Questo lavoro nasce con l'obiettivo di mettere in luce i molteplici aspetti di un tema particolarmente discusso e di grande interesse: l'abuso sessuale. Partendo dal concetto di abuso sessuale si snoda questo lavoro di tesi, in cui nel primo capitolo viene affrontato e approfondito il tema dell'abuso sessuale a danno dei minori. A causa delle conseguenze traumatiche che un abuso comporta, nel secondo capitolo vengono affrontati i concetti di trauma, attaccamenti traumatici che possono non soltanto favorire il perpetrarsi di un abuso, ma possono comportare la formazione di modelli operativi interni dissociati (MOID) compromettendo l'equilibrio psichico della vittima. Quando il bambino viene avvicinato sensualmente da un adulto, infatti, si sente spaventato e confuso; questi sentimenti derivano proprio dalla vicinanza intrusiva e fisica del genitore che, trattandolo come partner sessuale, infonde in lui un senso di destabilizzazione, tanto da dubitare che sia realmente accaduto. La memoria così subisce dei danni, tanto da parlare di falsi ricordi o di suggestionabilità della memoria. Essendo il bambino l'unico testimone dell'accaduto appare evidente come bisogna porre particolare attenzione sia ai segni fisici ma anche comportamentali del bambino. La ferita che lascia il trauma di un abuso sessuale appare molto profonda, tanto da compromettere soprattutto le future relazioni della vittima, necessitando di una terapia per poter uscire da un limbo in cui sembra essere intrappolata e riacquisire il pieno controllo della propria vita. Il pedofilo, come viene ampiamente descritto nel terzo capitolo, è sicuramente una persona che presenta un disturbo psicopatologico ed inserito nel gruppo delle parafilie. Il pedofilo agisce prevalentemente nella sfera familiare, anche se può scegliere come vittime bambini al di fuori della propria famiglia e le tecniche utilizzate per poter adescare i bambini sembrano essere alquanto complesse; in generale parte sempre con l'obbiettivo dell'ottenimento della fiducia della madre per poi arrivare più facilmente al figlio d'interesse. Appare necessario cercare di capire come riconoscere un pedofilo per cercare di arrestare questo ciclo infinito di abusi, ma purtroppo al giorno d'oggi sembra molto difficile, soprattutto a causa della diffusione di una nuova problematica: la pedopornografia. L'utilizzo della rete permette al pedofilo di collezionare e di scambiare materiale pornografico molto più facilmente.Anche se sembra ancora molto difficile comprendere fino a che punto l'aver vissuto eventi traumatici porti allo sviluppo di una personalità violenta e quali siano i confini che determinano l'insorgenza di un comportamento violento o meno, oggi sono numerose le ricerche che dimostrano come sia elevato il rischio che un soggetto sviluppi comportamenti violenti, dopo aver vissuto una forte traumatizzazione nell'età evolutiva. Diversi sono gli approcci e le terapie ma in generale l'approccio terapeutico del pedofilo sembra essere particolarmente difficile appare quindi essenziale cercare di prevenire la pedofilia, sensibilizzando l'opinione pubblica nei confronti delle sofferenze della prima infanzia cercando di parlare al bambino che risiede in ogni adulto e che una volta è stato.Prevenire la pedofilia si può cominciando già dalla semplice educazione del bambino, donandogli amore, attenzione, ascolto e favorendo la comunicazione.
Abuso sessuale: la sottile linea di confine tra vittima e carnefice. Dalla diagnosi alla terapia.
DILILLO, SABINA
2014/2015
Abstract
Questo lavoro nasce con l'obiettivo di mettere in luce i molteplici aspetti di un tema particolarmente discusso e di grande interesse: l'abuso sessuale. Partendo dal concetto di abuso sessuale si snoda questo lavoro di tesi, in cui nel primo capitolo viene affrontato e approfondito il tema dell'abuso sessuale a danno dei minori. A causa delle conseguenze traumatiche che un abuso comporta, nel secondo capitolo vengono affrontati i concetti di trauma, attaccamenti traumatici che possono non soltanto favorire il perpetrarsi di un abuso, ma possono comportare la formazione di modelli operativi interni dissociati (MOID) compromettendo l'equilibrio psichico della vittima. Quando il bambino viene avvicinato sensualmente da un adulto, infatti, si sente spaventato e confuso; questi sentimenti derivano proprio dalla vicinanza intrusiva e fisica del genitore che, trattandolo come partner sessuale, infonde in lui un senso di destabilizzazione, tanto da dubitare che sia realmente accaduto. La memoria così subisce dei danni, tanto da parlare di falsi ricordi o di suggestionabilità della memoria. Essendo il bambino l'unico testimone dell'accaduto appare evidente come bisogna porre particolare attenzione sia ai segni fisici ma anche comportamentali del bambino. La ferita che lascia il trauma di un abuso sessuale appare molto profonda, tanto da compromettere soprattutto le future relazioni della vittima, necessitando di una terapia per poter uscire da un limbo in cui sembra essere intrappolata e riacquisire il pieno controllo della propria vita. Il pedofilo, come viene ampiamente descritto nel terzo capitolo, è sicuramente una persona che presenta un disturbo psicopatologico ed inserito nel gruppo delle parafilie. Il pedofilo agisce prevalentemente nella sfera familiare, anche se può scegliere come vittime bambini al di fuori della propria famiglia e le tecniche utilizzate per poter adescare i bambini sembrano essere alquanto complesse; in generale parte sempre con l'obbiettivo dell'ottenimento della fiducia della madre per poi arrivare più facilmente al figlio d'interesse. Appare necessario cercare di capire come riconoscere un pedofilo per cercare di arrestare questo ciclo infinito di abusi, ma purtroppo al giorno d'oggi sembra molto difficile, soprattutto a causa della diffusione di una nuova problematica: la pedopornografia. L'utilizzo della rete permette al pedofilo di collezionare e di scambiare materiale pornografico molto più facilmente.Anche se sembra ancora molto difficile comprendere fino a che punto l'aver vissuto eventi traumatici porti allo sviluppo di una personalità violenta e quali siano i confini che determinano l'insorgenza di un comportamento violento o meno, oggi sono numerose le ricerche che dimostrano come sia elevato il rischio che un soggetto sviluppi comportamenti violenti, dopo aver vissuto una forte traumatizzazione nell'età evolutiva. Diversi sono gli approcci e le terapie ma in generale l'approccio terapeutico del pedofilo sembra essere particolarmente difficile appare quindi essenziale cercare di prevenire la pedofilia, sensibilizzando l'opinione pubblica nei confronti delle sofferenze della prima infanzia cercando di parlare al bambino che risiede in ogni adulto e che una volta è stato.Prevenire la pedofilia si può cominciando già dalla semplice educazione del bambino, donandogli amore, attenzione, ascolto e favorendo la comunicazione.File | Dimensione | Formato | |
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