poterono vedere alcune tematiche del successivo Havel dissidente e del successivo Havel politico. Proveremo quindi ad analizzare le tematiche e lo stile. Ci soffermeremo su alcuni punti presenti in esse: l'analisi della perdita dell'identità, di quella del linguaggio ideologico e di quella della crisi della modernità. Durante gli anni Sessanta Havel iniziò a interessarsi alle vicende politiche del suo paese. Anche lui ebbe grandi speranze dalla Primavera di Praga, ma giudicò "schizofrenico" l'atteggiamento di Dubček e degli altri riformisti. La seconda parte verterà sull'Havel dissidente. Nuclei centrali della discussione saranno la fase della "normalizzazione" e i numerosi saggi politici che scrisse in questo periodo. Questo fu per Havel un periodo di forte impegno. Denunciò con la Lettera a Husák le storture in cui viveva la società cecoslovacca. Per difendere i diritti umani e civili divenne uno dei cofondatori di Charta77. Scrisse uno dei suoi saggi politici più conosciuti: Il potere dei senza potere. Si descriveranno le vicende del verduraio e le caratteristiche del post-totalitarismo. Come conseguenza di questa attività di dissidente visse l'esperienza del carcere. Durante il periodo di detenzione più lungo scrisse le Lettere a Olga. Questa seconda parte si concluderà con la Rivoluzione di velluto e la nascita del Forum Civico, in cui lui vide le caratteristiche della polis parallela. Nella terza parte vedremo l'Havel politico. Constateremo se le idee teoriche di Havel hanno avuto successo nell'atto pratico. Analizzeremo le sue idee in vari campi. Nella politica interna con le questioni della "lustrazione", della politica non politica, delle sue considerazioni sullo Stato e la figura del politico, della transizione economica e della crisi del '97. In politica estera con le sue idee sul nazionalismo, la questione dei sudeti, la fine del Patto di Varsavia, l'ingresso della Repubblica ceca nell'Unione Europea e nella Nato. In conclusione si farà un bilancio dell'"eredità" di Havel. Cosa desiderò trasmettere all'Occidente e un breve cenno alla situazione attuale della Repubblica Ceca.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/115066