Come emerge in parte anche dal titolo, questo lavoro si occupa di minori rumeni abusati, trascurati, maltrattati, abbandonati, che hanno ¿scelto¿, come strategia di sopravvivenza il ¿mimetismo¿, da mettere in atto in situazioni di difficoltà, nel contesto del vivere IN/PER/SULLA strada. L'intero lavoro è composto da parti frammentarie che dialogano e che cercano di inquadrare aspetti più o meno esaustivi sulle motivazioni, sulle cause e sui effetti della scelta del vivere in strada, osservando il fenomeno da una prospettiva olistica ed ecologica, dettata dalla consapevolezza che tutti noi siamo parti di un sistema nel quale il cambiamento di una parte determina il cambiamento del tutto. La scelta di concentrarmi su minori rumeni è avvenuta soprattutto a causa delle particolarità riscontrate nel loro contesto e nei loro percorsi; infatti non sono protetti da una comunità che, seppur povera, offre una base d'appartenenza e quindi d'identità (come nelle baraccopoli dell'Africa, nelle bidonville del Brasile oppure nelle comunità Rom), ma devono diventare capaci di cambiare ¿colore¿ per sfuggire al pericolo, essendo ogni volta diversi in funzione dell'interlocutore, con tanti volti pronti all'uso che invece di essere una ricchezza li portano a diventare¿cose¿, pronte per essere consumate. Alcuni interrogativi iniziali, in seguito, sono diventati degli obiettivi di ricerca attraverso le domande che mi sono posta e a quale ho provato a rispondere non trascurando la complessità del fenomeno. Il primo quesito, trattato nel primo capitolo, è relativo alla natura del rapporto esistente tra le forme del vivere in strada dei minori rumeni e il fenomeno più ampio del contesto storico rumeno e dei suoi cambiamenti nel periodo postbellico che ha coinciso con l'insediamento del comunismo in Romania. Un altro aspetto che emerge dall'analisi preliminare del contesto sociale e culturale realizzata sempre nel primo capitolo, (analisi legata alla domanda sull' incidenza dei cambiamenti strutturali nella società rumena sulla qualità di vita dei minori) è l'effetto ¿a cascata¿ delle trasformazioni sociali, delle politiche pro natali comuniste e della rappresentazione della donna, sulla situazione dei figli del Decreto 770. In questo senso, il complesso delle ricerche effettuate nella fase finale del primo capitolo, si propone di individuare la presenza delle istituzioni che attraverso un quadro legislativo, allineato alle normative europee, può esercitare la sua funzione primaria di controllo, a scopo protettivo, sulla condizione di questi bambini.
Bambini Camaleonte. I Molteplici volti del vivere in strada.Ricerca sui bambini di strada di Bucarest.
COJOCARU, RUXANDRA EMILIA
2010/2011
Abstract
Come emerge in parte anche dal titolo, questo lavoro si occupa di minori rumeni abusati, trascurati, maltrattati, abbandonati, che hanno ¿scelto¿, come strategia di sopravvivenza il ¿mimetismo¿, da mettere in atto in situazioni di difficoltà, nel contesto del vivere IN/PER/SULLA strada. L'intero lavoro è composto da parti frammentarie che dialogano e che cercano di inquadrare aspetti più o meno esaustivi sulle motivazioni, sulle cause e sui effetti della scelta del vivere in strada, osservando il fenomeno da una prospettiva olistica ed ecologica, dettata dalla consapevolezza che tutti noi siamo parti di un sistema nel quale il cambiamento di una parte determina il cambiamento del tutto. La scelta di concentrarmi su minori rumeni è avvenuta soprattutto a causa delle particolarità riscontrate nel loro contesto e nei loro percorsi; infatti non sono protetti da una comunità che, seppur povera, offre una base d'appartenenza e quindi d'identità (come nelle baraccopoli dell'Africa, nelle bidonville del Brasile oppure nelle comunità Rom), ma devono diventare capaci di cambiare ¿colore¿ per sfuggire al pericolo, essendo ogni volta diversi in funzione dell'interlocutore, con tanti volti pronti all'uso che invece di essere una ricchezza li portano a diventare¿cose¿, pronte per essere consumate. Alcuni interrogativi iniziali, in seguito, sono diventati degli obiettivi di ricerca attraverso le domande che mi sono posta e a quale ho provato a rispondere non trascurando la complessità del fenomeno. Il primo quesito, trattato nel primo capitolo, è relativo alla natura del rapporto esistente tra le forme del vivere in strada dei minori rumeni e il fenomeno più ampio del contesto storico rumeno e dei suoi cambiamenti nel periodo postbellico che ha coinciso con l'insediamento del comunismo in Romania. Un altro aspetto che emerge dall'analisi preliminare del contesto sociale e culturale realizzata sempre nel primo capitolo, (analisi legata alla domanda sull' incidenza dei cambiamenti strutturali nella società rumena sulla qualità di vita dei minori) è l'effetto ¿a cascata¿ delle trasformazioni sociali, delle politiche pro natali comuniste e della rappresentazione della donna, sulla situazione dei figli del Decreto 770. In questo senso, il complesso delle ricerche effettuate nella fase finale del primo capitolo, si propone di individuare la presenza delle istituzioni che attraverso un quadro legislativo, allineato alle normative europee, può esercitare la sua funzione primaria di controllo, a scopo protettivo, sulla condizione di questi bambini.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/114875