Il REM sleep Behavior Disorder (RBD) è una parasonnia caratterizzata da comportamenti violenti messi in atto durante il sonno REM e collegati al contenuto dei sogni tipicamente aggressivo. In un quadro neurobiologico più generale, alla base di questo disturbo viene ipotizzata una disfunzione del network neurale responsabile del mantenimento dell'atonia nella fase REM. Tuttavia, la recente scoperta di una sua frequente associazione con i disturbi neurodegenerativi e con la narcolessia apre numerose domande. La disfunzione ipotizzata non può, inoltre, spiegare la complessa sintomatologia del disturbo ed in particolar modo la violenza dei comportamenti osservata nei pazienti. Da un punto di vista clinico, la raccolta dei dati epidemiologici si è dimostrata particolarmente complicata, soprattutto per quanto riguarda la predominanza maschile, così come la definizione stessa del disturbo, la quale non esclude con sicurezza la presenza di sintomi dovuti ad ulteriori patologie in corso e non può confermare la violenza comportamentale come peculiarità fondamentale del disturbo. Le numerose testimonianze di atti lesivi ai danni del partner di letto stimolano, infine, alcune considerazioni forensi riguardo la coscienza ed un confronto tra l'approccio neurobiologico e quello neuroetologico.
Il REM sleep Behavior Disorder nell'attuale panorama neuroscientifico
LO GIUDICE, SARA
2010/2011
Abstract
Il REM sleep Behavior Disorder (RBD) è una parasonnia caratterizzata da comportamenti violenti messi in atto durante il sonno REM e collegati al contenuto dei sogni tipicamente aggressivo. In un quadro neurobiologico più generale, alla base di questo disturbo viene ipotizzata una disfunzione del network neurale responsabile del mantenimento dell'atonia nella fase REM. Tuttavia, la recente scoperta di una sua frequente associazione con i disturbi neurodegenerativi e con la narcolessia apre numerose domande. La disfunzione ipotizzata non può, inoltre, spiegare la complessa sintomatologia del disturbo ed in particolar modo la violenza dei comportamenti osservata nei pazienti. Da un punto di vista clinico, la raccolta dei dati epidemiologici si è dimostrata particolarmente complicata, soprattutto per quanto riguarda la predominanza maschile, così come la definizione stessa del disturbo, la quale non esclude con sicurezza la presenza di sintomi dovuti ad ulteriori patologie in corso e non può confermare la violenza comportamentale come peculiarità fondamentale del disturbo. Le numerose testimonianze di atti lesivi ai danni del partner di letto stimolano, infine, alcune considerazioni forensi riguardo la coscienza ed un confronto tra l'approccio neurobiologico e quello neuroetologico.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/115047