The paper focuses on the study of the women’s λόγος from the origins of Rome to the imperial era. In particular, it investigates the process of evolution of the matrons' λόγος, which allowed them to get out of a condition that saw them as prisoners of silence and come to a new condition of freedom of speech. In addition, it is noted that this process has not been free from obstacles, however, because of the stereotypes that flow unchanged over the centuries. The first part of the report investigates the physical and biological characteristics of women, believed to be the cause of character differences and consequently of the different skills belonging to men and women. It is then analyzed how the word feminine, beyond the natural difference between the two sexes, has been silenced, since the beginning of the history of Rome, because patriarchal society imposed a condition of submission towards man. In fact, the word was considered to be a masculine prerogative, while women were required to be silent and allowed to express themselves only within their own domestic boundaries, with their families and only for certain purposes. The elaborate, however, also highlights how since the archaic age, in an exclusively private context, some women became the protagonists of the process of evolution that the female word had in later eras, as they found the courage to speak and make decisions, disobeying the rules of conduct established by mos maiorum. In the second part of the paper we analyze some examples of women who were able to assert their λόγος and thus to subvert the internal order. More precisely, it analyzes how women, in the republican and imperial age, following the changed social, political and economic conditions, crossed the boundaries of their domus and invaded the streets of the city, the forum, the courts and assemblies. It is observed how the matrons, in this new historical phase, were able to abandon the traditional communication channels granted to them, such as lament, weeping and gestures and to make use of the speech, which had a strong impact also in the conduct of the political issues of the city. Finally, we analyze the only example of a Roman poet able to tell us about her life and her feelings in a direct way, without the mediation of any male filter.
L’ elaborato verte sullo studio del λόγος delle donne a partire dalle origini di Roma fino ad arrivare all’epoca imperiale. In particolare, si indaga sul processo di evoluzione del λόγος delle matrone, che ha permesso loro di uscire da una condizione che le vedeva come prigioniere del silenzio e giungere a una condizione nuova di libertà di parola. Inoltre, si constata come tale processo non sia stato però esente da ostacoli, a causa degli stereotipi che scorrono immutati nel corso dei secoli. Nella prima parte dell’elaborato si indagano le caratteristiche fisiche e biologiche delle donne, ritenute causa delle differenze caratteriali e di conseguenza delle diverse competenze appartenenti all’uomo e alla donna. Si prosegue poi analizzando come la parola femminile, al di là della differenza naturale tra i due sessi, sia stata messa a tacere, sin dalla origini della storia di Roma, in quanto la società patriarcale imponeva una condizione di sottomissione rispetto all’uomo. La parola infatti si riteneva fosse prerogativa maschile, mentre alle donne veniva richiesto il dovere del silenzio ed era concesso loro esprimersi solo all’interno dei propri confini domestici, con i propri familiari e solo per determinati scopi. L’elaborato però, mette anche in luce come sin dall’età arcaica, in un contesto esclusivamente privato, alcune donne divennero protagoniste del processo di evoluzione che la parola femminile ebbe nelle epoche successive, in quanto trovarono il coraggio di parlare e di prendere decisioni, disobbedendo alle norme di comportamento stabilite dal mos maiorum. Nella seconda parte dell’elaborato si analizzano alcuni esempi di donne che furono in grado di far valere il loro λόγος e di sovvertire così l’ordine interno. Più precisamente si analizza come le donne, in età repubblicana e imperiale, in seguito alle mutate condizioni sociali, politiche ed economiche, oltrepassarono i confini della loro domus e invasero le strade della città, il foro, i tribunali e le assemblee. Si osserva come le matrone, in questa nuova fase storica, furono in grado di abbandonare i tradizionali canali comunicativi concessi loro, quali il lamento, il pianto e la gestualità e di avvalersi dell’uso della parola, che ebbe un forte impatto anche nello svolgimento delle questioni politiche della città. Infine, si analizza l’unico esempio di poetessa romana capace di parlarci della sua vita e dei suoi sentimenti in maniera diretta, senza la mediazione di alcun filtro maschile.
Il λόγος delle donne nel mondo romano: tra privazione ed emancipazione
LEPORE, GIULIA
2023/2024
Abstract
L’ elaborato verte sullo studio del λόγος delle donne a partire dalle origini di Roma fino ad arrivare all’epoca imperiale. In particolare, si indaga sul processo di evoluzione del λόγος delle matrone, che ha permesso loro di uscire da una condizione che le vedeva come prigioniere del silenzio e giungere a una condizione nuova di libertà di parola. Inoltre, si constata come tale processo non sia stato però esente da ostacoli, a causa degli stereotipi che scorrono immutati nel corso dei secoli. Nella prima parte dell’elaborato si indagano le caratteristiche fisiche e biologiche delle donne, ritenute causa delle differenze caratteriali e di conseguenza delle diverse competenze appartenenti all’uomo e alla donna. Si prosegue poi analizzando come la parola femminile, al di là della differenza naturale tra i due sessi, sia stata messa a tacere, sin dalla origini della storia di Roma, in quanto la società patriarcale imponeva una condizione di sottomissione rispetto all’uomo. La parola infatti si riteneva fosse prerogativa maschile, mentre alle donne veniva richiesto il dovere del silenzio ed era concesso loro esprimersi solo all’interno dei propri confini domestici, con i propri familiari e solo per determinati scopi. L’elaborato però, mette anche in luce come sin dall’età arcaica, in un contesto esclusivamente privato, alcune donne divennero protagoniste del processo di evoluzione che la parola femminile ebbe nelle epoche successive, in quanto trovarono il coraggio di parlare e di prendere decisioni, disobbedendo alle norme di comportamento stabilite dal mos maiorum. Nella seconda parte dell’elaborato si analizzano alcuni esempi di donne che furono in grado di far valere il loro λόγος e di sovvertire così l’ordine interno. Più precisamente si analizza come le donne, in età repubblicana e imperiale, in seguito alle mutate condizioni sociali, politiche ed economiche, oltrepassarono i confini della loro domus e invasero le strade della città, il foro, i tribunali e le assemblee. Si osserva come le matrone, in questa nuova fase storica, furono in grado di abbandonare i tradizionali canali comunicativi concessi loro, quali il lamento, il pianto e la gestualità e di avvalersi dell’uso della parola, che ebbe un forte impatto anche nello svolgimento delle questioni politiche della città. Infine, si analizza l’unico esempio di poetessa romana capace di parlarci della sua vita e dei suoi sentimenti in maniera diretta, senza la mediazione di alcun filtro maschile.File | Dimensione | Formato | |
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