L'obiettivo di questo lavoro consiste nel presentare alcune tra le più recenti applicazioni cliniche della teoria dell'attaccamento all'interno della psicoanalisi relazionale attraverso le voci di quattro eminenti psicoanalisti: David Wallin, Jeremy Holmes, Karlen Lyons-Ruth e Peter Fonagy. Tra i temi affrontati, emerge in particolare un modello di terapia concepito come ¿trasformazione attraverso la relazione¿ (Wallin, 2007), dove ¿qualcosa in più dell'interpretazione¿ (Lyons-Ruth et. al. 1998) è necessario per promuovere il cambiamento. La disamina del lavoro di ricerca degli autori evidenzia, in modo particolare, il ruolo della messa in atto (enactment) degli aspetti dissociati del Sé (Wallin, 2007) che non possono raccontarsi a livello verbale, poiché non rappresentati a livello simbolico, ma anche il ruolo della mentalizzazione (Fonagy, 2002; Holmes, 2006), concepita alcontempo come strumento e obiettivo terapeutico. Ne emerge un quadro articolato e complesso che consente di comprendere come l'incontro tra psicoanalisi e teoria dell'attaccamento -ovvero un approccio psicoanalitico ¿informato¿ dalla teoria dell'attaccamento (Slade, 1999)- possa essere fonte di reciproco arricchimento, aprendo nuove strade verso lo sviluppo di modi ancora più efficaci di ascoltare i pazienti e aiutarli a cambiare le loro vite.
Applicazioni cliniche della teoria dell'attaccamento nella Psicoanalisi relazionale
FERRETTI, CLAUDIA
2009/2010
Abstract
L'obiettivo di questo lavoro consiste nel presentare alcune tra le più recenti applicazioni cliniche della teoria dell'attaccamento all'interno della psicoanalisi relazionale attraverso le voci di quattro eminenti psicoanalisti: David Wallin, Jeremy Holmes, Karlen Lyons-Ruth e Peter Fonagy. Tra i temi affrontati, emerge in particolare un modello di terapia concepito come ¿trasformazione attraverso la relazione¿ (Wallin, 2007), dove ¿qualcosa in più dell'interpretazione¿ (Lyons-Ruth et. al. 1998) è necessario per promuovere il cambiamento. La disamina del lavoro di ricerca degli autori evidenzia, in modo particolare, il ruolo della messa in atto (enactment) degli aspetti dissociati del Sé (Wallin, 2007) che non possono raccontarsi a livello verbale, poiché non rappresentati a livello simbolico, ma anche il ruolo della mentalizzazione (Fonagy, 2002; Holmes, 2006), concepita alcontempo come strumento e obiettivo terapeutico. Ne emerge un quadro articolato e complesso che consente di comprendere come l'incontro tra psicoanalisi e teoria dell'attaccamento -ovvero un approccio psicoanalitico ¿informato¿ dalla teoria dell'attaccamento (Slade, 1999)- possa essere fonte di reciproco arricchimento, aprendo nuove strade verso lo sviluppo di modi ancora più efficaci di ascoltare i pazienti e aiutarli a cambiare le loro vite.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/114952