The purpose of the internship was to identify and quantify the levels of aflatoxins (B1, B2, G1 and G2) in commercial peanut flour, almond, nut and pistachio. Aflatoxins are part of a large family of mycotoxins, or toxins produced by several species of fungi in different climatic conditions. So far about 150 fungi have been identified that produce toxins when they grow on products for human or animal consumption. Most of these fungi are members of one of three genera Fusarium, Penicillium and Aspergillus. The main factors involved in the production of mycotoxins can be divided into extrinsic (comprise all of the conditions that favor fungal development) and intrinsic (related to the ability of the fungal strain to produce mycotoxins). Therefore tested 100 samples of dried fruit; precisely peanuts, almonds, nuts and pistachios purchased in northern Italy to assess the possible contamination by aflatoxins using a technique sensitive and easy to use. The method of analysis included 3 preparatory stages: grinding and homogenization of the sample; extraction using a mixture of methanol: water (80:20) in the presence of NaCl as salt; the process of purification / concentration using columns packed with immunoaffinity gel antibodies against mycotoxins sought. Quantification was performed by using a HPLC chromatographic system coupled to a mass spectrometer-mass (triple quadrupole) as detector. For the purposes of quantitative analysis, to compensate the matrix effect, has the method of internal standard been used; the standard was selected and used as aflatoxin M1, as similar to chemically, but totally absent in the sample. The analysis conducted shaxed that 8% of the samples has contaminated. The most common aflatoxin contamination is due to aflatoxin B1 present in 37% of samples tested. Aflatoxin B2 is less present as was seen in only 13% of the same. The highest concentration of aflatoxin B1 is found in the sample No. 6 of peanuts equal to 0.57 μg / kg. The highest concentration of aflatoxin B2 is found in the sample No. 11 of nuts equal to 4.07 μg / kg. The highest concentration of aflatoxin G1 is found in the sample No. 15 of peanuts equal to 0.48 μg / kg. The highest concentration of aflatoxin G2 is found in the sample No. 7 of nuts equal to 1,84 μg / kg. No sample shaxed values above the maximum level of aflatoxins established by the European legislation. Among the contaminated samples, 50% were peanuts, 37% from nuts and 13% pistachios. There are no samples with contaminated of almonds. The contaminated samples was found that 50% is of European origin, including half of which comes from Italy. 10% of the biological samples was contaminated. The conventional samples are found to be contaminated 8% of cases. It would therefore be desirable in the future to make an estimate in organic samples for the presence of these mycotoxins.

Lo scopo del tirocinio è stato quello identificare e quantificare i livelli di aflatossine in frutta secca commerciale. Più nello specifico sono tati quantificati i valori di aflatossine del tipo B1, B2, G1 e G2 in sfarinati di diverse tipologie di frutta secca. Le aflatossine fanno parte di una vasta famiglia di micotossine; ossia tossine prodotte da diverse specie di funghi in differenti condizioni climatiche. Finora sono stati individuati circa 150 funghi che producono tossine quando si sviluppano su alimenti destinati al consumo umano o animale. La maggior parte di questi funghi sono membri di uno dei tre generi Fusarium, Penicillum e Aspergillus. I principali fattori coinvolti nella produzione delle micotossine possono essere suddivisi in estrinseci, costituiti dall'insieme delle condizioni che favoriscono lo sviluppo fungino (e di conseguenza l'eventuale produzione dei loro metaboliti) ed intrinseci, legati invece alla capacità del ceppo fungino a produrre micotossine. Sono stati pertanto analizzati 100 campioni di frutta secca; esattamente di arachidi, mandorle, noci e pistacchi acquistati nel nord Italia per valutare la possibile contaminazione da aflatossine mediante una metodica sensibile e di facile utilizzo. Il metodo di analisi ha previsto 3 fasi preparatorie: la macinatura e omogeneizzazione del campione; l'estrazione con l'utilizzo di una miscela Metanolo : Acqua (80:20) in presenza di NaCl come sale; il processo di purificazione/concentrazione mediante colonnine di immunoaffinità impaccate con gel di anticorpi specifici nei confronti delle micotossine ricercate. La quantificazione è stata eseguita attraverso un sistema cromatografico HPLC accoppiato ad uno spettrometro di massa-massa (triplo quadrupolo) come rivelatore. Ai fini dell'analisi quantitativa, per compensare l'effetto matrice è stato utilizzato il metodo dello standard interno; lo standard scelto ed utilizzato è stata l'aflatossina M1, poiché affine a livello chimico, ma totalmente assente all'interno del campione. Dalle analisi condotte si è evinto che l'8% dei campioni analizzati risulta contaminato. La contaminazione più frequente da aflatossine è dovuta all'aflatossina B1 presente nel 37% dei campioni contaminati, mentre l'aflatossina B2 è la meno presente essendo stata riscontrata solo nel 13% dei medesimi; prendendo in esame inoltre, la totalità dei campioni, risulta che la concentrazione più alta per l'aflatossina B1 è data dal campione n° 6 delle arachidi pari a 0,57 μg/kg; mentre, per quanto riguarda l'aflatossina B2 il campione più significativo è il n° 11 delle noci che presenta una concentrazione pari a 4,07 μg/Kg; per quanto riguarda invece il gruppo G, la concentrazione più alta per l'aflatossina G1 è data dal campione n° 15 delle arachidi ed è pari a 0,48 μg/kg; mentre, per l'aflatossina G2, il campione più significativo è il n° 7 delle noci che presenta una concentrazione pari a 1,84 μg/kg. Nessun campione presenta valori superiori al livello massimo di aflatossine stabilito dalla normativa Europea. Tra i campioni contaminati, il 50% è rappresentato da arachidi, il 37% da noci e il 13% da pistacchi. Non risultano campioni di mandorle contaminati. Per ciò che riguarda l'origine dei campioni contaminati è stato riscontrato che il 50% è di origine Europea, tra questi la metà proviene dall'Italia. Sono risultati in percentuale maggiormente contaminati i campioni biologici con il 10% del totale rispetto ai campioni convenzionali che sono risultati solo nell'8% dei casi contaminati. Sarebbe quindi auspicabile, in futuro, effettuare una stima in soli campioni biologici della presenza di queste micotossine. Valutare solo codesta tipologia di frutta secca risulterebbe vantaggioso dato che nel mio lavoro ne sono stati analizzati solo pochi campioni e visto che tale sistema di agricoltura sta sempre più diffondendosi con un possibile incremento futuro della presenza di questi prodotti nella grande distribuzione.

Monitoraggio della contaminazione da aflatossine (B1, B2, G1, G2) in frutta secca commerciale mediante cromatografia liquida accoppiata alla spettrometria di Massa.

SALOT, IGOR
2010/2011

Abstract

Lo scopo del tirocinio è stato quello identificare e quantificare i livelli di aflatossine in frutta secca commerciale. Più nello specifico sono tati quantificati i valori di aflatossine del tipo B1, B2, G1 e G2 in sfarinati di diverse tipologie di frutta secca. Le aflatossine fanno parte di una vasta famiglia di micotossine; ossia tossine prodotte da diverse specie di funghi in differenti condizioni climatiche. Finora sono stati individuati circa 150 funghi che producono tossine quando si sviluppano su alimenti destinati al consumo umano o animale. La maggior parte di questi funghi sono membri di uno dei tre generi Fusarium, Penicillum e Aspergillus. I principali fattori coinvolti nella produzione delle micotossine possono essere suddivisi in estrinseci, costituiti dall'insieme delle condizioni che favoriscono lo sviluppo fungino (e di conseguenza l'eventuale produzione dei loro metaboliti) ed intrinseci, legati invece alla capacità del ceppo fungino a produrre micotossine. Sono stati pertanto analizzati 100 campioni di frutta secca; esattamente di arachidi, mandorle, noci e pistacchi acquistati nel nord Italia per valutare la possibile contaminazione da aflatossine mediante una metodica sensibile e di facile utilizzo. Il metodo di analisi ha previsto 3 fasi preparatorie: la macinatura e omogeneizzazione del campione; l'estrazione con l'utilizzo di una miscela Metanolo : Acqua (80:20) in presenza di NaCl come sale; il processo di purificazione/concentrazione mediante colonnine di immunoaffinità impaccate con gel di anticorpi specifici nei confronti delle micotossine ricercate. La quantificazione è stata eseguita attraverso un sistema cromatografico HPLC accoppiato ad uno spettrometro di massa-massa (triplo quadrupolo) come rivelatore. Ai fini dell'analisi quantitativa, per compensare l'effetto matrice è stato utilizzato il metodo dello standard interno; lo standard scelto ed utilizzato è stata l'aflatossina M1, poiché affine a livello chimico, ma totalmente assente all'interno del campione. Dalle analisi condotte si è evinto che l'8% dei campioni analizzati risulta contaminato. La contaminazione più frequente da aflatossine è dovuta all'aflatossina B1 presente nel 37% dei campioni contaminati, mentre l'aflatossina B2 è la meno presente essendo stata riscontrata solo nel 13% dei medesimi; prendendo in esame inoltre, la totalità dei campioni, risulta che la concentrazione più alta per l'aflatossina B1 è data dal campione n° 6 delle arachidi pari a 0,57 μg/kg; mentre, per quanto riguarda l'aflatossina B2 il campione più significativo è il n° 11 delle noci che presenta una concentrazione pari a 4,07 μg/Kg; per quanto riguarda invece il gruppo G, la concentrazione più alta per l'aflatossina G1 è data dal campione n° 15 delle arachidi ed è pari a 0,48 μg/kg; mentre, per l'aflatossina G2, il campione più significativo è il n° 7 delle noci che presenta una concentrazione pari a 1,84 μg/kg. Nessun campione presenta valori superiori al livello massimo di aflatossine stabilito dalla normativa Europea. Tra i campioni contaminati, il 50% è rappresentato da arachidi, il 37% da noci e il 13% da pistacchi. Non risultano campioni di mandorle contaminati. Per ciò che riguarda l'origine dei campioni contaminati è stato riscontrato che il 50% è di origine Europea, tra questi la metà proviene dall'Italia. Sono risultati in percentuale maggiormente contaminati i campioni biologici con il 10% del totale rispetto ai campioni convenzionali che sono risultati solo nell'8% dei casi contaminati. Sarebbe quindi auspicabile, in futuro, effettuare una stima in soli campioni biologici della presenza di queste micotossine. Valutare solo codesta tipologia di frutta secca risulterebbe vantaggioso dato che nel mio lavoro ne sono stati analizzati solo pochi campioni e visto che tale sistema di agricoltura sta sempre più diffondendosi con un possibile incremento futuro della presenza di questi prodotti nella grande distribuzione.
ITA
The purpose of the internship was to identify and quantify the levels of aflatoxins (B1, B2, G1 and G2) in commercial peanut flour, almond, nut and pistachio. Aflatoxins are part of a large family of mycotoxins, or toxins produced by several species of fungi in different climatic conditions. So far about 150 fungi have been identified that produce toxins when they grow on products for human or animal consumption. Most of these fungi are members of one of three genera Fusarium, Penicillium and Aspergillus. The main factors involved in the production of mycotoxins can be divided into extrinsic (comprise all of the conditions that favor fungal development) and intrinsic (related to the ability of the fungal strain to produce mycotoxins). Therefore tested 100 samples of dried fruit; precisely peanuts, almonds, nuts and pistachios purchased in northern Italy to assess the possible contamination by aflatoxins using a technique sensitive and easy to use. The method of analysis included 3 preparatory stages: grinding and homogenization of the sample; extraction using a mixture of methanol: water (80:20) in the presence of NaCl as salt; the process of purification / concentration using columns packed with immunoaffinity gel antibodies against mycotoxins sought. Quantification was performed by using a HPLC chromatographic system coupled to a mass spectrometer-mass (triple quadrupole) as detector. For the purposes of quantitative analysis, to compensate the matrix effect, has the method of internal standard been used; the standard was selected and used as aflatoxin M1, as similar to chemically, but totally absent in the sample. The analysis conducted shaxed that 8% of the samples has contaminated. The most common aflatoxin contamination is due to aflatoxin B1 present in 37% of samples tested. Aflatoxin B2 is less present as was seen in only 13% of the same. The highest concentration of aflatoxin B1 is found in the sample No. 6 of peanuts equal to 0.57 μg / kg. The highest concentration of aflatoxin B2 is found in the sample No. 11 of nuts equal to 4.07 μg / kg. The highest concentration of aflatoxin G1 is found in the sample No. 15 of peanuts equal to 0.48 μg / kg. The highest concentration of aflatoxin G2 is found in the sample No. 7 of nuts equal to 1,84 μg / kg. No sample shaxed values above the maximum level of aflatoxins established by the European legislation. Among the contaminated samples, 50% were peanuts, 37% from nuts and 13% pistachios. There are no samples with contaminated of almonds. The contaminated samples was found that 50% is of European origin, including half of which comes from Italy. 10% of the biological samples was contaminated. The conventional samples are found to be contaminated 8% of cases. It would therefore be desirable in the future to make an estimate in organic samples for the presence of these mycotoxins.
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