Abstract Il dolore può affliggerci e tormentarci senza lasciarci tregua, influenzando significativamente i nostri pensieri e le nostre attività e, talvolta, annullandoci ed assorbendoci completamente, rappresentando un'esperienza totalizzante e terribile. Paradossalmente, in alcuni casi e in alcune forme, esso rappresenta per il suo valore difensivo ed adattivo, qualcosa di assolutamente necessario per la sopravvivenza e per la vita. Qual'è, allora, il significato del dolore e quale funzione assolve? Come può e come deve essere trattato? Quali le migliori strategie terapeutiche grazie alle quali la Psicologia e la Psicoterapia possono oggi affiancarsi ed integrarsi alla Medicina nella terapia del dolore? Il fine ultimo di questa tesi è mettere in risalto la necessità di una reale integrazione tra medicina e psicologia nella terapia del dolore in un ottica bio psico-sociale. Dopo moltissimo tempo, grazie anche alla psicologia, si avverte il bisogno, nel campo dello studio e del trattamento del dolore (ma, in generale, di ogni patologia) di recuperare, per così dire, la ¿voce¿ del paziente dopo che, soprattutto in medicina, si era scelto di trattarlo come essere ¿muto¿. Il più chiaro esempio a sostegno di questa tesi risiede nel campo delle Cure Palliative. Nelle Cure Palliative e nella gestione del dolore nel malato terminale questa auspicabile collaborazione tra medicina e psicologia rappresenta un obiettivo già ampiamente raggiunto e, al contempo, la prova più autentica del successo e della forza che la sinergia tra queste due discipline possa offrire. In questo specifico ambito clinico fatto di enormi difficoltà e molteplici problematiche e dove l'obiettivo primario non è più quello di un'impossibile guarigione ma quello del raggiungimento della miglior qualità di vita, l'integrazione delle differenti competenze della medicina e della psicologia risulta fondamentale.

Il modello biopiscosociale alla salute e alla malattia: il tema del dolore

PISCHEDDA, ADRIANA
2009/2010

Abstract

Abstract Il dolore può affliggerci e tormentarci senza lasciarci tregua, influenzando significativamente i nostri pensieri e le nostre attività e, talvolta, annullandoci ed assorbendoci completamente, rappresentando un'esperienza totalizzante e terribile. Paradossalmente, in alcuni casi e in alcune forme, esso rappresenta per il suo valore difensivo ed adattivo, qualcosa di assolutamente necessario per la sopravvivenza e per la vita. Qual'è, allora, il significato del dolore e quale funzione assolve? Come può e come deve essere trattato? Quali le migliori strategie terapeutiche grazie alle quali la Psicologia e la Psicoterapia possono oggi affiancarsi ed integrarsi alla Medicina nella terapia del dolore? Il fine ultimo di questa tesi è mettere in risalto la necessità di una reale integrazione tra medicina e psicologia nella terapia del dolore in un ottica bio psico-sociale. Dopo moltissimo tempo, grazie anche alla psicologia, si avverte il bisogno, nel campo dello studio e del trattamento del dolore (ma, in generale, di ogni patologia) di recuperare, per così dire, la ¿voce¿ del paziente dopo che, soprattutto in medicina, si era scelto di trattarlo come essere ¿muto¿. Il più chiaro esempio a sostegno di questa tesi risiede nel campo delle Cure Palliative. Nelle Cure Palliative e nella gestione del dolore nel malato terminale questa auspicabile collaborazione tra medicina e psicologia rappresenta un obiettivo già ampiamente raggiunto e, al contempo, la prova più autentica del successo e della forza che la sinergia tra queste due discipline possa offrire. In questo specifico ambito clinico fatto di enormi difficoltà e molteplici problematiche e dove l'obiettivo primario non è più quello di un'impossibile guarigione ma quello del raggiungimento della miglior qualità di vita, l'integrazione delle differenti competenze della medicina e della psicologia risulta fondamentale.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/114976