The motivation behind this work is based on the willingness to find the right answer to the question regarding the uniqueness of the human mind, being similar but at the same time different from the primates' one. The main problem is that there is a widespread opinion according to the fact that the human being and the other primates are really similar, not only under a physiological structural point of view. Actually, there are several studies demonstrating that some characteristics, as the dimensions of the brain, the behavioural rules that lead to live in groups, and consequently create communities, or also the presence of mirror neurons that allow us to empathize the neighbour, are elements in common for both the human being and the other primates. Some ethologists before, and many sociobiologists after, concluded that there are only few differences between the human and animal dominant behaviours. After a deep excursus on the evolution from the primates to the humans, moving from the description of the development of the structure of the brain to the human mind and the role of the behaviour in the evolutionary field; and having discussed about the culture and the development of the human society, interlacing the reasoning with biology, trying to find substantial connections; there is a description and analysis of the concept of power in all its grades, both in human and animal sphere, focusing in particular on the animal aggression (explained in terms of human ¿dominance¿) and on the role of language, in terms of communicative power. On the basis of this foreword, the conclusion is that the human power presents characteristics so specific and variable that request very different plans, prospective and approach levels, substantially different from what it can be used with other living species; the best way to solve this contrast seems to be an in-depth study of animal behavioural dynamics, in order to gather, from them deep analysis, the analogies and dissimilarities with the human being.
La motivazione che si trova alla base di questo lavoro è da ricercarsi nella volontà di trovare una risposta alla questione che si interroga sull'unicità della mente umana, in quanto simile, ma allo stesso tempo differente, da quella degli altri primati. Il problema è costituito dal fatto che vi è una diffusa opinione comune secondo cui gli esseri umani e gli altri primati sono realmente simili, e non solo dal punto di vista fisiologico strutturale. In effetti diversi studi dimostrano che alcune caratteristiche come le dimensione del cervello, le regole comportamentali che portano a vivere in gruppi, quindi alla formazione delle società, o ancora la presenza di neuroni specchio che ci fanno immedesimare nel prossimo fino a provare le sue stesse sensazioni ed emozioni, siano elementi comuni presenti sia negli esseri umani, che nei primati. Alcuni etologi prima, e molti sociobiologi poi hanno finito col concludere che tra i comportamenti di potere degli uomini e quelli degli animali ci siano ben poche differenze. Dopo un escursus sull'evoluzione dai Primati agli esseri umani, passando per la descrizione della formazione della struttura del cervello fino ad arrivare alla mente umana e al ruolo del comportamento in ambito evolutivo e aver discusso circa la cultura e lo sviluppo della società, intrecciando le argomentazioni con la biologia, cercando connessioni significative, si passa a descrivere ed analizzare il concetto di potere, nelle sue diverse inclinazioni, sia nella sfera animale che in quella umana, soffermandosi particolarmente sul versante aggressivo animale (tradotto in termini di ¿dominio¿ nell'uomo) e sul ruolo del linguaggio, in termini di potere comunicativo. Sulla base di queste premesse, si arriva a concludere che il potere umano presenta caratteri talmente specifici e mutevoli da richiedere piani, prospettive e livelli di approccio molteplici, sostanzialmente diversi da quelli utilizzabili per ogni altra specie vivente; il modo migliore per sciogliere questo contrasto sembra essere quello di approfondire la questione delle dinamiche comportamentali degli animali, per tentare di cogliere, dal loro esame dettagliato, le caratteristiche di analogia e di diversità con il mondo umano.
Aggressività e Potere Evoluzione biologica e culturale: un viaggio dal corpo alla mente tra i primati non umani e gli esseri umani
CARRESI, EVA
2015/2016
Abstract
La motivazione che si trova alla base di questo lavoro è da ricercarsi nella volontà di trovare una risposta alla questione che si interroga sull'unicità della mente umana, in quanto simile, ma allo stesso tempo differente, da quella degli altri primati. Il problema è costituito dal fatto che vi è una diffusa opinione comune secondo cui gli esseri umani e gli altri primati sono realmente simili, e non solo dal punto di vista fisiologico strutturale. In effetti diversi studi dimostrano che alcune caratteristiche come le dimensione del cervello, le regole comportamentali che portano a vivere in gruppi, quindi alla formazione delle società, o ancora la presenza di neuroni specchio che ci fanno immedesimare nel prossimo fino a provare le sue stesse sensazioni ed emozioni, siano elementi comuni presenti sia negli esseri umani, che nei primati. Alcuni etologi prima, e molti sociobiologi poi hanno finito col concludere che tra i comportamenti di potere degli uomini e quelli degli animali ci siano ben poche differenze. Dopo un escursus sull'evoluzione dai Primati agli esseri umani, passando per la descrizione della formazione della struttura del cervello fino ad arrivare alla mente umana e al ruolo del comportamento in ambito evolutivo e aver discusso circa la cultura e lo sviluppo della società, intrecciando le argomentazioni con la biologia, cercando connessioni significative, si passa a descrivere ed analizzare il concetto di potere, nelle sue diverse inclinazioni, sia nella sfera animale che in quella umana, soffermandosi particolarmente sul versante aggressivo animale (tradotto in termini di ¿dominio¿ nell'uomo) e sul ruolo del linguaggio, in termini di potere comunicativo. Sulla base di queste premesse, si arriva a concludere che il potere umano presenta caratteri talmente specifici e mutevoli da richiedere piani, prospettive e livelli di approccio molteplici, sostanzialmente diversi da quelli utilizzabili per ogni altra specie vivente; il modo migliore per sciogliere questo contrasto sembra essere quello di approfondire la questione delle dinamiche comportamentali degli animali, per tentare di cogliere, dal loro esame dettagliato, le caratteristiche di analogia e di diversità con il mondo umano.File | Dimensione | Formato | |
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