L'oggetto di studio della mia tesi riguarda i linguaggi specialistici, quella varietà della lingua comune usata negli articoli accademici da parte di specialisti di un determinato settore per comunicare in modo univoco, trasparente e sintetico con i propri colleghi. Dopo avere presentato la situazione italiana di confusione terminologica in merito al termine corretto da adottare, ho esposto le principali caratteristiche lessicali e sintattiche dei linguaggi specialistici, facendo riferimento soprattutto ai lavori di Stefania Cavagnoli, Sergio Cigada, Michele Cortellazzo e Maurizio Gotti. In seguito alla lettura della retorica dell'economia di Donald McCloskey, in cui l'autore afferma che i linguaggi delle scienze letterarie ed economiche si assomigliano nonostante la diversità tra i due settori, ho voluto verificare se all'interno delle produzioni scritte esiste un ragionamento comune nell'organizzazione testuale. Infatti la seconda parte del mio lavoro è dedicata al confronto di sei articoli di riviste specialistiche italiane in cui sono usati i linguaggi specialistici economici e letterari, concentrandomi sugli articoli di economia del turismo e di critica letteraria. Ispirandomi all'analisi delle prime parole del testo di Nemesio, ho confrontato le prime dieci parole di ciascun capoverso, constatando che, rispetto ai testi di critica letteraria, negli scritti di economica del turismo la divisione del testo in capoversi è rigida e definita; inoltre gli autori tendono ad esplicitare nelle prime parole la funzione del capoverso, di cosa si parlerà al suo interno. Poiché sono stati confrontati sei articoli e non una campionatura rappresentativa delle due discipline, dalle mie considerazioni non si possono trarre delle conclusioni generalizzabili.
I linguaggi specialistici: un esempio di comparazione: economia del turismo e critica letteraria
MONNET, ISABEL
2009/2010
Abstract
L'oggetto di studio della mia tesi riguarda i linguaggi specialistici, quella varietà della lingua comune usata negli articoli accademici da parte di specialisti di un determinato settore per comunicare in modo univoco, trasparente e sintetico con i propri colleghi. Dopo avere presentato la situazione italiana di confusione terminologica in merito al termine corretto da adottare, ho esposto le principali caratteristiche lessicali e sintattiche dei linguaggi specialistici, facendo riferimento soprattutto ai lavori di Stefania Cavagnoli, Sergio Cigada, Michele Cortellazzo e Maurizio Gotti. In seguito alla lettura della retorica dell'economia di Donald McCloskey, in cui l'autore afferma che i linguaggi delle scienze letterarie ed economiche si assomigliano nonostante la diversità tra i due settori, ho voluto verificare se all'interno delle produzioni scritte esiste un ragionamento comune nell'organizzazione testuale. Infatti la seconda parte del mio lavoro è dedicata al confronto di sei articoli di riviste specialistiche italiane in cui sono usati i linguaggi specialistici economici e letterari, concentrandomi sugli articoli di economia del turismo e di critica letteraria. Ispirandomi all'analisi delle prime parole del testo di Nemesio, ho confrontato le prime dieci parole di ciascun capoverso, constatando che, rispetto ai testi di critica letteraria, negli scritti di economica del turismo la divisione del testo in capoversi è rigida e definita; inoltre gli autori tendono ad esplicitare nelle prime parole la funzione del capoverso, di cosa si parlerà al suo interno. Poiché sono stati confrontati sei articoli e non una campionatura rappresentativa delle due discipline, dalle mie considerazioni non si possono trarre delle conclusioni generalizzabili.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/113954