L'opera oggetto di questa ricerca è composta da tre tavole di area gaudenziana, originariamente composte in un'unica predella, raffiguranti Cristo e i dodici Apostoli. La predella, di proprietà del Museo Civico d'Arte Antica e Palazzo Madama, rimase riferita a Gaudenzio Ferrari fino agli anni Sessanta, ossia quando Luigi Mallè la attribuì al pittore Gerolamo Giovenone. Attraverso la ricerca bibliografica e d'archivio è emerso che nel corso dell'Ottocento le tavole fecero parte della collezione del Primo Ministro inglese W. E. Gladstone. Successivamente, sappiamo che rimasero nella collezione newyorkese di J. H. Weitzner fino al 1956, anno in cui le tavole giunsero in Italia in occasione di una mostra su Gaudenzio Ferrari a Vercelli. In quell'ambito, dopo alcune corrispondenze epistolari con Weitzner, la predella fu acquistata dall'allora direttore del Museo, Vittorio Viale. Dopo una ricerca sulla vita e sull'opera di Gerolamo Giovenone, la predella è stata inquadrata, stilisticamente e cronologicamente, all'interno del percorso artistico del pittore. Uno degli aspetti più interessanti del presente studio riguarda le caratteristiche tecnologiche della parchettatura presente sul retro della tavola centrale. I degradi presenti sulla tavola centrale, inoltre, sembrano potersi ricondurre a tale parchettatura, la quale, pertanto, è risultata il principale oggetto della proposta di intervento di restauro. Dopo varie considerazioni circa la sua realizzazione, avvenuta sicuramente durante la permanenza a New York delle tre tavole, si è giunti a varie ipotesi riguardanti alcune particolari peculiarità esecutive di questa parchettatura. Nel tentativo di inquadrarla tecnicamente, è stato svolto un lavoro di ricerca sulle parchettature in generale, in maniera tale da cercare caratteristiche comuni con altri sistemi di contenimento. Le tavole sono state studiate dal punto di vista tecnico artistico, ed è stata eseguita un'analisi dello stato di conservazione e delle possibili cause del degrado. Tale studio è stato supportato dalle indagini scientifiche, che hanno permesso di chiarire alcuni punti riguardanti la storia conservativa della predella. Con l'ausilio delle fotografie in UV si sono elaborate considerazioni sullo strato di vernice protettiva e sul degrado della pellicola pittorica. Grazie alle radiografie eseguite sulla tavola centrale è stato possibile formulare alcune ipotesi circa la realizzazione della parchettatura e riguardo lo stato di conservazione del supporto. Infine, con la tecnica fotografica RTI si è potuta analizzare la morfologia del sigillo in ceralacca posto sul retro di una delle tavole laterali, e fare luce su ciò che raffigura. Come accennato, il progetto di intervento ha come oggetto principale la parchettatura della tavola centrale. Dopo aver studiato attentamente l'opera, si sono elaborate alcune considerazioni sulle relazioni presenti tra il degrado e il sistema di contenimento. Sulla base di queste, sono stati stilati due progetti di intervento, entrambi consapevoli della volontà di non alterare la visione della parchettatura, in quanto considerata ¿intervento storicizzato¿.
Tre tavole di area gaudenziana, originariamente composte in un'unica predella, dal Museo Civico d'Arte Antica e Palazzo Madama
PASSAFARO, ELENA
2010/2011
Abstract
L'opera oggetto di questa ricerca è composta da tre tavole di area gaudenziana, originariamente composte in un'unica predella, raffiguranti Cristo e i dodici Apostoli. La predella, di proprietà del Museo Civico d'Arte Antica e Palazzo Madama, rimase riferita a Gaudenzio Ferrari fino agli anni Sessanta, ossia quando Luigi Mallè la attribuì al pittore Gerolamo Giovenone. Attraverso la ricerca bibliografica e d'archivio è emerso che nel corso dell'Ottocento le tavole fecero parte della collezione del Primo Ministro inglese W. E. Gladstone. Successivamente, sappiamo che rimasero nella collezione newyorkese di J. H. Weitzner fino al 1956, anno in cui le tavole giunsero in Italia in occasione di una mostra su Gaudenzio Ferrari a Vercelli. In quell'ambito, dopo alcune corrispondenze epistolari con Weitzner, la predella fu acquistata dall'allora direttore del Museo, Vittorio Viale. Dopo una ricerca sulla vita e sull'opera di Gerolamo Giovenone, la predella è stata inquadrata, stilisticamente e cronologicamente, all'interno del percorso artistico del pittore. Uno degli aspetti più interessanti del presente studio riguarda le caratteristiche tecnologiche della parchettatura presente sul retro della tavola centrale. I degradi presenti sulla tavola centrale, inoltre, sembrano potersi ricondurre a tale parchettatura, la quale, pertanto, è risultata il principale oggetto della proposta di intervento di restauro. Dopo varie considerazioni circa la sua realizzazione, avvenuta sicuramente durante la permanenza a New York delle tre tavole, si è giunti a varie ipotesi riguardanti alcune particolari peculiarità esecutive di questa parchettatura. Nel tentativo di inquadrarla tecnicamente, è stato svolto un lavoro di ricerca sulle parchettature in generale, in maniera tale da cercare caratteristiche comuni con altri sistemi di contenimento. Le tavole sono state studiate dal punto di vista tecnico artistico, ed è stata eseguita un'analisi dello stato di conservazione e delle possibili cause del degrado. Tale studio è stato supportato dalle indagini scientifiche, che hanno permesso di chiarire alcuni punti riguardanti la storia conservativa della predella. Con l'ausilio delle fotografie in UV si sono elaborate considerazioni sullo strato di vernice protettiva e sul degrado della pellicola pittorica. Grazie alle radiografie eseguite sulla tavola centrale è stato possibile formulare alcune ipotesi circa la realizzazione della parchettatura e riguardo lo stato di conservazione del supporto. Infine, con la tecnica fotografica RTI si è potuta analizzare la morfologia del sigillo in ceralacca posto sul retro di una delle tavole laterali, e fare luce su ciò che raffigura. Come accennato, il progetto di intervento ha come oggetto principale la parchettatura della tavola centrale. Dopo aver studiato attentamente l'opera, si sono elaborate alcune considerazioni sulle relazioni presenti tra il degrado e il sistema di contenimento. Sulla base di queste, sono stati stilati due progetti di intervento, entrambi consapevoli della volontà di non alterare la visione della parchettatura, in quanto considerata ¿intervento storicizzato¿.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/114362