If the question was "why we work?" many answers say "why you need to survive," but today the work is no longer limited to merely legitimate but still need to bring home a paycheck, but also responds to other important needs individual, as to express their talents, to witness to their conscience and realize their dreams. Well, now we can aspire to get a job that not only gives us something to live but we like to make us feel good and contribute to our personal fulfillment. If you look closely at our own and others' experience, we can find inspiration to create a sort of "well being" for us, for organizations with which we work and why not with all the social realities with which we interact. A goal that should be common is to ensure that the profession creates a diffusion of the appreciation that starts with the recognition of the value that is already in our possession and from which they develop new strategies to improve what is still possible to change better. For some time it was learned that the interconnection between personal lifestyle and the organization (family, work, society) is nothing short of indispensable. The well-being has therefore to be well, we start from a distance, from the expectations that each of us carries with him, so even if unaware. Intuition is thus experience work and life, being in constant contact with themselves, and particularly with that area of ​​life that encompasses motivation, energy, enthusiasm, inspiring and ethical behavior that guides the fundamental choices. Even the company or organization can become a place of journey of personal growth and social environment in which to recognize, appreciate anew, better, to learn to maintain and deepen relationships and where to continually develop their skills and grow in the awareness of being tools assets of a larger project. If we look at what the company calls the "new addiction" we discover to be much closer than you might think of a number of dependencies, the new dependencies, which is not applied to any chemical substance abuse. Although most people consider normal routines perform a series of daily actions, we are soon confronted, however, to people that a normal activity translates into real disease that arise not have consequences. With the concept of workaholism is identified a mode of compulsion to the job that can assume the characteristics of a true and proper form of addiction. In the scientific world, however, the agreement about the meaning to be given to the construct of workaholism is still far from being reached. Addiction to work can then be between what are called 'new dependency', due to behavior which, while producing the same consequences of so-called toxic-dependencies (escalation, tolerance, abstinence, the progressive evolution panel), are constructed in the absence of any substance and also to do with attitudes, habits, entirely legitimate and encouraged. Social dependencies and then disregarded because they are in the size of the transgression of the forbidden, disapproved of but instead are born and are built into the daily lives of everyone.
Se la domanda fosse perché lavoriamo? molte risposte verterebbero sul perché è necessario per sopravvivere, anche se oggi il lavoro non si limita più alla mera ma pur sempre legittima necessità di portare a casa uno stipendio, ma risponde anche ad altri importanti bisogni dell'individuo, come quello di esprimere i propri talenti, di testimoniare la propria coscienza morale e di realizzare i propri sogni. Insomma, oggi possiamo quindi aspirare ad ottenere un lavoro che non solo ci dia di che vivere ma che ci piaccia che ci faccia stare bene e che contribuisca alla nostra realizzazione personale. Se si osserva attentamente la nostra e l'altrui esperienza possiamo trovare degli spunti per generare una sorta di ben-essere per noi, per le organizzazioni con le quali lavoriamo e perché no con tutte le realtà sociali con cui interagiamo. Un obiettivo che dovrebbe essere comune è quello di far si che la professione crei una diffusione della cultura dell'apprezzamento che parte dal riconoscimento del valore che è già in nostro possesso e dalla quale si sviluppano nuove strategie per migliorare quello che è ancora possibile cambiare in meglio. Da tempo si è appreso che l'interconnessione tra lo stile di vita personale e quello organizzativo (famiglia, lavoro, società) è a dir poco irrinunciabile. Il ben essere porta di conseguenza allo star bene, si parte da lontano, dalle aspettative che ognuno di noi porta con sé, in modo anche inconsapevole. L'intuizione è quindi vivere il lavoro e la vita, stando in contatto costante con se stessi, e in particolare con quell'ambito vitale che racchiude motivazione, energia, entusiasmo, che ispira comportamenti etici e che orienta le scelte fondamentali. Anche l'azienda o l'organizzazione, possono diventare luogo del viaggio di crescita personale e sociale in cui riconoscersi, riscoprirsi, migliorarsi; dove imparare a mantenere ed approfondire relazioni e legami, dove sviluppare continuamente le proprie capacità e crescere nella consapevolezza di essere strumenti attivi di un progetto più ampio. Se volgiamo lo sguardo a quello che la società definisce le new addiction scopriamo essere molto più vicine di quanto si possa pensare una serie di dipendenze, le nuove dipendenze, dove non è applicato nessun abuso di sostanza chimica. Nonostante la maggior parte delle persone consideri normale routine svolgere una serie di atti quotidiani, ci troviamo ben presto di fronte però a persone per cui una normale attività si traduce in patologia vera e propria tale da scaturire non poche conseguenze. Con il concetto di workaholism viene individuata una modalità di compulsione al lavoro che può assumere le caratteristiche di una vera e propria forma di addiction. Nel mondo scientifico, tuttavia, l'accordo intorno al significato da dare al costrutto di workaholism è ancora lontano da essere raggiunto . La dipendenza da lavoro può quindi essere compresa tra quelle che vengono definite 'nuove dipendenze', dovute a comportamenti i quali, pur producendo le stesse conseguenze delle cosiddette tossico-dipendenze (l'escalation, la tolleranza, l'astinenza, l'evoluzione progressiva del quadro), si costruiscono in assenza di qualsiasi sostanza ed hanno anche a che fare con, abitudini, usi del tutto legittimi e incentivati. Dipendenze sociali perché non si collocano nella dimensione della trasgressione, del vietato, del disapprovato ma, al contrario nascono e si costruiscono all'interno della quotidianità di ognuno di noi.
IL BENESSERE ORGANIZZATIVO DALLA PROSPETTIVA DEL SOGGETTO: IL PIACERE DI LAVORARE OLTRE LA PRESTAZIONE
SIMONUCCI, DANIELA
2011/2012
Abstract
Se la domanda fosse perché lavoriamo? molte risposte verterebbero sul perché è necessario per sopravvivere, anche se oggi il lavoro non si limita più alla mera ma pur sempre legittima necessità di portare a casa uno stipendio, ma risponde anche ad altri importanti bisogni dell'individuo, come quello di esprimere i propri talenti, di testimoniare la propria coscienza morale e di realizzare i propri sogni. Insomma, oggi possiamo quindi aspirare ad ottenere un lavoro che non solo ci dia di che vivere ma che ci piaccia che ci faccia stare bene e che contribuisca alla nostra realizzazione personale. Se si osserva attentamente la nostra e l'altrui esperienza possiamo trovare degli spunti per generare una sorta di ben-essere per noi, per le organizzazioni con le quali lavoriamo e perché no con tutte le realtà sociali con cui interagiamo. Un obiettivo che dovrebbe essere comune è quello di far si che la professione crei una diffusione della cultura dell'apprezzamento che parte dal riconoscimento del valore che è già in nostro possesso e dalla quale si sviluppano nuove strategie per migliorare quello che è ancora possibile cambiare in meglio. Da tempo si è appreso che l'interconnessione tra lo stile di vita personale e quello organizzativo (famiglia, lavoro, società) è a dir poco irrinunciabile. Il ben essere porta di conseguenza allo star bene, si parte da lontano, dalle aspettative che ognuno di noi porta con sé, in modo anche inconsapevole. L'intuizione è quindi vivere il lavoro e la vita, stando in contatto costante con se stessi, e in particolare con quell'ambito vitale che racchiude motivazione, energia, entusiasmo, che ispira comportamenti etici e che orienta le scelte fondamentali. Anche l'azienda o l'organizzazione, possono diventare luogo del viaggio di crescita personale e sociale in cui riconoscersi, riscoprirsi, migliorarsi; dove imparare a mantenere ed approfondire relazioni e legami, dove sviluppare continuamente le proprie capacità e crescere nella consapevolezza di essere strumenti attivi di un progetto più ampio. Se volgiamo lo sguardo a quello che la società definisce le new addiction scopriamo essere molto più vicine di quanto si possa pensare una serie di dipendenze, le nuove dipendenze, dove non è applicato nessun abuso di sostanza chimica. Nonostante la maggior parte delle persone consideri normale routine svolgere una serie di atti quotidiani, ci troviamo ben presto di fronte però a persone per cui una normale attività si traduce in patologia vera e propria tale da scaturire non poche conseguenze. Con il concetto di workaholism viene individuata una modalità di compulsione al lavoro che può assumere le caratteristiche di una vera e propria forma di addiction. Nel mondo scientifico, tuttavia, l'accordo intorno al significato da dare al costrutto di workaholism è ancora lontano da essere raggiunto . La dipendenza da lavoro può quindi essere compresa tra quelle che vengono definite 'nuove dipendenze', dovute a comportamenti i quali, pur producendo le stesse conseguenze delle cosiddette tossico-dipendenze (l'escalation, la tolleranza, l'astinenza, l'evoluzione progressiva del quadro), si costruiscono in assenza di qualsiasi sostanza ed hanno anche a che fare con, abitudini, usi del tutto legittimi e incentivati. Dipendenze sociali perché non si collocano nella dimensione della trasgressione, del vietato, del disapprovato ma, al contrario nascono e si costruiscono all'interno della quotidianità di ognuno di noi.File | Dimensione | Formato | |
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