Negli ultimi vent'anni numerose ricerche hanno indagato la comunicazione che si svolge tra bambini e tra bambini e adulti nei contesti educativi per la prima infanzia.La ricerca qui presentata nasce con l'obiettivo di valutare lo sviluppo comunicativo e linguistico in bambini di età compresa fra i 6 mesi e i 2 anni e mezzo nel contesto di un asilo nido dell'hinterland milanese, attraverso l'uso del QCSP (Questionario sulla Comunicazione Sociale Precoce; Molina, 2008). La ricerca ha coinvolto 14 famiglie e le educatrici dei loro bambini; i questionari di entrambi sono stati confrontati per valutare se e in che misura i resoconti genitoriali e le osservazioni delle educatrici possano essere considerate affidabili, o se invece siano influenzati dalla desiderabilità sociale o dalla sovrastima delle competenze o se, al contrario, dall'incapacità di percepire le reali abilità dei bambini. L'analisi dei dati ha mostrato una forte correlazione tra i questionari genitoriali e quelli delle educatrici, a sostegno dell'idea che entrambi possono essere una fonta attendibile di dati.
Valutare lo sviluppo comunicativo nella prima infanzia: genitori ed educatori a confronto
SIBRA, FRANCESCA
2010/2011
Abstract
Negli ultimi vent'anni numerose ricerche hanno indagato la comunicazione che si svolge tra bambini e tra bambini e adulti nei contesti educativi per la prima infanzia.La ricerca qui presentata nasce con l'obiettivo di valutare lo sviluppo comunicativo e linguistico in bambini di età compresa fra i 6 mesi e i 2 anni e mezzo nel contesto di un asilo nido dell'hinterland milanese, attraverso l'uso del QCSP (Questionario sulla Comunicazione Sociale Precoce; Molina, 2008). La ricerca ha coinvolto 14 famiglie e le educatrici dei loro bambini; i questionari di entrambi sono stati confrontati per valutare se e in che misura i resoconti genitoriali e le osservazioni delle educatrici possano essere considerate affidabili, o se invece siano influenzati dalla desiderabilità sociale o dalla sovrastima delle competenze o se, al contrario, dall'incapacità di percepire le reali abilità dei bambini. L'analisi dei dati ha mostrato una forte correlazione tra i questionari genitoriali e quelli delle educatrici, a sostegno dell'idea che entrambi possono essere una fonta attendibile di dati.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/114789