Le Ong si presentano come attori complessi, difficili da definire, così come risulta talvolta arduo comprendere il posto che esse occupano nella società, tra Stato e società civile. Fin dagli inizi si occupano di questioni legate al sistema alimentare e al diritto al cibo nei Paesi del Sud del mondo; da qualche tempo a questa parte però la loro attenzione si è rivolta anche verso i territori del Nord, cogliendo la necessità di svolgere attività e riflessioni mirate ad una rilocalizzazione. Si coglie in particolare, anche nei nostri Paesi, la rilevanza assunta dal paradigma della sovranità alimentare in contrapposizione a quello della sicurezza. Si tratta di un approccio generato dal basso, al di fuori delle sfere istituzionali, focalizzati sul diritto al cibo - abbracciando con tale rivendicazione tutte le fasi della filiera ¿ e l'urgenza di riconsiderare le risorse locali e territoriali, pur senza perdere di vista la dimensione locale. Parallelamente assistiamo in molti Paesi (anglosassoni, nordamericani, ma recentemente anche asiatici, africani e sudeuropei) all'avvio di riflessioni volte alla riorganizzazione del sistema alimentare e alla definizione di Food Policies che diano ad esso una configurazione integrata, sinergica e territoriale. L'intento è infatti quello di porre in comunicazione i molteplici attori del cibo, sperimentare collaborazioni con l'obiettivo di generare un sistema equo, territoriale, sano, improntato sulla giustizia sociale. E' qui che si inserisce l'operato delle Ong, le quali - così come gli altri soggetti direttamente o indirettamente interessati ¿ tentano di definire il proprio ruolo, il proprio valore aggiunto e le reciproche relazioni possibili. Ci si concentrerà in particolare sul caso torinese, che vede embrionali processi rivolti verso la Food Policy metropolitana, e sulle Ong che in tale contesto promuovono iniziative e progetti legati al tema della sovranità e dell'alimentazione in generale. Molti sono gli interrogativi posti, pur sapendo che, trattandosi di fenomeni recenti e tuttora in via di definizione, ulteriori ricerche e aggiornamenti saranno necessari per seguirne l'andamento e sciogliere alcuni nodi. Possono effettivamente le Ong essere viste sempre più come portavoce di istanze dal basso? Davvero mettono in atto iniziative che mirano ad una ridemocratizzazione della società andando a dare concretezza ad un'esigenza di partecipazione che risulta essere sempre più pressante, ma che rischia nello stesso tempo di ridursi ad uno stato confusionale, alla resa dei conti inefficace? E come si relazionano con il territorio e con gli altri attori qui presenti? Sulla base delle circostanze e delle percezioni attuali, quali sono percepiti come ambiti e modalità da migliorare, potenziare, quale la direzione da prendere o la strategia da mettere in atto per poter costruire una efficace ed efficiente azione di cambiamento che porti a nuovi stili di vita con potenziali ricadute a livello tanto locale quanto globale?
Ong torinesi e politiche locali del cibo: strategie, pratiche e relazioni per la sovranità alimentare tra Nord e Sud globali
BURZIO, CHIARA
2015/2016
Abstract
Le Ong si presentano come attori complessi, difficili da definire, così come risulta talvolta arduo comprendere il posto che esse occupano nella società, tra Stato e società civile. Fin dagli inizi si occupano di questioni legate al sistema alimentare e al diritto al cibo nei Paesi del Sud del mondo; da qualche tempo a questa parte però la loro attenzione si è rivolta anche verso i territori del Nord, cogliendo la necessità di svolgere attività e riflessioni mirate ad una rilocalizzazione. Si coglie in particolare, anche nei nostri Paesi, la rilevanza assunta dal paradigma della sovranità alimentare in contrapposizione a quello della sicurezza. Si tratta di un approccio generato dal basso, al di fuori delle sfere istituzionali, focalizzati sul diritto al cibo - abbracciando con tale rivendicazione tutte le fasi della filiera ¿ e l'urgenza di riconsiderare le risorse locali e territoriali, pur senza perdere di vista la dimensione locale. Parallelamente assistiamo in molti Paesi (anglosassoni, nordamericani, ma recentemente anche asiatici, africani e sudeuropei) all'avvio di riflessioni volte alla riorganizzazione del sistema alimentare e alla definizione di Food Policies che diano ad esso una configurazione integrata, sinergica e territoriale. L'intento è infatti quello di porre in comunicazione i molteplici attori del cibo, sperimentare collaborazioni con l'obiettivo di generare un sistema equo, territoriale, sano, improntato sulla giustizia sociale. E' qui che si inserisce l'operato delle Ong, le quali - così come gli altri soggetti direttamente o indirettamente interessati ¿ tentano di definire il proprio ruolo, il proprio valore aggiunto e le reciproche relazioni possibili. Ci si concentrerà in particolare sul caso torinese, che vede embrionali processi rivolti verso la Food Policy metropolitana, e sulle Ong che in tale contesto promuovono iniziative e progetti legati al tema della sovranità e dell'alimentazione in generale. Molti sono gli interrogativi posti, pur sapendo che, trattandosi di fenomeni recenti e tuttora in via di definizione, ulteriori ricerche e aggiornamenti saranno necessari per seguirne l'andamento e sciogliere alcuni nodi. Possono effettivamente le Ong essere viste sempre più come portavoce di istanze dal basso? Davvero mettono in atto iniziative che mirano ad una ridemocratizzazione della società andando a dare concretezza ad un'esigenza di partecipazione che risulta essere sempre più pressante, ma che rischia nello stesso tempo di ridursi ad uno stato confusionale, alla resa dei conti inefficace? E come si relazionano con il territorio e con gli altri attori qui presenti? Sulla base delle circostanze e delle percezioni attuali, quali sono percepiti come ambiti e modalità da migliorare, potenziare, quale la direzione da prendere o la strategia da mettere in atto per poter costruire una efficace ed efficiente azione di cambiamento che porti a nuovi stili di vita con potenziali ricadute a livello tanto locale quanto globale?File | Dimensione | Formato | |
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