The notion that certain social changes can be considered examples of improvements from a moral perspective has led several authors to delve into the concept of Moral Progress. They have explored what it might mean, whether it makes sense to discuss it, or if it is merely the result of a deep-seated human desire without any real grounding. Additionally, they have examined whether it can be articulated into different types, what trajectory it might follow, and how it relates to evolutionary sciences. This thesis aims to compile a range of responses, providing a comprehensive overview and a critical examination of such a complex notion. The first chapter offers a general introduction to the concept of Moral Progress, addressing three main issues: its meaning, the exposition of its typology, and its trajectory. This section provides an opportunity to present the original contributions of various authors, such as Buchanan, Powell, and Hanno Sauer, and to compare how they address the aforementioned issues. All three can be considered, for good reasons, essential reflections on the concept of Moral Progress.Furthermore, it includes an analysis of objections and doubts concerning their theoretical frameworks. In the second chapter, we delve into how the social environment, by influencing the formation of our subjective beliefs, determines the possibility of judging social changes as forms of moral progress or regress. This involves an epistemological investigation closely linked to political issues frequently raised in the discussion. The chapter transitions from reflecting on the mechanisms of belief formation to considering the political value of truth within the post-truth debate. Finally, the third chapter focuses on metaethical issues, particularly on how holding a specific metaethical position can be relevant in conceiving a theory of Moral Progress. Here, Matteo Cresti’s essay and Giuliana Mancuso’s introductory essay serve as the foundation for the analysis. The primary focus is on the clash between realist and anti-realist positions, while the background addresses the problem related to the label of naturalism.
L’idea che alcuni cambiamenti sociali possano essere considerati esempi di miglioramenti da un punto di vista morale ha portato diversi autori a esplorare il concetto di Progresso Morale. Essi hanno indagato cosa esso possa significare, se abbia senso parlarne o se sia semplicemente il risultato di un profondo desiderio umano ma privo di fondamento reale. Inoltre, hanno esaminato se possa essere articolato in diversi tipi, quale traiettoria potrebbe seguire e quale relazione abbia con le scienze evoluzionistiche. Il seguente lavoro di ricerca si pone l’obiettivo, quindi, di raccogliere una gamma di risposte, offrendo, così, una panoramica complessiva e, al contempo, un esame critico di una nozione così complessa. Il primo capitolo offre un’introduzione generale al concetto di Progresso Morale, affrontando tre questioni principali: quella dei suoi possibili sensi, quella relativa all’esposizione di una lista di vari tipi, e, infine, quella legata al suo andamento generale. Ci sono buone ragioni per ritenere tutte e tre riflessioni imprescindibili qualora si volesse analizzare il concetto di Progresso Morale. Questa sezione, inoltre, fornisce l’opportunità di presentare i contributi originali di vari autori, come Buchanan, Powell e Sauer, e di confrontare il modo in cui essi rispondono alle suddette questioni. Non manca, per concludere, un’analisi delle obiezioni e dei dubbi riguardanti i loro progetti teorici. Nel secondo capitolo, approfondiamo come l’ambiente sociale, influenzando la formazione delle nostre credenze soggettive, determini la possibilità di giudicare i cambiamenti sociali come forme di progresso o regressione morale. Questo comporta un’indagine epistemologica strettamente legata a questioni politiche frequentemente sollevate nella discussione. Il capitolo passa, quindi, dalla riflessione sui meccanismi di formazione delle credenze alla considerazione del valore politico della verità nel dibattito sorto intorno al concetto di post-verità. Infine, il terzo capitolo si concentra su questioni metaetiche, in particolare su come il possesso di una specifica posizione metaetica possa essere rilevante nella concezione di una teoria del Progresso Morale. Qui, il saggio di Matteo Cresti e il saggio introduttivo di Giuliana Mancuso costituiscono la base per la nostra analisi. Il focus principale è, dunque, sul conflitto tra posizioni realiste e anti-realiste, mentre sullo sfondo viene affrontato il problema relativo all’etichetta di naturalismo.
Il Progresso Morale come problema metaetico ed epistemologico
BRUNETTI, ANDREA
2023/2024
Abstract
L’idea che alcuni cambiamenti sociali possano essere considerati esempi di miglioramenti da un punto di vista morale ha portato diversi autori a esplorare il concetto di Progresso Morale. Essi hanno indagato cosa esso possa significare, se abbia senso parlarne o se sia semplicemente il risultato di un profondo desiderio umano ma privo di fondamento reale. Inoltre, hanno esaminato se possa essere articolato in diversi tipi, quale traiettoria potrebbe seguire e quale relazione abbia con le scienze evoluzionistiche. Il seguente lavoro di ricerca si pone l’obiettivo, quindi, di raccogliere una gamma di risposte, offrendo, così, una panoramica complessiva e, al contempo, un esame critico di una nozione così complessa. Il primo capitolo offre un’introduzione generale al concetto di Progresso Morale, affrontando tre questioni principali: quella dei suoi possibili sensi, quella relativa all’esposizione di una lista di vari tipi, e, infine, quella legata al suo andamento generale. Ci sono buone ragioni per ritenere tutte e tre riflessioni imprescindibili qualora si volesse analizzare il concetto di Progresso Morale. Questa sezione, inoltre, fornisce l’opportunità di presentare i contributi originali di vari autori, come Buchanan, Powell e Sauer, e di confrontare il modo in cui essi rispondono alle suddette questioni. Non manca, per concludere, un’analisi delle obiezioni e dei dubbi riguardanti i loro progetti teorici. Nel secondo capitolo, approfondiamo come l’ambiente sociale, influenzando la formazione delle nostre credenze soggettive, determini la possibilità di giudicare i cambiamenti sociali come forme di progresso o regressione morale. Questo comporta un’indagine epistemologica strettamente legata a questioni politiche frequentemente sollevate nella discussione. Il capitolo passa, quindi, dalla riflessione sui meccanismi di formazione delle credenze alla considerazione del valore politico della verità nel dibattito sorto intorno al concetto di post-verità. Infine, il terzo capitolo si concentra su questioni metaetiche, in particolare su come il possesso di una specifica posizione metaetica possa essere rilevante nella concezione di una teoria del Progresso Morale. Qui, il saggio di Matteo Cresti e il saggio introduttivo di Giuliana Mancuso costituiscono la base per la nostra analisi. Il focus principale è, dunque, sul conflitto tra posizioni realiste e anti-realiste, mentre sullo sfondo viene affrontato il problema relativo all’etichetta di naturalismo.File | Dimensione | Formato | |
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