Il Diritto dei mercati finanziari è un settore disciplinare ove il tecnicismo e la continua evoluzione delle norme raggiungono i massimi livelli. Tali aspetti sono strettamente connessi tra loro in una dinamica di autoalimentazione reciproca. Oggi, con l'avvento della Direttiva n. 2004/39/CE, ci troviamo esattamente nella fase intermedia tra questi due momenti: il presente lavoro, indagando i principi ispiratori della nuova disciplina e le regole di protezione che essa prevede per gli investitori, si pone l'obiettivo di illustrare come ci siano tutte le condizioni affinché tale loop possa almeno perdere d'intensità. La presente trattazione illustrerà diversi aspetti: al Capitolo primo si presenteranno i tratti peculiari del mercato finanziario, ponendo particolare attenzione al problema dell'asimmetria informativa tra intermediario finanziario ed investitore, nonché la nozione di interesse di quest'ultimo. Si tratterà dunque della fase negoziale vera e propria: sarà tracciato un quadro della normativa prescrivente la forma e i contenuti dello strumento contrattuale per poi passare alle principali questioni giurisprudenziali ad essa connesse. Seguirà una opportuna esposizione del ¿funzionamento¿ del sistema finanziario: gli oggetti del medesimo, le attività esercitabili in tale contesto nei confronti degli investitori ed i soggetti a ciò abilitati. Dal ¿cosa¿ si passerà al ¿come¿, ossia alle regole di comportamento, come da dettame comunitario, poste in capo agli operatori per la salvaguardia del ¿contraente debole¿. Debolezza soprattutto informativa: tale aspetto spiega l'esigenza di dedicare, al paragrafo terzo, ampio spazio alla disciplina in tema di flussi informativi nei servizi ed attività di investimento e, come naturale conseguenza, alla relativa giurisprudenza. Il paragrafo finale di questa prima parte farà da introduzione al fondamentale ¿principio di graduazione della tutela¿ accolto dalla disciplina in esame. Si è ritenuto di illustrare, al Capitolo secondo, come tale principio operasse nel nostro ordinamento vigente il Regolamento Consob n. 11522/1998, quando la clientela era distinta in ¿clienti non professionali¿ ed ¿operatori qualificati¿. Proprio la previsione, all'interno della seconda categoria, della figura dell'¿operatore qualificato su dichiarazione¿ ha reso necessario un approfondimento su più direttrici: il dibattito dottrinario sulla valenza giuridica della suddetta dichiarazione; i negativi effetti nati dal connubio tra pericolosi strumenti finanziari derivati ed improbabili ¿operatori qualificati¿ Enti locali; l'evoluzione interpretativa sul tema osservabile sul versante giurisprudenziale e riconducibile alla comparsa sulla scena della Direttiva MiFID. A questo punto ci saranno tutti gli strumenti per cogliere l'importanza delle innovazioni apportate su tale aspetto dalla fonte comunitaria: il ¿principio di graduazione della tutela¿ assume una nuova configurazione, muovendosi sul doppio binario della differenziazione delle regole di condotta dell'intermediario finanziario a seconda della tipologia del servizio di investimento prestato al cliente e della natura di questi. Ciò sarà oggetto del Capitolo terzo. La trattazione si chiuderà con delle riflessioni sulla ¿bontà¿ della disciplina illustrata.

CATEGORIE DI INVESTITORI E REGOLE DI PROTEZIONE NELLA DIRETTIVA MiFID

SCALERANDI, SABRINA
2009/2010

Abstract

Il Diritto dei mercati finanziari è un settore disciplinare ove il tecnicismo e la continua evoluzione delle norme raggiungono i massimi livelli. Tali aspetti sono strettamente connessi tra loro in una dinamica di autoalimentazione reciproca. Oggi, con l'avvento della Direttiva n. 2004/39/CE, ci troviamo esattamente nella fase intermedia tra questi due momenti: il presente lavoro, indagando i principi ispiratori della nuova disciplina e le regole di protezione che essa prevede per gli investitori, si pone l'obiettivo di illustrare come ci siano tutte le condizioni affinché tale loop possa almeno perdere d'intensità. La presente trattazione illustrerà diversi aspetti: al Capitolo primo si presenteranno i tratti peculiari del mercato finanziario, ponendo particolare attenzione al problema dell'asimmetria informativa tra intermediario finanziario ed investitore, nonché la nozione di interesse di quest'ultimo. Si tratterà dunque della fase negoziale vera e propria: sarà tracciato un quadro della normativa prescrivente la forma e i contenuti dello strumento contrattuale per poi passare alle principali questioni giurisprudenziali ad essa connesse. Seguirà una opportuna esposizione del ¿funzionamento¿ del sistema finanziario: gli oggetti del medesimo, le attività esercitabili in tale contesto nei confronti degli investitori ed i soggetti a ciò abilitati. Dal ¿cosa¿ si passerà al ¿come¿, ossia alle regole di comportamento, come da dettame comunitario, poste in capo agli operatori per la salvaguardia del ¿contraente debole¿. Debolezza soprattutto informativa: tale aspetto spiega l'esigenza di dedicare, al paragrafo terzo, ampio spazio alla disciplina in tema di flussi informativi nei servizi ed attività di investimento e, come naturale conseguenza, alla relativa giurisprudenza. Il paragrafo finale di questa prima parte farà da introduzione al fondamentale ¿principio di graduazione della tutela¿ accolto dalla disciplina in esame. Si è ritenuto di illustrare, al Capitolo secondo, come tale principio operasse nel nostro ordinamento vigente il Regolamento Consob n. 11522/1998, quando la clientela era distinta in ¿clienti non professionali¿ ed ¿operatori qualificati¿. Proprio la previsione, all'interno della seconda categoria, della figura dell'¿operatore qualificato su dichiarazione¿ ha reso necessario un approfondimento su più direttrici: il dibattito dottrinario sulla valenza giuridica della suddetta dichiarazione; i negativi effetti nati dal connubio tra pericolosi strumenti finanziari derivati ed improbabili ¿operatori qualificati¿ Enti locali; l'evoluzione interpretativa sul tema osservabile sul versante giurisprudenziale e riconducibile alla comparsa sulla scena della Direttiva MiFID. A questo punto ci saranno tutti gli strumenti per cogliere l'importanza delle innovazioni apportate su tale aspetto dalla fonte comunitaria: il ¿principio di graduazione della tutela¿ assume una nuova configurazione, muovendosi sul doppio binario della differenziazione delle regole di condotta dell'intermediario finanziario a seconda della tipologia del servizio di investimento prestato al cliente e della natura di questi. Ciò sarà oggetto del Capitolo terzo. La trattazione si chiuderà con delle riflessioni sulla ¿bontà¿ della disciplina illustrata.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/114940