Questo lavoro si propone di tentare un approccio alla figura e alla poesia di Mário Cesariny de Vasconcelos, cercando di situarlo all'interno del fenomeno surrealista portoghese e di individuare al tempo stesso nella sua attività poetica alcuni aspetti che gli conferiscono un ruolo particolare all'interno di tale movimento nonché della poesia portoghese del secondo Novecento. Sviluppando questo percorso di avvicinamento a partire da una lettura approfondita della sua opera, si è cercato di identificare quindi le tematiche in essa privilegiate e di sviluppare in particolare alcuni fili conduttori, per arrivare ad una proposta d'interpretazione della sua poetica. Il lavoro di traduzione si è accompagnato alla lettura, sostenendola e venendo a sua volta da essa supportato. Il risultato di questi sforzi è l'antologia di poesie proposta in questa dissertazione, che racchiude venticinque testi, selezionati sulla base non solo del gusto personale e delle linee interpretative venute delineandosi durante la fase di lettura, ma anche e soprattutto cercando di individuare il nucleo centrale forte dell'opera di questo autore, che ne potrebbe costituire una degna presentazione per un eventuale lettore italiano. Infatti l'opera di Mário Cesariny, così come il movimento surrealista portoghese nel suo complesso, è un soggetto di studio ancora poco esplorato in Italia; proprio per questo si vuole qui fornire non solo una traduzione della sua opera, ma proporne anche una chiave interpretativa. La tesi si struttura come un percorso progressivo di avvicinamento, il cui primo passo è inevitabilmente un'introduzione di quello che fu il movimento surrealista portoghese: nel primo capitolo si fornirà quindi un breve quadro storico di questa esperienza. Il secondo capitolo costituisce la fase di lettura vera e propria dell'opera di Cesariny e ne individua alcune linee guida tematiche. Più precisamente, si esamina la sua poetica partendo dal presupposto morale fondamentale di confrontarsi con la realtà, nonostante la concezione profondamente distopica che di essa emerge, nel tentativo continuamente frustrato di riabilitarla; nell'eterno ricorrere di questo tentativo frustrato si riconosce un'interpretazione universale dell'esistenza umana come ricerca perennemente inappagata, in cui ogni esperienza è sempre trovata e perduta al tempo stesso. Si procede poi nel terzo capitolo a presentare il risultato del lavoro di traduzione che ha accompagnato la fase di ricerca, ovvero un'antologia di venticinque poesie. Nel quarto capitolo vengono in primo luogo illustrati i criteri secondo i quali è stata selezionata ed ordinata l'antologia, per passare a seguire alla discussione delle principali problematiche affrontate durante la traduzione, con riferimenti alle scelte stilistiche di fondo ed esempi specifici di strategie prosodiche e semantiche che sono state messe in atto nella versione italiana. Infine è possibile consultare in appendice il testo originale delle poesie.
Cesariny trovato perduto. Proposta di traduzione di un'antologia di poesie di Mário Cesariny.
ROGGERO, LIVIA
2014/2015
Abstract
Questo lavoro si propone di tentare un approccio alla figura e alla poesia di Mário Cesariny de Vasconcelos, cercando di situarlo all'interno del fenomeno surrealista portoghese e di individuare al tempo stesso nella sua attività poetica alcuni aspetti che gli conferiscono un ruolo particolare all'interno di tale movimento nonché della poesia portoghese del secondo Novecento. Sviluppando questo percorso di avvicinamento a partire da una lettura approfondita della sua opera, si è cercato di identificare quindi le tematiche in essa privilegiate e di sviluppare in particolare alcuni fili conduttori, per arrivare ad una proposta d'interpretazione della sua poetica. Il lavoro di traduzione si è accompagnato alla lettura, sostenendola e venendo a sua volta da essa supportato. Il risultato di questi sforzi è l'antologia di poesie proposta in questa dissertazione, che racchiude venticinque testi, selezionati sulla base non solo del gusto personale e delle linee interpretative venute delineandosi durante la fase di lettura, ma anche e soprattutto cercando di individuare il nucleo centrale forte dell'opera di questo autore, che ne potrebbe costituire una degna presentazione per un eventuale lettore italiano. Infatti l'opera di Mário Cesariny, così come il movimento surrealista portoghese nel suo complesso, è un soggetto di studio ancora poco esplorato in Italia; proprio per questo si vuole qui fornire non solo una traduzione della sua opera, ma proporne anche una chiave interpretativa. La tesi si struttura come un percorso progressivo di avvicinamento, il cui primo passo è inevitabilmente un'introduzione di quello che fu il movimento surrealista portoghese: nel primo capitolo si fornirà quindi un breve quadro storico di questa esperienza. Il secondo capitolo costituisce la fase di lettura vera e propria dell'opera di Cesariny e ne individua alcune linee guida tematiche. Più precisamente, si esamina la sua poetica partendo dal presupposto morale fondamentale di confrontarsi con la realtà, nonostante la concezione profondamente distopica che di essa emerge, nel tentativo continuamente frustrato di riabilitarla; nell'eterno ricorrere di questo tentativo frustrato si riconosce un'interpretazione universale dell'esistenza umana come ricerca perennemente inappagata, in cui ogni esperienza è sempre trovata e perduta al tempo stesso. Si procede poi nel terzo capitolo a presentare il risultato del lavoro di traduzione che ha accompagnato la fase di ricerca, ovvero un'antologia di venticinque poesie. Nel quarto capitolo vengono in primo luogo illustrati i criteri secondo i quali è stata selezionata ed ordinata l'antologia, per passare a seguire alla discussione delle principali problematiche affrontate durante la traduzione, con riferimenti alle scelte stilistiche di fondo ed esempi specifici di strategie prosodiche e semantiche che sono state messe in atto nella versione italiana. Infine è possibile consultare in appendice il testo originale delle poesie.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/11391