La scuola dell'autonomia, che ormai da tempo caratterizza il sistema scolastico italiano, si offre, nei principi che la guidano, come risposta ai bisogni e alle caratteristiche dei componenti di una società che cambia. Rispetto alla ¿scuola tradizionale¿ può quindi rispondere più adeguatamente alle esigenze degli studenti che vivono e si confrontano con un mondo che continuamente chiede di riadattare le proprie capacità. In una simile prospettiva, la didattica laboratoriale trova un terreno fertile in cui inserirsi. Il laboratorio può infatti essere un modo per affrontare contenuti disciplinari attraverso un'organizzazione dei tempi, degli spazi e delle risorse diversa dalle modalità in cui di solito si articola la didattica in classe. Inoltre, per le sue caratteristiche, permette di trattare contenuti significativi tenendo in considerazione le differenze culturali, cognitive e motivazionali degli allievi. La didattica del laboratorio affianca e integra l'offerta formativa di una scuola, permettendo di individuare contenuti utili a raggiungere obiettivi di apprendimento con modalità in cui attiva è la partecipazione degli studenti. Permette, infatti, di porre in essere situazioni in cui è fondamentale lo scambio tra pari e in cui l'insegnante svolge il ruolo di soggetto esperto che facilita i processi cognitivi degli allievi. Il lavoro presentato è il risultato della didattica di laboratorio applicata all'insegnamento della storia nella scuola primaria. Si tratta di un progetto condotto nell'A.S. 2010/2011 in cui a partire dall'analisi della lapide ai caduti della seconda guerra mondiale di Bagnasco, i bambini hanno affrontato un percorso conoscitivo attraverso il meccanismo della scoperta. Nel condurre un'analisi alla lapide ai caduti della seconda guerra mondiale si è ritenuto di porre gli allievi di fronte a un compito significativo, in grado di stabilire un ponte fra le discipline e la realtà. Il laboratorio condotto a Bagnasco è stato progettato con l'obiettivo di aiutare i bambini a sviluppare la capacità di riconoscere gli elementi significativi del passato del proprio ambiente di vita, per comprenderne il rilievo rispetto alla realtà odierna. Ci si proponeva di comprendere e spiegare il passato, rintracciando le tracce e i resti che il passato stesso ci ha lasciato e che sono ancora presenti sul territorio. Nel primo capitolo si tratteggia la cornice entro il quale si collocano i principali fatti ed eventi della seconda guerra mondiale. Si parla poi della Resistenza, colta e considerata come fenomeno storicamente e concretamente strutturato in un contesto preciso, offrendone una panoramica sia a livello nazionale, sia a livello locale. Il secondo capitolo affronta altri due fenomeni del periodo di guerra che hanno unito lo scenario locale a quello internazionale: la Campagna di Russia e la deportazione. Nel primo paragrafo di questo capitolo si descrivono le fasi della presenza italiana sul territorio russo, con particolare riferimento all'intervento dell'ARMIR e alla sua ritirata. Il secondo paragrafo traccia le linee generali del fenomeno della deportazione nei campi di prigionia e lavoro della Germania. Il terzo capitolo descrive la progettazione, l'organizzazione e l'attuazione del laboratorio svolto con i bambini, ponendo particolare attenzione al raffronto tra elementi progettuali e realizzazione.
I CADUTI DELLA SECONDA GUERRA MONDIALE A BAGNASCO. UN PROGETTO DIDATTICO
FACELLO, ELISA
2010/2011
Abstract
La scuola dell'autonomia, che ormai da tempo caratterizza il sistema scolastico italiano, si offre, nei principi che la guidano, come risposta ai bisogni e alle caratteristiche dei componenti di una società che cambia. Rispetto alla ¿scuola tradizionale¿ può quindi rispondere più adeguatamente alle esigenze degli studenti che vivono e si confrontano con un mondo che continuamente chiede di riadattare le proprie capacità. In una simile prospettiva, la didattica laboratoriale trova un terreno fertile in cui inserirsi. Il laboratorio può infatti essere un modo per affrontare contenuti disciplinari attraverso un'organizzazione dei tempi, degli spazi e delle risorse diversa dalle modalità in cui di solito si articola la didattica in classe. Inoltre, per le sue caratteristiche, permette di trattare contenuti significativi tenendo in considerazione le differenze culturali, cognitive e motivazionali degli allievi. La didattica del laboratorio affianca e integra l'offerta formativa di una scuola, permettendo di individuare contenuti utili a raggiungere obiettivi di apprendimento con modalità in cui attiva è la partecipazione degli studenti. Permette, infatti, di porre in essere situazioni in cui è fondamentale lo scambio tra pari e in cui l'insegnante svolge il ruolo di soggetto esperto che facilita i processi cognitivi degli allievi. Il lavoro presentato è il risultato della didattica di laboratorio applicata all'insegnamento della storia nella scuola primaria. Si tratta di un progetto condotto nell'A.S. 2010/2011 in cui a partire dall'analisi della lapide ai caduti della seconda guerra mondiale di Bagnasco, i bambini hanno affrontato un percorso conoscitivo attraverso il meccanismo della scoperta. Nel condurre un'analisi alla lapide ai caduti della seconda guerra mondiale si è ritenuto di porre gli allievi di fronte a un compito significativo, in grado di stabilire un ponte fra le discipline e la realtà. Il laboratorio condotto a Bagnasco è stato progettato con l'obiettivo di aiutare i bambini a sviluppare la capacità di riconoscere gli elementi significativi del passato del proprio ambiente di vita, per comprenderne il rilievo rispetto alla realtà odierna. Ci si proponeva di comprendere e spiegare il passato, rintracciando le tracce e i resti che il passato stesso ci ha lasciato e che sono ancora presenti sul territorio. Nel primo capitolo si tratteggia la cornice entro il quale si collocano i principali fatti ed eventi della seconda guerra mondiale. Si parla poi della Resistenza, colta e considerata come fenomeno storicamente e concretamente strutturato in un contesto preciso, offrendone una panoramica sia a livello nazionale, sia a livello locale. Il secondo capitolo affronta altri due fenomeni del periodo di guerra che hanno unito lo scenario locale a quello internazionale: la Campagna di Russia e la deportazione. Nel primo paragrafo di questo capitolo si descrivono le fasi della presenza italiana sul territorio russo, con particolare riferimento all'intervento dell'ARMIR e alla sua ritirata. Il secondo paragrafo traccia le linee generali del fenomeno della deportazione nei campi di prigionia e lavoro della Germania. Il terzo capitolo descrive la progettazione, l'organizzazione e l'attuazione del laboratorio svolto con i bambini, ponendo particolare attenzione al raffronto tra elementi progettuali e realizzazione.File | Dimensione | Formato | |
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