L'interesse della tesi riguarda sostanzialmente l'analisi politica ed economica della Bielorussia, divenuta indipendente nel 1991 in seguito al crollo del'Unione Sovietica. La scelta di trattare ¿l'ultima dittatura d'Europa¿ nasce dal tentativo di supplire ad una mancanza presente in ambito scientifico, a cui si aggiunge la volontà di rendere note le continue violazioni dei diritti umani intensificatesi a partire dal 2006. L'utilizzo di fonti in lingua inglese e francese deriva proprio dalla scarsa presenza di materiale in italiano. La tesi tenta di spiegare il complicato percorso della Bielorussia verso il raggiungimento dell'indipendenza nazionale, attraverso l'analisi del periodo sovietico. Dopo una ricostruzione storica del Paese, la mia attenzione si focalizzerà inizialmente sugli eventi che hanno portato all'instaurazione e al progressivo consolidamento del regime di Alyaksandr Lukashenka, nonostante gli abusi dei diritti umani e il mancato rispetto dei parametri OSCE nello svolgimento delle elezioni del 2010. Il lavoro guarda alla storia del Paese come un ostacolo alla formazione dell'identità che culmina nel progetto di unione con la Russia. Nella comprensione della Bielorussia rientra tra le questioni chiavi il modo con cui l'Occidente risponde alle continue violazioni dei diritti umani; in particolar modo vedremo le misure messe in atto dall'UE e dagli Stati Uniti, confrontando gli esiti di tali politiche. Inoltre lo studio proverà ad esaminare i vari sforzi di Belarus nel ritagliarsi uno spazio all'interno dell'arena internazionale realizzando una politica multipolare che prevede relazioni sia con Mosca sia con l'Occidente. Dai recenti sviluppi appare chiaro che il Presidente bielorusso non gode di buoni rapporti né con il Cremlino né con l'Occidente. Come vedremo nella trattazione Minsk spinge a favore dell'unione con la Russia, ma tale progetto viene osteggiato dall'attuale Presidente russo Putin. L'ultima parte della tesi sarà dedicata all'economia bielorussa, che essendo legata a doppio filo con quella russa, ricopre un ruolo significativo nei rapporti internazionali: in particolar Mosca vorrebbe un controllo diretto sulle attività di interesse strategico, ma Lukashenka si è sempre opposto, pretendendo comunque prezzi preferenziali per le forniture di gas. L'aspetto economico contribuirà a rispondere agli interrogativi sulla situazione futura del Paese soprattutto in merito alla possibilità di una trasformazione di Belarus in senso democratico e di un'eventuale integrazione europea.

La Bielorussia tra Russia e Occidente

DEL VECCHIO, MARIA
2011/2012

Abstract

L'interesse della tesi riguarda sostanzialmente l'analisi politica ed economica della Bielorussia, divenuta indipendente nel 1991 in seguito al crollo del'Unione Sovietica. La scelta di trattare ¿l'ultima dittatura d'Europa¿ nasce dal tentativo di supplire ad una mancanza presente in ambito scientifico, a cui si aggiunge la volontà di rendere note le continue violazioni dei diritti umani intensificatesi a partire dal 2006. L'utilizzo di fonti in lingua inglese e francese deriva proprio dalla scarsa presenza di materiale in italiano. La tesi tenta di spiegare il complicato percorso della Bielorussia verso il raggiungimento dell'indipendenza nazionale, attraverso l'analisi del periodo sovietico. Dopo una ricostruzione storica del Paese, la mia attenzione si focalizzerà inizialmente sugli eventi che hanno portato all'instaurazione e al progressivo consolidamento del regime di Alyaksandr Lukashenka, nonostante gli abusi dei diritti umani e il mancato rispetto dei parametri OSCE nello svolgimento delle elezioni del 2010. Il lavoro guarda alla storia del Paese come un ostacolo alla formazione dell'identità che culmina nel progetto di unione con la Russia. Nella comprensione della Bielorussia rientra tra le questioni chiavi il modo con cui l'Occidente risponde alle continue violazioni dei diritti umani; in particolar modo vedremo le misure messe in atto dall'UE e dagli Stati Uniti, confrontando gli esiti di tali politiche. Inoltre lo studio proverà ad esaminare i vari sforzi di Belarus nel ritagliarsi uno spazio all'interno dell'arena internazionale realizzando una politica multipolare che prevede relazioni sia con Mosca sia con l'Occidente. Dai recenti sviluppi appare chiaro che il Presidente bielorusso non gode di buoni rapporti né con il Cremlino né con l'Occidente. Come vedremo nella trattazione Minsk spinge a favore dell'unione con la Russia, ma tale progetto viene osteggiato dall'attuale Presidente russo Putin. L'ultima parte della tesi sarà dedicata all'economia bielorussa, che essendo legata a doppio filo con quella russa, ricopre un ruolo significativo nei rapporti internazionali: in particolar Mosca vorrebbe un controllo diretto sulle attività di interesse strategico, ma Lukashenka si è sempre opposto, pretendendo comunque prezzi preferenziali per le forniture di gas. L'aspetto economico contribuirà a rispondere agli interrogativi sulla situazione futura del Paese soprattutto in merito alla possibilità di una trasformazione di Belarus in senso democratico e di un'eventuale integrazione europea.
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