L'orazione 60 (Nesso o Deianira) è tra le opere di Dione di Prusa meno studiate e analizzate in maniera approfondita. Questo lavoro si pone come obiettivo di colmare tale mancanza, fornendo insieme la prima traduzione italiana e un'analisi attenta del dialogo, volta a valorizzarne gli aspetti di maggiore interesse. Il discorso fornisce infatti una grande quantità di informazioni utili su Dione: mostra come egli concepisse la sua attività oratoria, con quali mezzi la rendesse efficace e con che fini agisse. Evidenzia il suo intenso rapporto con la filosofia, soprattutto con le correnti cinica e stoica, come si evince per esempio dal ricorso al personaggio di Eracle, che ne era l'eroe-simbolo, e con il loro modello Socrate; la sua abilità nel piegare il mito tradizionale alle sue esigenze di ammaestramento morale. Ho voluto inoltre evidenziarne l'importanza dal punto di vista delle nostre conoscenze letterarie: è infatti la fonte principale, pur non essendo l'unica, per la ricostruzione di un carme perduto di Archiloco; illustra anche il modo in cui Dione, autore di età imperiale, si relaziona con un'opera del teatro antico quale le Trachinie di Sofocle. Infine, contribuisce alla definizione del punto di vista del nostro autore sulle donne, tramite la figura di Deianira.

Una reinterpretazione morale del mito: l'orazione 60 di Dione di Prusa

BALDASSI, CLAUDIA
2010/2011

Abstract

L'orazione 60 (Nesso o Deianira) è tra le opere di Dione di Prusa meno studiate e analizzate in maniera approfondita. Questo lavoro si pone come obiettivo di colmare tale mancanza, fornendo insieme la prima traduzione italiana e un'analisi attenta del dialogo, volta a valorizzarne gli aspetti di maggiore interesse. Il discorso fornisce infatti una grande quantità di informazioni utili su Dione: mostra come egli concepisse la sua attività oratoria, con quali mezzi la rendesse efficace e con che fini agisse. Evidenzia il suo intenso rapporto con la filosofia, soprattutto con le correnti cinica e stoica, come si evince per esempio dal ricorso al personaggio di Eracle, che ne era l'eroe-simbolo, e con il loro modello Socrate; la sua abilità nel piegare il mito tradizionale alle sue esigenze di ammaestramento morale. Ho voluto inoltre evidenziarne l'importanza dal punto di vista delle nostre conoscenze letterarie: è infatti la fonte principale, pur non essendo l'unica, per la ricostruzione di un carme perduto di Archiloco; illustra anche il modo in cui Dione, autore di età imperiale, si relaziona con un'opera del teatro antico quale le Trachinie di Sofocle. Infine, contribuisce alla definizione del punto di vista del nostro autore sulle donne, tramite la figura di Deianira.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/113774